Il titolare del dicastero della Ricerca chiede che i Ds facciano sentire il loro peso: ’’Si riduce la percentuale di investimenti: occorrono correzioni’’
21 October 2006

Roma, 21 ott. (Adnkronos) - Fabio Mussi non vuole passare alla storia come il ministro, di un coalizione di centrosinistra, che ha tagliato le risorse all'università. Il ministro della Ricerca scientifica e dell'Università lo ha detto a chiare lettere, durante l'intervento alla direzione dei Ds, commentando la natura e i contenuti della Manovra economica. ''Occorre portare la Finanziaria, ormai ben oltre i 30 miliardi che avevamo inizialmente ipotizzato, ad un approdo sostenibile. Abbiamo tutti condiviso - ha convenuto Mussi - la necessità del rientro rapido entro parametri europei. Ma da questo non credo occorra arretrare, c'è un problema di comunicazione, certo, ma anche di correzione''. ''Vorrei segnalare che si sta alzando un'onda ripida di delusione nel mondo della scuola, dell'università e della ricerca, per il quale le aspettative e la fiducia in noi erano altissime. L'esigenza di risanamento - ha insistito - vale per tutti, ma c'è qualcosa da correggere. Bisogna stare attenti perché se deludiamo si può determinare un clima politico molto molto difficile. Nella Finanziaria ci sono innovazioni di sistema strategiche rilevanti e misure significative per la ricerca''.

''Insostenibile - ha dichiarato Mussi - è invece la parte che riguarda l'università dove noi aggiungiamo 94 milioni di euro e, con l'inflazione al 2% e un tasso di crescita oltre l'1, ne tagliamo 150. Cioè si riduce la percentuale di investimenti nell'università. Da luglio provo a dirlo in tutti i modi e trovo un muro. Queste non possono essere scelte lasciate in mano ai tecnici. Chiedo che su questo punto, e parlo di 150 milioni di euro su 40 miliardi di Manovra, il partito metta tutto il suo peso per una correzione. Certo io come ministro - ha avvisato concludendo - non sono disponibile ad assumermi questa responsabilità''.

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