La sezione italiana di Scholars at Risk (SAR Italia) condivide la preoccupazione della comunità accademica internazionale per le attuali violazioni dei diritti umani degli studenti e del personale delle università, degli istituti di istruzione superiore e delle scuole secondarie iraniane. Rilanciamo il documento per sollecitare la riflessione sul tema
14 October 2022
@Taymaz Valley - Wikimedia Commons - CC BY 2.0

La CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, appoggia le dichiarazioni della sezione italiana di Scholars at Risk (SAR Italia) in merito alle violazioni dei diritti umani degli studenti e del personale delle università, degli istituti di istruzione superiore e delle scuole secondarie iraniane. Sul tema il nostro Ateneo - che con il Rettore Francesco Mola fa parte della CRUI - si è già pronunciato sulla vicenda nei giorni scorsi con un documento predisposto dalla delegata del Rettore per l'uguaglianza di genere, Ester Cois e condiviso dal Senato e dal CdA, nel quale si esprime solidarietà a nome dell'Ateneo verso le studentesse, gli studenti e i docenti che in questi giorni manifestano contro il regime Iraniano. Pubblichiamo il testo della CRUI, e rimandiamo al sito della Conferenza per ulteriori dettagli.

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12 ottobre 2022. La sezione italiana di Scholars at Risk (SAR Italia) condivide la preoccupazione della comunità accademica internazionale per le attuali violazioni dei diritti umani degli studenti e del personale delle università, degli istituti di istruzione superiore e delle scuole secondarie iraniane.

Le manifestazioni contro il regime sono iniziate dopo che Mahsa (Jhina) Amini, 22 anni, è stata arrestata dalla polizia morale iraniana per una presunta violazione delle leggi restrittive sull'hijab, ed è poi morta in stato di reclusione il 16 settembre. Gli iraniani di tutto il paese sono scesi in piazza per esprimere la propria rabbia per la mancanza di diritti umani, con lo slogan “Donna, Vita, Libertà”. Migliaia di iraniani si sono uniti alle proteste pacifiche per dare voce a fondamentali richieste di riforme. È stato riferito che le forze di sicurezza hanno risposto aprendo il fuoco sui manifestanti disarmati, uccidendone dozzine e arrestandone altre centinaia in tutto il paese.

Il logo della CRUI
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