“L’obiettivo è arrivare a produrre 500 gigawatt di energia rinnovabile in Europa: anche la Sardegna può e deve fare la sua parte” ha detto Luciano Colombo all'apertura del convegno sulle Fonti alternative. Curato dal dipartimento di Scienze chimiche e geologiche, l'evento ha avuto per focus un tema attuale e dibattuto con al centro scelte rilevanti per il territorio.
23 June 2022
Monserrato. Una fase dei lavori in Cittadella universitaria

Fonti rinnovabili, un proficuo confronto tra accademia e amministratori

Simone Pucci

“L’Università di Cagliari è pronta a raccogliere la sfida delle energie rinnovabili”: con queste parole Luciano Colombo, prorettore alla Ricerca dell’Università di Cagliari, ha aperto ieri nella sala congressi  Blocco I della Cittadella di Monserrato il convegno “Geotermia in Sardegna - Dalla risorsa alle opportunità”. L'evento è organizzato dal Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche in collaborazione con l’Ordine dei Geologi della Sardegna. “Con altri dodici atenei stiamo lavorando per dare vita a un parteneriato sulle rinnovabili che sono al centro anche dell’ecosistema dell’innovazione appena approvato dalla Regione Sardegna e di cui noi facciamo parte” ha aggiunto il professor Colombo.

Il convegno nasce con l’obiettivo di creare un’occasione di confronto fra esperti e amministratori, per vagliare le opportunità offerte da una fonte rinnovabile, quella geotermica appunto, finora poco sfruttata e approfondita. “Aver relegato in un angolo i progetti geotermici è un errore” sottolinea Alessandro Guarracino, assessore Innovazione tecnologica, ambiente e politiche del mare del Comune di Cagliari. “È fondamentale uno scambio di conoscenze come quello che faremo qui oggi, così da creare le condizioni per attingere a nuovi stimoli.”

Monserrato. Una fase dell'intrevento di Luciano Colombo
Monserrato. Una fase dell'intrevento di Luciano Colombo

L’energia geotermica ha numerosi vantaggi, anche rispetto alle energie rinnovabili più conosciute: è programmabile e in Sardegna ha un notevole potenziale di crescita.

Lo ha sottolineato Davide Boneddu, presidente dell’Ordine dei Geologi della Sardegna, che però ha aggiunto: “Quello che manca è forse un approccio culturale al tema della geotermia. Ora però il PNRR ci pone delle sfide che come geologi dobbiamo saper cogliere. Se non ora, quando?”

Durante la prima sessione, moderata da Stefania Da Pelo, Associata di Geologia applicata, progettazione geologica e idrogeologia, si è discusso di geotermia a bassa entalpia. La metodologia sfrutta il principio di una massa a temperatura costante con la quale effettuare scambi termici. Tale scambio consente, ad esempio, alle pompe di calore di lavorare con un’ottima resa rispetto allo scambio con l’aria, riducendo di contro i consumi di energia con medie stimabili tra il 60 ed il 70 per cento, oltre a garantire una maggiore affidabilità e sicurezza di funzionamento. La considerazione ha condotto  a un primo scenario: "Se si considerano gli effetti dei cambiamenti climatici in atto, che rendono sempre più necessaria una transizione ecologica sostenibile: è necessario infatti ridurre i consumi di energia proveniente da combustibili fossili e dare nuovo impulso all’utilizzo delle energie rinnovabili" è stata la sintesi dei commenti degli specialisti. 

 

Alessandro Guarracino, assessore Innovazione tecnologica, ambiente e politiche del mare del Comune di Cagliari
Alessandro Guarracino, assessore Innovazione tecnologica, ambiente e politiche del mare del Comune di Cagliari

Energie rinnovabili per il futuro dell'umanità

I settori del fotovoltaico e dell’eolico sono quelli che sono stati sviluppati maggiormente per quanto riguarda le fonti energetiche rinnovabili, in Italia e in Sardegna. Su questo tema - anche in relazione alle potenzialità presenti sul territorio sardo - si sono concentrati anche gli interventi della seconda parte dei lavori. Il congresso coordinato da Stefania Da Pelo, ha avuto eco anche nei commenti di Rosa Cidu (ordinario di Geochimica) e dei geologi Stefano Cuccuru e Simone Manconi. La Sardegna, per sua natura geologica, geografica e climatica, abbia la disponibilità di numerose fonti rinnovabili da cui ricavare energia, oltre alla possibilità di diversificazione tra le diverse fonti, eolico e solare, ma anche all’interno del geotermico stesso. Successivamente, è stato illustrato il caso studio di applicazione di questi impianti negli alloggi Area di Carbonia. Come accennato , il dibattito ha avuto i contributi di Davide Boneddu (presidente dei Geologi), Gianni Pittora (presidente Consorzio industriale Nuoro) e, il professor Funedda. “Ancora una volta - ha spiegato Davide Boneddu - abbiamo dato la dimostrazione come accademia e come professionisti che ci siamo, che la risorsa costituisce una potenzialità e che il nostro ambito professionale può dare il suo contributo nel passaggio alla riduzione del 40 per cento della Co2 entro il 2030, come da aspettativa nell’ambito della transizione ecologica. Qualche criticità è emersa, qualcosa su cui si può ancora lavorare. Credo che questo sia il momento giusto per discutere delle criticità e per mettere quelle chiavi di registro che devono essere messe perché in un prossimo futuro questa deve essere una risorsa, al netto che deve essere parte di quel patrimonio energetico della Sardegna. Si può ancora fare tanto, sempre, ovviamente, nel rispetto della sostenibilità e della conoscenza, perché senza quest’ultima ogni progettazione non può avere un efficacia di realizzazione e non può soddisfare gli obiettivi che ci si è posti. Omar Caboni (ingegnere) ha spiegato come "lo sfruttamento degli impianti geotermici per la riqualificazione della vecchia palazzina direzionale del Consorzio industriale di Nuoro, permetta un ricavo economico annuo di circa 300 mila euro per le casse dell’ente".

Monserrato. Un altro scorcio dei lavori sulla Geotermia
Monserrato. Un altro scorcio dei lavori sulla Geotermia

Criticità, norme e legislazione su scala regionale

“Abbiamo una condizione climatica che ci avvantaggia. La differenza di temperature tra inverno e estate rispetto al sottosuolo, in Sardegna è molto favorevole da questo punto di vista. Quello che manca è una conoscenza completa del territorio e la presenza di nuovi lavori sulla geotermia. Inoltre, c’è la necessità di una normativa adeguata perché le attività di applicazione del geotermico vengano svolte in sicurezza, e per poter legiferare in maniera corretta su temi tecnici come questi è fondamentale la conoscenza, investire nella ricerca per poi passare alle applicazioni" ha rimarcato Antonio Funedda. Per Mario Nonne (consigliere nazionale Geologi) "a livello di quadro nazionale abbiamo una disomogeneità normativa profonda. È il momento giusto per ragionare a livello regionale su una norma attuativa che sia fatta in base alla caratteristiche del nostro territorio e alle esigenze della nostra economia. Abbiamo tutta una serie di fonti rinnovabili che possono essere messe a sistema in una pianificazione seria, che non so se possono rendere la Sardegna carbon free, ma possono sicuramente rendere questa aliquota energetica di efficentamento veramente importante”. In conclusione le parole della consigliera regionale, Elena Fancello: "Promuoverò in Quarta commissione governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità, l'attivazione di un tavolo tecnico a livello regionale che coinvolga l'Università, gli Ordini professionali e la parte politica per avviare un processo di conoscenza che porti alla definizione delle potenzialità della nostra Regione, ma anche di linee guida per l'implementazione degli impianti e per l'attuazione dell'iter autorizzativo".

Editing a cura di Mario Frongia

Monserrato. I lavori in aula Rossa di Medicina
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