Approvato dal Consiglio dei ministri il regolamento dell’Anvur
05 April 2007

di Nicoletta Cottone

Semaforo verde per l’Anvur, la nuova «agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca»: arrivano le pagelle per la ricerca e le singole università. Il regolamento è stato approvato dal Consiglio dei ministri. La qualità del lavoro di università ed enti di ricerca sarà controllata e certificata. La conseguenza è che i fondi statali verranno attribuiti solo in base al merito. Il principio di base è semplice: chi lavorerà di più e meglio riceverà più stanziamenti. Negli atenei, facoltà, dipartimenti, corsi di studio (master e dottorati compresi) e docenti e saranno messi sotto la lente di ingrandimento. Sotto l’obiettivo anche centri e consorzi interuniversitari e consorzi per la ricerca.
L’Anvur manderà in pensione gli organi di valutazione attualmente esistenti: il Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e il Cnvsu (Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario). Roma sarà sede dell’agenzia, che sarà un soggetto «terzo», come ha sottolineato il ministro dell’Università e della ricerca fabio Mussi, per garantire valutazioni oggettive.
L’Anvur, come spiega il testo del regolamento, avrà la «missione di promuovere la qualità del sistema italiano delle università e della ricerca», opererà in base a principi di «imparzialità, professionalità, trasparenza e pubblicità degli atti» e dovrà essere «pienamente indipendente» nella sua attività. I parametri di valutazione e i metodi avranno un carattere europeo.

Il ministro Mussi ha anche annunciato che è alla firma il nuovo regolamento per
i nuovi concorsi dei ricercatori. Le parole chiave sono «giovani» e «merito», per eliminare gli «effetti collaterali dei vecchi concorsi: cordate, localismo, nepotismo».
I fondi previsti, 20, 40 e 60 milioni di euro stanziati rispettivamente per il prossimo triennio, si traducono direttamente in 2000 posti di lavoro, «che potrebbero lievitare fino a 4mila considerando il cofinanziamento degli atenei».
A regime ci saranno due tornate di concorsi l’anno, e selezioni nella quale in una prima fase i candidati verranno valutati anonimamente da una rosa di esperti nazionali e internazionali. Le commissioni degli atenei valuteranno i curricula, le lettere di presentazione e i seminari tenuti dai candidati. Ci sarà solo un vincitore per ogni posto disponibile, addio, dunque, alle liste infinite degli idonei.


nicoletta.cottone@ilsole24ore.com
Fonte: http://www.ilsole24ore.com


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