Gli specialisti dell’Università di Cagliari con Enas e Cooperativa produttori di Arborea ad Aqaba hanno presentato un impianto innovativo. Studi e ricerche tra risorse idriche, riciclo e bacini artificiali. I lavori sono iniziati nel 2019 e hanno un finanziamento di 2,4 milioni di euro. "Tecnologia e co-pianificazione degli interventi insistono sui territori per soluzioni condivise sull'inquinamento delle acque" spiega Giovanni Sistu
16 November 2021
Il progetto ha coinvolto sei partner tra Sardegna, Tunisia, Palestina e Giordania

Relazioni internazionali, ricerca e confronto: l'ateneo al centro dei processi socioeconomici del Mediterraneo

Mario Frongia

Si è svolto ad Aqaba (Giordania) l’incontro di studio e confronto tra autorità locali e specialisti del Cirem-Crenos dell’Università di Cagliari, l’Enas e la Cooperativa produttori Arborea. L’iniziativa rientra fra le azioni finanziate dal Progetto Mediss (Mediterranean integrated system for water supplì - Programma cooperazione transfrontaliera 2014-20 Eni Cbc “Mediterranean Sea Basin Programme”. Il percorso rafforza relazioni e intese internazionali dell’ateneo su ambiti disciplinari differenti e in continuo sviluppo. Il progetto coinvolge sei partner operanti in Sardegna, Palestina, Tunisia e Giordania. Mediss affronta il problema della disponibilità limitata d’acqua, comune in vari Paesi del Mediterraneo: quelli del Sud e dell'Est sono colpiti dalla siccità e Palestina, Giordania e Tunisia soffrono di "carenza strutturale" d’acqua, con meno di 500 metri cubi pro capite all’anno. La Sardegna è una delle regioni del Mediterraneo con meno risorse idriche e a più alto rischio di desertificazione. In molti Paesi, inoltre, la scarsità d'acqua si traduce in una maggiore pressione sulla più importante fonte d'acqua, le falde sotterranee. “Nella nostra regione - dice Giovanni Sistu, responsabile scientifico del progetto, ordinario di Geografia del turismo, risorse ambientali e naturali - si ha una crescente domanda di risorse dai grandi bacini artificiali”. Il progetto triennale ha preso il via nel 2019 con una dotazione finanziaria di 2,4 milioni di euro, di cui 2,2 milioni di contributo dell’Unione europea.

              

Giovanni Sistu è docente di Geografia del turismo, risorse ambientali e naturali
Giovanni Sistu è docente di Geografia del turismo, risorse ambientali e naturali

Arborea, impianto e percorso innovativo. Esperienza utili anche in Palestina, Giordania e Tunisia

Salvaguardia delle falde acquifere ad Arborea e riduzione del carico di nitrati nel comprensorio del centro dell’Oristanese. Questi i temi dell’incontro apertosi l’8 novembre alla Aqaba water company, importante water utility del Medio Oriente. All’evento sono stati presentati i primi risultati tratti da un impianto innovativo. Dati e prospetti sono stati illustrati dalla partnership italiana composta da Cirem-Crenos ed Enas, in collaborazione con Cooperativa produttori Arborea e il sostegno del Comune di Arborea e dell’Agenzia regionale Laore. Nell’incontro - con i delegati del Palestinian wastewater engineers group (capofila palestinese, la Comunità di Jerico (Palestina), Aqaba water company (Giordania) e Institute des regions arides (Tunisia) - sono stati presentati i primi risultati dell’innovativo impianto pilota sperimentale per l’estrazione di fertilizzanti dai fanghi di risulta degli impianti di trattamento dei reflui della Cooperativa produttori.

Una recente foto di alcuni dei partecipanti a Mediss
Una recente foto di alcuni dei partecipanti a Mediss

Reflui zootecnici, nitrati e concimi. Le attività dell'impianto sperimentale di Arborea

“La missione in Giordania, dopo quasi due anni di incontri a distanza, ci ha consentito di verificare lo stato di avanzamento delle attività e i risultati delle azioni innovative per sostenere il bilancio idrico sostenibile dei paesi del partenariato Mediss (Autorità Palestinese, Italia, Giordania, Tunisia) aumentando la resilienza allo stress idrico e ai cambiamenti climatici. L’impianto sperimentale di Arborea - dice Giovanni Sistu, responsabile scientifico del progetto e docente della facoltà di Studi economici, giuridici e politici - è in funzione dal luglio scorso è ed finalizzato alla riutilizzazione degli effluenti degli impianti zootecnici per la produzione di fertilizzanti “puliti”, utilizzando tecnologie avanzate di stripping, in un’area sensibile per la presenza di nitrati nelle falde sotterranee”. L’impianto pilota, sperimentato per la prima volta in Italia, tratta il digestato dell’impianto di valorizzazione energetica dei reflui zootecnici della Cooperativa. “Le unità di filtrazione a membrana rimuovono efficacemente l'ammoniaca dai flussi di acque reflue e le converte in solfato di ammonio, fertilizzante largamente utilizzato in agricoltura e dosabile senza danneggiare gli equilibri eco sistemici. Il monitoraggio della qualità del fertilizzante prodotto e - spiega il professor Sistu - l’avvio della sperimentazione in campo garantiranno la qualità dei risultati del progetto, si spera destinato a contribuire a risolvere un problema strutturale del comprensorio di Arborea e di altre aree isolane oggetto di indagine dagli enti territoriali competenti (Arpas, Laore, Agris eccetera.) e dalle Università di Cagliari e Sassari”.

Le immagini riguardano alcuni degli impianti zootecnici coinvolti nella ricercaRefluiNov21.png
Le immagini riguardano alcuni degli impianti zootecnici coinvolti nella ricercaRefluiNov21.png

Il ruolo dei nitrati su falde acquifere, la desalinizzazione delle acque e il territorio

Il contributo del progetto Mediss può costituire una significativa esperienza pilota per le altre aree che vivono il problema dell’impatto del carico di nitrati su suoli e acque superficiali e sotterranee. Un ruolo essenziale nella disseminazione dell’innovazione tecnologica è svolto da un programma di sensibilizzazione e ascolto degli utenti finali, specificamente immaginato per facilitare la co-pianificazione di soluzioni condivise al tema dell’inquinamento delle acque. Mediss affronta questi problemi e vuole favorire l’incremento dell'uso di acqua non convenzionale, principalmente acque reflue depurate (Tww, Treated waste water), contribuire alla desalinizzazione delle acque salmastre, e lavorare alla promozione delle Best agricultural practices (Bap) e delle energie rinnovabili. Le singole azioni affrontano problemi specifici dei singoli territori coinvolti e sono sostenute da un programma di attività per rafforzare competenze delle comunità locali, conoscenza delle opportunità delle acque non convenzionali. Le azioni capitalizzano le tecnologie e introducono elementi o metodi innovativi. Le misure di networking, documentazione e comunicazione a livello transfrontaliero promuovono lo sviluppo delle capacità istituzionali e la trasferibilità dei risultati.

Info. 39.3707043493 -

www.enicbcmed.eu/projects/mediss

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