Giovedì 6 luglio, alle ore 17 presso l’aula di Anatomia patologica il prof. Nappi dell’Università di Salerno terrà il seminario "Biometria e realtà virtuale".
03 July 2006
Facoltà di Medicina e Chirurgia: giovedì 6 luglio, alle ore 17 presso l’Aula di Anatomia Patologica seminario del professor Nappi (Università di Salerno) intitolato "Biometria e Realtà Virtuale".
 
 
Abstract del seminario:
 

BIOMETRIA
Nel settore delle Biometrie Fisiologiche (Statiche) e Comportamentali (Dinamiche) sono stati progettati, implementati e sperimentati Sistemi di Autenticazione/Verifica (match one-to-one) e Sistemi di Riconoscimento (match one-to-many).
 

REALTA’ VIRTUALE
I lavori intrapresi dalla società Autostrade Meridionali S.p.A., sul tratto di autostrada Napoli-Pompei-Salerno per la creazione della terza corsia, in prossimità del comune di Pompei, a partire dall’ottobre 99 e sino alla fine del 2000, hanno portato alla luce il sito archeologico di Murecine. peraltro già noto sin dal 1959, anno a cui risale la costruzione dell’omonima autostrada. All’epoca la difficoltà dello scavo, a causa della falda freatica, non ne permise la completa esplorazione. Le moderne tecnologie di scavo hanno consentito di  portare alla luce l’intero complesso romano con le sue meravigliose pitture perfettamente conservate.
Durante lo scavo sono venute alla luce anche alcune ossa relative agli abitanti di Murecine periti nell’eruzione del 79 D.C., tra cui due adulti, un uomo e una donna, oggetti della ricostruzione.
Il corpo ed il volto della Donna, nota come Schiava di Murecine, sono stati ricostruiti con una tecnica innovativa già utilizzata circa un anno fa per la ricostruzione del volto del maschio adulto ritrovato nello stesso sito archeologico.
Partendo dagli studi del Nicolucci e da considerazioni antropologiche, si può affermare che il volto della Schiava di Murecine non doveva essere differente da quello delle attuali abitanti dell’area pompeiana.
Infatti, la tecnica è in grado di ricostruire il volto ed il corpo di un individuo partendo da immagini di diagnostica (telecranio, radiografie digitali, TAC ed RMN) e combinando tecniche di Computer Grafica ed
accuratissime elaborazioni sui tratti maxillo-facciali ed anatomici della popolazione moderna residente nell’area del ritrovamento.
L’obiettivo è stato, quindi, ricercare con efficienti tecniche di navigazione (content based retrieval) in database di immagine mediche la donna moderna le cui caratteristiche anatomiche più si avvicinano ai reperti della schiava di Murecine.
Del volto è poi stata riprodotta la capigliatura, riferendosi al taglio dei capelli in voga all’epoca, utilizzando immagini e sculture risalenti al 79 d.C. Identica operazione è stata fatta per la scelta delle stoffe e per il
colore della tunica. Anche la splendida armilla d’oro con la scritta "Domnus Ancillae Suae", ritrovato con i resti della schiava, è stato ricostruito in modalità 3D.
Nella riproduzione virtuale degli indumenti si è partiti dalle immagini di artisti contemporanei al soggetto ricostruito, traendo spunti non già dagli affreschi che ritraggono personaggi di censo elevato, ma bensì da quelli che raffigurano scene con ancelle e servitrici che, probabilmente, erano socialmente più affini alla schiava di Murecine. Da questa scelta di fondo deriva la semplicità dell’abito indossato, una tunica di colore verde chiaro, sulla quale potevano essere eventualmente applicati anche altri capi. I sandali sono dei semplici infradito di cuoio con suola in legno. Il soggetto è ritratto con le due armille d’oro ritrovate in prossimità dei suoi resti.
Le moderne tecniche di realtà virtuale e computer grafica hanno poi reso possibile la creazione di un ambiente virtuale (set virtuale) stereoscopico in cui è possibile "immergersi" ed interagire attivamente con la
ricostruzione 3D della donna. La ricostruzione dei volti e dei corpi è una parte del progetto Virtual
Archaeo che prevede, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Pompei, la ricostruzione 3D stereoscopica del sito di Murecine. Tale ricostruzione, in fase avanzata di realizzazione, è stata architettata con l’idea di immergere il fruitore in un set virtuale (che coincide con la ricostruzione del complesso di Murecine) e farsi condurre da una guida virtuale (per esempio la nostra schiava) in un percorso che sarà lui stesso a decidere.

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