Visitabile nell’atrio di Palazzo Belgrano fino a fine mese la mostra "A 80 anni dalle leggi razziali": l’esposizione ricostruisce il clima che determinò l’emanazione delle norme per effetto delle quali vennero espulsi Doro Levi, Camillo Viterbo e Alberto Pincherle. Rimandata di qualche mese a causa della pandemia la posa delle tre pietre di inciampo con i loro nomi
26 January 2022
La mostra visitabile in Rettorato fino a fine mese

L’esposizione - curata da Mariangela Rapetti, Gianluca Scroccu e Eleonora Todde, docenti del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali - ricostruisce nel dettaglio il clima culturale dell'epoca

Sergio Nuvoli

Cagliari, 26 gennaio 2022 - È visitabile nell’atrio del Rettorato dell’Università di Cagliari, fino a fine mese, la mostra "A 80 anni dalle leggi razziali". L’Ateneo cagliaritano partecipa anche in questo modo alla Giornata della Memoria 2022.

L’esposizione - curata da Mariangela Rapetti, Gianluca Scroccu e Eleonora Todde, docenti del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali - ricostruisce nel dettaglio il clima culturale dell'epoca che portò all'applicazione della norma che imponeva agli atenei italiani l'espulsione immediata dei docenti ebrei. E' possibile vedere documenti dell'Archivio storico dell'Ateneo, dell'Archivio Centrale dello Stato e dell'Archivio di Stato di Cagliari.

È stata rimandata di qualche mese la cerimonia di posa delle tre pietre di inciampo in via Università (davanti all’ingresso di Palazzo Belgrano), già programmata per ricordare i tre docenti - Doro Levi, Camillo Viterbo e Alberto Pincherle - espulsi nel 1938.

Novembre 2018: Giovanni Pincherle osserva il pannello della mostra in cui è esposto uno scritto autografo del padre
Novembre 2018: Giovanni Pincherle osserva il pannello della mostra in cui è esposto uno scritto autografo del padre

La collocazione delle pietre di inciampo rientra nel progetto “Stolpersteine”, a cui l’Ateneo ha aderito su proposta del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali

In quell’occasione si svolgerà anche un seminario di approfondimento alla presenza dei discendenti dei tre professori.

La collocazione delle pietre di inciampo, sampietrini d’ottone di piccole dimensioni opera dell’artista tedesco Gunter Demnig, con i dati biografici dei tre docenti, rientra nel progetto “Stolpersteine”, a cui l’Ateneo ha aderito su proposta del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali.

Come si ricorderà, alla fine del 2018 il Magnifico Rettore aveva formulato le scuse dell’Ateneo ai familiari dei tre docenti, durante la cerimonia di inaugurazione della mostra sulle leggi razziali, allestita anche allora nell’atrio di Palazzo Belgrano.

La mostra allestita nell'atrio di Palazzo Belgrano, sede del Rettorato di UniCa
La mostra allestita nell'atrio di Palazzo Belgrano, sede del Rettorato di UniCa

Il progetto internazionale “Stolpersteine”

Conosciuto in Italia come “Pietre d’inciampo” (www.stolpersteine.eu), è nato da un’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig per commemorare le vittime delle persecuzioni nazifasciste per motivi di religione, razza, idee politiche, condizioni di salute e orientamenti sessuali.

Le Pietre d’inciampo sono oggi oltre 70.000 in tutta Europa, fra cui circa 1.300 in Italia. Le Pietre sono state già installate in numerosi comuni italiani, fra i quali Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino, e anche presso diversi atenei italiani, fra i quali Venezia-Ca’ Foscari e Padova, in questi casi in memoria dell’ingiusta espulsione dei docenti di origine ebraica in seguito alle Leggi razziali del 1938.

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