Concorsi locali basati su un mix di valutazione esterna e interna con giudizio finale dell’Anvur
06 May 2007
Concorsi locali basati su un mix di valutazione esterna e interna. Sui quali peserà, poi, il giudizio finale dell’Anvur, la neonata agenzia di valutazione dell’università e della ricerca. Sono le nuove procedure per il reclutamento dei ricercatori universitari contenute nello schema di regolamento che ieri il ministro dell’Università, Fabio Mussi, ha inviato al Consiglio universitario nazionale (Cun) e alla Conferenza dei rettori (Crui) per il previsto parere. Secondo le previsioni del ministero, nei prossimi tre anni il provvedimento aprirà le porte delle università a oltre 3.200 giovani. Il dicastero impegnerà a regime fondi per 80 milioni, necessari all’assunzione di 1.600 ricercatori. Ma le nuove norme prevedono l’obbligo per gli atenei di bandire almeno altrettanti 1.600 posti, da far valere sui propri bilanci, e il ministero assicura che in tre anni si potrà arrivare a 4mila nuove assunzioni. «Cambiano le regoledei concorsi — ha spiegato Mussi — perché i candidati saranno valutati da revisori anonimi, alle commissioni interne arriverà solo un quarto di questi candidati e le università si prenderanno la responsabilità di scegliere».Ma il regolamento nasce anche con l’obiettivo di combattere gli episodi di malcostume, come il recente episodio di avance sessuali in cambio di un assegno diricerca all’università di Bari, contro il quale «il ministero —ha detto Mussi —si è costituito parte civile».
La delega per la riforma è contenuta nella Finanziaria, che ha affidato al ministero il compito di riorganizzare il sistema di reclutamento secondo criteri «celeri,trasparenti e allineati agli standard europei».
Il provvedimento elaborato da Mussi abolisce le prove scritte e orali e punta alla valutazione della produzione scientifica del candidato, che potrà inoltrare la domanda di partecipazione al concorso direttamente dai siti web del ministero e dell’ateneo. Questa semplificazione aumenterà — dice il ministero — le possibilità di partecipazione alle sessioni anche di candidati esterni alla sede di concorso, sia italiani che stranieri.
Gli aspiranti ricercatori dovranno essere in possesso del titolo di dottore di ricerca — anche se conseguito all’estero — ma saranno ammessi anche gli studiosi che vantano attività di ricerca con contratti o assegni di durata almeno quadriennale. Le sessioni di concorso avranno cadenza semestrale e i bandi dovranno essere emanati dal rettore entro il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno e pubblicati sul sito web dell’ateneo e sulla Gazzetta Ufficiale entro il 10 giugno e il 10 dicembre.Iltermine per la presentazione delle domande di partecipazione non potrà avere una scadenza inferiore ai 60 giorni dalla pubblicazione. Le selezioni saranno organizzate per "macro settori" disciplinari, aggregati in base all’affinità: il ministero sta lavorando per ridurre i settori dagli attuali 370 a 100.
Se l’utilizzo di internet snellirà le procedure ed eviterà le lungaggini burocratiche fatte di documenti e carte bollate, non meno innovativa risulta la valutazione degli aspiranti ricercatori, che sarà articolata su due livelli, uno esterno e uno interno all’ateneo. Il primo passo è il giudizio di 7 referee, cioè revisori esterni (5 italiani e due stranieri), sorteggiati da liste tenute e aggiornate dall’Anvur. Ma fino all’effettiva operatività dell’Agenzia, tale compito sarà affidato al Civr, il Comitato per la valutazione della ricerca. Ogni referee esprime un proprio giudizio anonimo sul candidato e redige una prima graduatoria, che viene successivamente sottoposta all’esame della commissione interna, formata da 7 docenti di ruolo dell’ateneo che bandisce il concorso, 3 titolari della disciplina interessata e 4 di altre discipline. A questo punto, i commissari redigono — anche in base ai voti dei revisori esterni — una graduatoria dei candidati, che saranno chiamati a tenere un seminario pubblico. Solo allora si potrà stilare laclassifica finale per la scelta del vincitore. Sarà l’Anvur, poi, con cadenza annuale o triennale, a verificare la qualità del reclutamento e, in caso di esito negativo, l’ammontare dello stipendio del ricercatore potrà essere sottratto dal finanziamento dell’ateneo.
Dopo ipareridi Cun e Crui,ilregolamento passerà all’esame della Corte dei Conti, per giungere in Gazzetta Ufficiale — prevede il ministero — entro la fine di giugno. «Nessuna legge può far diventare onesti i concorsi — dice il sottosegretario all’Università,Luciano Modica — ma questo provvedimento offre agli atenei strumenti per migliorare la qualità del reclutamento».

Alessia Tripodi
 
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