Erasmus+ “Network of UNESCO Cultural Spaces”: l’Università di Cagliari partner dell’ambiziosa iniziativa internazionale che punta a contribuire alla valorizzazione dei Patrimoni Culturali Immateriali. Referenti Ignazio Macchiarella e Marco Lutzu, il Prorettore Carucci: “E' un progetto importante per la crescita dell’ateneo e per la promozione del territorio sardo”. RASSEGNA STAMPA
24 May 2021
Canto a tenore, una foto simbolo

Un progetto che mette in rete i Paesi aderenti, a partire dalla Lettonia, capofila del progetto con l’Ethnic Culture Center Suiti Foundation e a seguire con istituzioni di Estonia, Repubblica della Macedonia del Nord, Georgia, Croazia e Portogallo

Sergio Nuvoli

Cagliari, 24 maggio 2021 - Creare una rete tra istituzioni che studiano e contribuiscono alla valorizzazione e salvaguardia dei Patrimoni Culturali Immateriali (Intangible Cultural Heritage) riconosciuti dall’UNESCO: è l’obiettivo principale del progetto europeo Erasmus+ “Network of UNESCO Cultural Spaces” di cui l’Università degli Studi di Cagliari è partner.

Si tratta di un’ambiziosa iniziativa internazionale che – attraverso gli enti coinvolti – mette in rete i Paesi aderenti, a partire dalla Lettonia, capofila del progetto con l’Ethnic Culture Center Suiti Foundation e a seguire con diverse istituzioni di Estonia, Repubblica della Macedonia del Nord, Georgia, Croazia e Portogallo.

L’Ateneo cagliaritano è stato invitato a prendere parte al progetto in ragione della presenza in Sardegna del Canto a Tenore, peculiare genere di canto a più voci maschili profondamente radicato nella parte centrale dell’isola, riconosciuto come Capolavoro Immateriale dell’Umanità nel 2005 e inscritto nelle Liste rappresentative dei Patrimoni Culturali Immateriali nel 2008.

Il logo Erasmus+
Il logo Erasmus+

Alessandra Carucci: "E' uno dei 6 progetti approvati nel 2020 nell’ambito del Programma Erasmus+, che ormai non riguarda soltanto la mobilità degli studenti, ma anche opportunità per i nostri docenti"

L’Università del capoluogo sardo è infatti da tempo impegnata, spesso in collaborazione con le associazioni dei cantori e con l’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE), nella realizzazione di iniziative volte allo studio delle peculiarità musicali e culturali del canto a tenore, oltre che in progetti di valorizzazione e salvaguardia dello stesso. Referenti locali per il progetto sono i docenti di etnomusicologia dell’Università di Cagliari Ignazio Macchiarella e Marco Lutzu.

“Questo progetto rappresenta una chiara dimostrazione di quanto la partecipazione a questi partenariati internazionali sia importante non solo per la crescita dell’ateneo – commenta Alessandra Carucci, Prorettore delegato per l’Internazionalizzazione - ma anche per la valorizzazione e la promozione del territorio sardo e dei suoi beni culturali. Si tratta di uno dei 6 progetti approvati nel 2020 nell’ambito del Programma Erasmus+, che ormai non riguarda soltanto la mobilità degli studenti, ma offre sempre di più nuove opportunità di collaborazioni internazionali per i nostri docenti”.

Il patrimonio culturale contribuisce a costruire il senso di appartenenza a una regione, a un paese o a una parte del mondo. Inoltre la salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale contribuisce a diversi aspetti dello sviluppo sostenibile di diverse regioni in Europa: territori remoti, rurali e anche urbani.

Alessandra Carucci, Prorettore per l'Internazionalizzazione
Alessandra Carucci, Prorettore per l'Internazionalizzazione

Il primo incontro in presenza è previsto per il prossimo mese di novembre, quando i partner si riuniranno in Macedonia per approfondire le politiche di salvaguardia relative al canto maschile Glasoechko e alle danze rurali Kopachkata

Finora, a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, i partner si sono incontrati solo in maniera virtuale, ma è già in fase di organizzazione una serie di meeting e seminari nei diversi Paesi aderenti, durante i quali i partecipanti presenteranno il lavoro svolto fino ad oggi nel campo dello studio, della tutela e salvaguardia dei singoli Patrimoni Culturali Immateriali, e condivideranno esperienze e buone pratiche. Sono inoltre previste delle pubblicazioni sul tema.

Il primo incontro in presenza è previsto per il prossimo mese di novembre, quando i partner si riuniranno in Macedonia per approfondire le politiche di salvaguardia relative al canto maschile Glasoechko e alle danze rurali Kopachkata. Seguiranno gli incontri negli altri Paesi partner, mentre la Sardegna è stata scelta per ospitare il meeting conclusivo del progetto nell’estate del 2023: in quell’occasione l’Università di Cagliari ospiterà tutti i partner del progetto mostrando loro il lavoro svolto in questo settore. Dopo le prime giornate a Cagliari, la delegazione si recherà in Barbagia per consentire a tutti i partecipanti di incontrare i rappresentanti dell’Associazione Tenore Sardegna, che sarà parte attiva nel progetto, e vivere in prima persona l’esperienza del canto nel suo contesto naturale, ovvero le feste.  

Il logo del progetto
Il logo del progetto

RASSEGNA STAMPA

L'UNIONE SARDA del 25 maggio 2021

Cultura - pagina 49

Tesori immateriali: il Canto a Tenore capofila all'Unesco

Creare una rete tra istituzioni che studiano e contribuiscono alla valorizzazione e salvaguardia dei Patrimoni Culturali Immateriali (Intangible Cultural Heritage) riconosciuti dall'Unesco: è l'obiettivo del progetto europeo Erasmus+ "Network of Unesco Cultural Spaces" di cui l'Università degli Studi di Cagliari è partner. E' un'ambiziosa iniziativa internazionale che mette in rete i Paesi aderenti, a partire dalla Lettonia, capofila del progetto con l'Ethnic Culture Center Suiti Foundation e a seguire con diverse istituzioni di Estonia, Macedonia del Nord, Georgia, Croazia e Portogallo. L'Ateneo cagliaritano è stato invitato a prendere parte al progetto in ragione della presenza in Sardegna del Canto a Tenore, canto a più voci maschili profondamente radicato nella parte centrale dell'isola, riconosciuto come Capolavoro Immateriale dell'Umanità nel 2005 e inscritto nelle Liste rappresentative dei Patrimoni Culturali Immateriali nel 2008. L'Università del capoluogo sardo è da tempo impegnata, spesso in collaborazione con le associazioni dei cantori e con l'Istituto Regionale Etnografico, nella realizzazione di iniziative volte allo studio delle peculiarità musicali e culturali del canto a tenore, oltre che in progetti di valorizzazione e salvaguardia. Referenti per il progetto i docenti di etnomusicologia Ignazio Macchiarella e Marco Lutzu.

La notizia su L'Unione Sarda del 25 maggio 2021 a pagina 49
La notizia su L'Unione Sarda del 25 maggio 2021 a pagina 49

LA NUOVA SARDEGNA del 25 maggio 2021

Cultura e Spettacoli - pagina 49

L'ateneo cagliaritano nelle rete internazionale per la salvaguardia dei patrimoni immateriali

L'Università per il canto a tenore nell'Unesco
 

CAGLIARI. Creare una rete tra istituzioni che studiano e contribuiscono alla valorizzazione e salvaguardia dei Patrimoni Culturali Immateriali riconosciuti dall'Unesco: è l'obiettivo principale del progetto europeo "Erasmus+ Network of Unesco Cultural Spaces" di cui l'Università degli Studi di Cagliari è partner.Si tratta di un'iniziativa che mette in rete i Paesi aderenti, a partire dalla Lettonia, capofila del progetto con l'Ethnic Culture Center Suiti Foundation e a seguire con diverse istituzioni di Estonia, Repubblica della Macedonia del Nord, Georgia, Croazia e Portogallo. L'ateneo cagliaritano è stato invitato a prendere parte al progetto in ragione della presenza in Sardegna del Canto a Tenore riconosciuto come Capolavoro immateriale dell'Umanità nel 2005. L'università è impegnata, spesso in collaborazione con le associazioni dei cantori e con l'Istituto Superiore Regionale Etnografico (Isre), nella realizzazione di iniziative volte allo studio del canto a tenore, oltre che in progetti di valorizzazione e salvaguardia dello stesso. Referenti locali per il progetto sono i docenti di etnomusicologia di Cagliari Ignazio Macchiarella e Marco Lutzu. Finora i partner si sono incontrati solo in maniera virtuale, ma è già in fase di organizzazione una serie di seminari nei diversi Paesi aderenti. Il primo incontro in presenza è previsto per il prossimo mese di novembre, quando i partner si riuniranno in Macedonia per approfondire le politiche di salvaguardia per il canto Glasoechko e alle danze rurali Kopachkata. La Sardegna è stata scelta per ospitare il meeting conclusivo del progetto nell'estate del 2023: in quell'occasione l'università di Cagliari ospiterà i partner del progetto. Dopo le prime giornate a Cagliari, la delegazione si recherà in Barbagia per incontrare i rappresentanti dell'Associazione Tenore Sardegna e vivere l'esperienza del canto nel suo contesto naturale, ovvero le feste.

L'articolo su La Nuova Sardegna del 25 maggio 2021 a pagina 49
L'articolo su La Nuova Sardegna del 25 maggio 2021 a pagina 49

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