Domani e dopo, per la decima edizione delle Giornate curate dal Fondo per l’ambiente italiano, si tiene la visita alla struttura. La due giorni unisce storia, territorio e ricerca. L’evento è stato promosso dal Dicaar e dal Cal con in prima fila i docenti Giorgio Massacci e Caterina Giannattasio
14 October 2021
Cagliari. Una veduta aerea dell'ex carcere di Buoncammino. Sullo sfondo il campus universitario del Cus Cagliari a Sa Duchessa

Sintesi felice e proficua tra accademia cagliaritana e Fondo per l'ambiente

Mario Frongia

Domani e dopo, sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle 9.30 alle 17.30, per la decima edizione delle Giornate Fai d’autunno, si aprono le porte dell'ex carcere di Buoncammino, luogo ancora 'inaccessibile' alla collettività. L'evento, promosso dalla delegazione Sardegna del Fai (Fondo per l’ambiente italiano) è stato organizzato dalla presidente Monica Scanu assieme al Dicaar (Dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura) e al Cal (Cagliari accessibility lab). Per le strutture specialistiche dell'Università di Cagliari sono stati in prima linea nella promozione dell’appuntamento Giorgio Massacci (direttore Dicaar), Caterina Giannattasio e Francesco Pinna (direttore e vice del Cal) con la collaborazione di Giovanni Battista Cocco (segretario) e Francesca Musanti (dottoranda di ricerca in Ingegneria civile e architettura). L’evento ha il supporto del ministero per la Giustizia - Dipartimento amministrazione penitenziaria, Provveditorato regionale della Sardegna.

 

 

 

Da sinistra, Giorgio Massacci, Caterina Giannattasio, Francesco Pinna, Giovanni Battista Cocco e Francesca Musanti
Da sinistra, Giorgio Massacci, Caterina Giannattasio, Francesco Pinna, Giovanni Battista Cocco e Francesca Musanti

Dall’architettura alla psichiatria. Un’avvincente narrazione trasversale e multidisciplinare

Nella due giorni gli spazi più significativi dell'imponente fabbrica ottocentesca sono visitabili con l’accompagnamento di un pool di volontari, composto da dottorandi, studenti e laureandi della Scuola di architettura. Ma non solo. L’evento prevede anche una serie di narrazioni su temi specifici legati all’ex carcere. Tra questi, sono previsti gli interventi di docenti universitari, dottori di ricerca e assegnisti dell’ateneo che nel tempo hanno svolto attività di studio in diverse discipline. In particolare, le narrazioni vertono su Storia ed evoluzione della fabbrica (Francesca Musanti e Martina Porcu), Tipologie e contesto regionale (Giovanni Battista Cocco e Caterina Giannattasio), Luoghi del dolore (Bernardo Carpiniello e Claudia Pintor), Riuso e aspetti economici (Patrizio Monfardini, Francesco Pinna e Stefano Usai) Percezioni e pratiche, Memorie e rappresentazioni dello spazio carcerario (Ester Cois, Andrea Manca e Maurizio Memoli).

 

 

 

Cagliari. Il Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura
Cagliari. Il Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura

Uno sforzo congiunto, tra passione per la disciplina, memoria e cura dei luoghi storici, attenzione al territorio

I docenti dell’Università di Cagliari, nell’adesione convinta e partecipata alle due giornate, si sono mossi su più fronti. Oltre alle dinamiche didattiche e di ricerca, gli specialisti mostrano attenzione e sensibilità per uno dei luoghi più noti e caratteristici del capoluogo regionale dando spazio alla percezione e alla visione d’assieme dei valori, anche per quel che rappresenta per la collettività l’ex carcere di Buoncammino. Un percorso cullato con forza dai rappresentanti del Fai, e dagli specialisti Caterina Giannattasio, Franco Pinna e Giovanni Battista Cocco. Situata sul colle di San Lorenzo, la struttura con i suoi 15mila metri quadri è la più estesa fabbrica urbana di Cagliari. Progettata nel 1855 e realizzata in diverse fasi, tra il 1859 e il 1897, doveva ospitare 500 detenuti. Chiuso nel 2014, fin dagli anni Novanta il dibattito sulla riconversione del carcere è tuttora aperto.

Cagliari. Uno scorcio del cortile interno, sezione femminile, dell'ex struttura penitenziaria
Cagliari. Uno scorcio del cortile interno, sezione femminile, dell'ex struttura penitenziaria

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