Oggi a Londra durante l’incontro per l’integrazione dei sistemi universitari europei
17 May 2007
Londra, 17 maggio 2007 (Apcom) - Servono 10 anni per recuperare il gap dei finanziamenti esistente tra l’Europa e il resto dei continenti per quanto riguarda il settore dell’università e della ricerca. Ne parla il ministro Fabio Mussi, oggi a Londra, dove si è aperto l’ultimo incontro per l’integrazione dei sistemi universitari europei, in vista della chiusura prevista per il 2010.
Secondo il ministro Mussi, c’è la piena consapevolezza della funzione dell’Europa nel mondo globalizzato. Però, "nonostante l’enorme concentrazione in questo continente di risorse finanziarie, umane, tecnologiche e scientifiche - spiega Mussi - esiste la possibilità che l’obiettivo posto a Lisbona di vincere la medaglia d’oro nel campionato mondiale della conoscenza rischia di trasformarsi in una medaglia di bronzo. Gli Stati Uniti e l’Asia - continua - corrono infatti molto di più".
Il titolare del Miur evidenzia quindi "la necessità di proseguire con la creazione della spazio unico della ricerca e della formazione superiore per integrare l’Europa in questo campo strategico". Ma soprattutto, secondo Mussi, quello che è l’obiettivo primario rimane "la necessità di aumentare i finanziamenti. L’Europa - spiega il ministro - è sottofinanziata e l’Italia all’interno dell’Europa è a metà". Mussi ricorda infatti che per la ricerca l’Italia è all’1,1% contro l’1,9% della media europea sul Pil, mentre per l’università l’Italia è allo 0,88% con una media europea dell’1,2%.
"Tutto ciò si traduce in 4-5 miliardi di euro e - rimarca il ministro - per recuperare questo gap, accelerando il passo, ci vorranno 10 anni, ma se si sta fermi non lo si farà mai più". Il ministro spiega inoltre che al summit di Londra l’Italia arriva avendo fatto qualche passo in avanti. "Qui uno dei temi centrali è la certificazione della qualità: da quest’anno in Italia esiste l’Agenzia di valutazione dell’università e della ricerca (Anvur). Ogni anno - spiega Mussi - il gruppo di Bologna stila una classifica dando un voto ai sistemi nazionali che va da zero a cinque. Noi eravamo a tre e ora, solo per il fatto di aver varato l’Agenzia in Finanziaria, anche se è non ancora operativa, siamo passati a quattro".

Fonte: apcom

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