&È; diventato operativo il 10 marzo scorso il progetto «Diamogli credito»
08 April 2008

di Rossella Cadeo

Fino a 6mila euro in prestito senza dover esibire una busta paga o la firma di un genitore con reddito. Bisogna però aver voglia di studiare e ottimi voti. È diventato operativo il 10 marzo scorso il progetto «Diamogli credito», il protocollo d'intesa sottoscritto nel dicembre scorso dal Governo (ministeri Politiche giovanili, Riforme e innovazione nella Pa e Università e ricerca scientifica) in collaborazione con l'Associazione bancaria italiana e destinato a sostenere la formazione degli universitari e post-universitari (18-35 anni è il requisito d'età) più meritevoli. Perno dell'operazione è il Fondo di credito ai giovani per il quale sono stati stanziati 33 milioni di euro (10 all'anno per il triennio 2007-2009 dal ministero di Giovanna Melandri più altri tre milioni da quello per le Riforme), a garanzia del 50% degli importi finanziati. Il sistema bancario si assumerà il rischio della restante metà, secondo un meccanismo che potrà generare risorse pari a circa 660 milioni nel triennio. All'iniziativa potrebbero essere interessati i circa 1,8 milioni di universitari residenti in Italia, ma la platea effettiva è più ristretta, visto che nella selezione si considerano i meriti del candidato. Ma ecco alcune notizie utili (si veda anche il sito www.diamoglicredito.it).

Obiettivi e importi ammessi
Innanzitutto l'importo ottenibile varia secondo la tipologia di prestito e, una volta che è stato rimborsato, si può presentare una nuova domanda. Il plafond massimo (6mila euro) può essere chiesto per il pagamento delle spese per un master o un anno di Erasmus; 3mila euro è invece la cifra stanziata per sei mesi di Erasmus o per gli eventuali oneri di locazione (deposito cauzionale o costi di intermediazione); la cifra scende a 2mila euro nel caso di tasse e contributi universitari, a 1.500 per tre mesi di Erasmus e a 1.000 per l'acquisto di un computer portatile dotato di wi-fi.

Requisiti
Requisiti base per accedere al prestito sono i buoni "crediti" conquistati nell'anno precedente. Crediti che variano secondo gli studi dai quali si proviene e la tipologia di prestito prescelto: ad esempio, per le matricole ci vuole l'80% del punteggio massimo dell'esame di maturità; chi invece vuole frequentare un anno di Erasmus deve aver ottenuto una media di 24/30 sui due terzi dei test dell'anno accademico concluso.

Le proposte
Oltre 30 le banche aderenti all'iniziativa. La maggioranza offre un Tan, a tasso fisso, pari al massimo previsto dal protocollo (5,80%), ma si individuano soglie anche più favorevoli: il gruppo Intesa San Paolo finanzia chi intende frequentare un corso Erasmus con un Tan del 4,95% (5,75% gli altri); Bnl ha fissato il 5,65%, che scende al 5,15 per gli studenti particolarmente meritevoli; Banca popolare di Sondrio e Banca di Legnano sono al 5,75%; Cassa di risparmio di Cento è al 5,30%, mentre Ubi Banca e Banco di credito Azzoaglio applicano il 5 per cento. E ancora: il gruppo Cariprato modula gli interessi secondo l'importo chiesto (4,75% fino a 2mila euro e 4,85% da 2001 a 6mila); Banca del Piemonte, Banca di Piacenza e Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana li rapportano all'Irs del periodo in cui si accende il prestito.

L'ammortamento
Le modalità del rimborso vanno concordate con la banca al momento della definizione della pratica. Di solito l'ammortamento (per un massimo di 36 rate) parte subito dopo l'erogazione del finanziamento, ma non è escluso il saldo in un'unica soluzione. Nel caso di mancato rimborso, interviene il Fondo di garanzia: allo studente inadempiente vengono "condonati" i primi tre mesi di ritardo, con il solo addebito degli interessi di mora; dopo un primo sollecito il ritardatario avrà ancora due mesi per mettersi in regola, ma passato questo periodo di cinque mesi «l'istituto erogante potrà attivare il Fondo di garanzia...che rifonderà il 50% del debito insoluto, e potranno essere avviate le procedure per il recupero del credito, con la relativa iscrizione dell'inadempiente alla Centrale rischi (registro insolventi)».
In meno di un mese dall'avvio dell'operazione – secondo i primi dati Abi – sono arrivate quasi a quota 400 le assegnazioni del Pin, il codice personale con cui si può far partire la domanda di prestito, provenienti da tutta Italia, in particolare da Piemonte e Lombardia. La cifre richieste vanno da 500 a 3mila euro, e per oggetto hanno, nell'ordine, le tasse per l'università, il pc portatile, le locazioni, i master e i programmi Erasmus.

Fonte: http://www.ilsole24ore.com

 

 

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