Lo ha messo a punto un gruppo di scienziati dell’Istituto di biotecnologie
19 July 2007
E' stato realizzato un gel in grado di rigenerare il tessuto umano. Lo studio e' stato pubblicato sulla rivista Pnas. Un gruppo di scienziati dell'Istituto di biotecnologie dell'Universita' di Delaware ha messo a punto un innovativo biomateriale con sorprendenti proprieta' antibatteriche che potrebbe essere iniettato come gel a scarsa viscosita' nelle ferite. Questo nuovo gel potrebbe aiutare le cellule e gli antibiotici a riparare i tessuti danneggiati.
 
Curare i soldati feriti in guerra o rigenerare il tessuto del fegato nei pazienti con il cancro sono solo alcuni degli usi possibili di questa innovativa tecnologia. Inoltre, creare idrogel come veicoli di trasporto per le cellule potrebbe estendere gli usi di questi biopolimeri anche in ambiti oggi considerati lontanissini, come la sostituzione di ossa o organi danneggiati.
 
L'invenzione e' stata brevettata da Joel Schneider e da Darrin Pochan, docenti dell'Universita' di Delaware. 'Questo settore sara' destinato ad esplodere nei prossimi dieci anni', ha sottolineato Pochan. Gli idrogel sono formati da reti di super-assorbenti e, anche se non si sciolgono nell'acqua, ne riescono ad assorbire grandi quantita'. Inoltre, la loro struttura porosa permette alle sostanze nutrienti e alle scorie cellulari di passare proprio attraverso di loro. La base del nuovo idrogel e' un peptide 'componibile' che gli scienziati hanno progettato sei anni fa e chiamato 'Max 1', come il figlio di Pochan, Massimo.
 
I peptidi sono catene di aminoacidi, ovvero i mattoni di costruzione delle proteine. I diversi aminoacidi sono legati tra loro formando delle catene, che si piegano in figure piu' compatte per l'espletamento di funzioni specifiche. Il peptide che Schneider e Pochan hanno progettato subisce uno stimolo 'componibile', ovvero il peptide si piega automaticamente in una figura specifica in risposta ad un innesco particolare, o stimolo ambientale, come ad esempio l'esposizione alla luce.
 
Dopo essersi piegato, si ricompone, creando l'idrogel. Usando 'Max 8', ovvero l'ottava ripetizione del peptide originale, Lisa Haines-Butterick, un allieva di Schneider, ha scoperto come incapsulare le cellule vive nell'idrogel e come iniettare il gel secondariamente senza nuocere alle cellule. "Anche se attualmente abbiamo dimostrato soltanto questa funzione del nostro gel usando modelli semplici, noi prevediamo che una volta iniettato nel corpo, le cellule incapsulate nel gel possono rigenerare il tessuto", ha spiegato Schneider.

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