Una statuetta in maiolica di un babbuino del VII secolo avanti Cristo, proveniente probabilmente dall’Egitto. Tombe integre contenenti piccole statue e monili: sono queste i ritrovamenti emersi dagli scavi nella necropoli. Il lavoro dei ricercatori dell'ateneo, e delle Università di Padova, Genova e Milano, si è aperto nel 2013. Ieri, l'area archeologica è stata visitata dal rettore Francesco Mola e dal direttore del dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali, Ignazio Putzu. Alla visita hanno preso parte i docenti Marco Giuman, Rossana Martorelli, Romina Carboni ed Emiliano Cruccas
05 October 2022
Il gruppo di lavoro dell'Università di Cagliari intorno a una vasca circolare

I buccheri, l'anello con lo scarabeo, un canopo: Nora, epicentro dei traffici del Mediterraneo

Un raro e assai raffinato balsamario, così è stata definita la statuetta di babbuino trovata nella tomba numero 62, scavata in settembre dai ricercatori dell’Università di Padova. Il suo ritrovamento conferma il ruolo centrale di Nora come porto negli antichi traffici con l’Oriente. La notizia è stata diffusa dal sito Archeoreporter: “Si tratta di un babbuino che regge un vaso, un canopo egizio, che a sua volta ha una rana sulla sommità. Dalla bocca aperta della ranocchia si diffondeva il profumo. Tutto racchiuso in questo piccolo oggetto in faïence (impasto di quarzo invetriato), di sicura provenienza orientale, forse direttamente dall’Egitto, dall’area del delta del Nilo, oppure attraverso le rotte dall’isola di Rodi. Un reperto di grande prestigio (fine del VII secolo a.C.), con ben pochi confronti nella stessa Sardegna. Una tomba a incinerazione che, evidentemente, rappresentava qualcuno portato a raccogliere beni di prestigio da tutto il Mediterraneo. Lo testimoniano, dalla stessa tomba, i due buccheri etruschi che facevano parte del corredo, e i monili d’argento, tra cui un anello con uno scarabeo, in questo caso una chiara imitazione egittizzante. Anche le più tarde sepolture a inumazione, puniche, riservano interessante materiale per studiare rotte, gusti e commerci mediterranei”.

La statuetta del babbuino (Foto tratta dal sito Archeoreporter)
La statuetta del babbuino (Foto tratta dal sito Archeoreporter)

Importanti ritrovamenti anche da parte del gruppo di lavoro dell'Università di Cagliari

Dal lavoro delle quattro università italiane, compiuto in sinergia con la Soprintendenza archeologica, continuano a emergere oggetti preziosi per la ricostruzione della storia e delle abitudini dell’antico centro di età fenicia, punica e romana. Importanti anche i ritrovamenti del gruppo di lavoro dell'Università di Cagliari, coordinato da Marco Giuman, Rossana Martorelli, Romina Carboni e Emiliano Cruccas. Su l'Unione Sarda di oggi, Romina Carboni ha spiegato gli avanzamenti della ricerca dello staff di Unica: “Abbiamo lavorato sulla piazza, che ormai ha un’estensione di 400 metri quadri. Ci siamo concentrati inoltre su alcuni vani che costeggiano questo spazio, dai quali sono emerse due strutture che fungevano da impastatrici, probabilmente utilizzate per il grano. La campagna di quest’anno, terminata a luglio, ci ha permesso di conoscere ancora meglio questa zona e di accorciare la distanza tra la piazza e la strada. Le operazioni di scavo hanno contribuito a riportare alla luce anche oggetti di vita quotidiana, come bracciali, orecchini e anelli e un recipiente realizzato con pietre sminuzzate e una malta simile a un imbuto”.

La visita del professor Mola al sito archeologico è stata anche l’occasione per lo staff di Unica di illustrare lo stato degli avanzamenti della ricerca all’amministrazione di Pula e alle associazioni del territorio, un importante momento di confronto in vista della programmazione degli eventi per la campagna di scavo 2023 e il contestuale decennale della presenza dell’Ateneo cagliaritano a Nora. Erano presenti tra gli altri il sindaco di Pula, Walter Cabasino, la vicesindaca Elisabetta Loi, le assessore Manuela Serra e Donatella Fa, la presidente e il vicepresidente della Fondazione Pula cultura diffusa Emilia Pinna Noè e Giancarlo Nonnoi. Il rettore ha sottolineato che "gli scavi di Nora sono un ottimo esempio di come si possano contemperare ricerca, didattica e ricadute sul territorio. In particolare per l’Ateneo è fonte di grande soddisfazione vedere come i nostri giovani si formino sino a raggiungere alti livelli di professionalità. D’altro canto, siamo davvero molto lieti della sinergia che si è creata con il territorio, a partire dal Comune di Pula”    

(m.l) 

foto di gruppo con il Magnifico
foto di gruppo con il Magnifico

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