Progetto finanziato con 400mila euro di provenienza regionale e statale per realizzare punti di accesso wi-fi nei poli universitari di Cagliari e Sassari dal prossimo marzo
09 October 2006
(unicaweb) - I poli universitari e le Case dello studente diventeranno presto nuovi punti di accesso internet per gli universitari sardi, grazie a speciali piattaforme wi-fi. Le richieste degli Atenei dell’Isola e dei due Enti per il diritto allo sono state accolte con la firma di una convenzione, siglata nei giorni scorsi con l’Assessorato agli Affari Generali della Regione: per l’iniziativa sono stati stanziati 400mila euro, fondi provenienti dal progetto Sax, finanziato dal Ministero per l’Innovazione tecnologica.
 
Risorse con cui saranno realizzate – a quanto si apprende dall’Agenzia Italia - le infrastrutture e per creare punti Internet con nuovi pc e stampanti nelle strutture Ersu dell’Isola. A Cagliari andranno 210 mila euro (130.000 all’ateneo e 80.000 all’Ersu), mentre i restanti 190 mila (110.000 all’università e 80.000 all’Ersu) saranno impiegati a Sassari, per finanziare un progetto che si articola in tre fasi: potenziare le postazioni internet già a disposizione degli studenti; crearne di nuove, soprattutto a Sassari dove le due Case dello studente ne sono sprovviste; mettere a disposizione 40 pc portatili ad altrettanti studenti dell’ateneo di Cagliari nella fase di elaborazione della tesi di laurea.
 
La data di fine lavori è il 31 marzo prossimo: sarà possibile l’accesso a internet di tutti i notebook dotati di scheda wi-fi, attraverso una password fornita dall’amministrazione universitaria. Per quanto riguarda Cagliari, i punti di accesso dovrebbero essere collocati nei poli di Sa Duchessa, a Ponte Vittorio, in viale Sant’Ignazio, a Ingegneria e a Palazzo delle Scienze.
 
L’iniziativa è partita dai due Atenei, che hanno chiesto di poter utilizzare i 400mila euro non spesi per il precedente progetto Sax per l’installazione di punti Internet nelle associazioni no-profit. Quello del pc in prestito è invece un progetto pilota che finora in Italia ha sperimentato soltanto l’università di Perugia.
 
"Questa convenzione rientra nello sforzo della Regione per superare il digital divide", ha spiegato durante la conferenza stampa di presentazione l’assessore regionale agli Affari generali Massimo Dadea. "Una parte importante del territorio regionale è esclusa dall’utilizzo della banda larga. La copertura della rete Adsl riguarda il 65% della Regione contro l’80% a livello nazionale". "La convenzione", ha proseguito Dadea, "ha due scopi: superare il ritardo tecnologico delle infrastrutture e colmare il digital divide sociale, che riguarda fasce della popolazione più deboli ma che hanno necessità di connettersi alla rete, come gli studenti universitari. Grazie a questi progetti anche alcune pratiche burocratiche, come l’iscrizione agli esami o la consultazione del calendario delle lezioni saranno semplificate".

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