I due Atenei sardi hanno aderito all’iniziativa che punta a ottenere dall’UNESCO la dichiarazione di patrimonio dell’umanità per la rete dei nuraghi sardi. Alla conferenza stampa di presentazione gli interventi di Maria Del Zompo, Rettore di UniCa, e di Riccardo Cicilloni, docente di Preistoria e Protostoria alla Facoltà di Studi umanistici del nostro Ateneo. Forte intesa con l’Università di Sassari: “Servono significativi investimenti sulla ricerca in un settore in cui si formano centinaia di giovani, e che può dare occupazione qualificata e di grande prestigio”. Per UniCa è una Scuola che continua, da Giovanni Lilliu ai giorni nostri. RASSEGNA STAMPA
12 January 2021
Un momento della conferenza stampa con l'intervento di Maria Del Zompo, Rettore di UniCa

“La Sardegna conserva in buono stato un patrimonio archeologico e monumentale ricchissimo, con centinaia di cavità naturali a valenza abitativa, cultuale e funeraria; oltre 3500 ipogei artificiali a domus de janas", ha sottolineato il Rettore

Sergio Nuvoli

Cagliari, 12 gennaio 2020 - “La Sardegna conserva in buono stato un patrimonio archeologico e monumentale ricchissimo (centinaia di cavità naturali a valenza abitativa, cultuale e funeraria; oltre tremilacinquecento ipogei artificiali a domus de janas; un migliaio di monumenti megalitici tra dolmen e menhir; più di ottomila tra nuraghi, templi a pozzo e tombe di giganti; centinaia tra centri urbani e cultuali di età punico-romana, castelli, villaggi, centri religiosi e monumenti medievali e post-medievali)”. Lo ha detto Maria Del Zompo, Rettore di UniCa, intervenendo questa mattina alla conferenza stampa di presentazione dell’adesione dei due Atenei sardi all’iniziativa che punta ad ottenere per la rete dei nuraghi il riconoscimento dell’UNESCO come patrimonio dell’umanità. A fare gli onori di casa Michele Cossa, responsabile del comitato promotore, che ha ringraziato per la sensibilità i due atenei sardi.

La conferenza stampa di questa mattina
La conferenza stampa di questa mattina
Servizio di Mario Mossa andato in onda il 12 gennaio 2020 nell'edizione del TGR RAI Sardegna delle 19.35 condotta in studio da Mauro Scanu

Alla conferenza stampa anche Riccardo Cicilloni, docente di Preistoria: "Tanti studenti si formano negli scavi. Le nostre iniziative parlano di ‘archeologia pubblica’, tipiche di un Ateneo che si apre: è uno degli obiettivi del Rettore Del Zompo"

“La strategia che punta ad un riconoscimento internazionale è giustissima – ha aggiunto Maria Del Zompo - L’UNESCO è una struttura scientifica che richiede determinati parametri che noi siamo in grado di fornire, ben documentati dal punto di vista scientifico. E’ necessario e urgente dare nuova linfa per quanto riguarda la ricerca dei due Atenei sardi su questo campo: da tanti anni ci sono sempre meno fondi pubblici, sia per gli scavi sia la fruizione delle scoperte. Serve un discorso regionale complessivo, che consenta - una volta sparito il COVID - alle università insieme ai comuni di portare avanti una strategia organica: il mondo dell’archeologia ci mostra una ricchezza unica a livello nazionale. Bisogna sostenere davvero il lato scientifico, migliorando la qualità della formazione dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, entusiasti di continuare gli studi in questo campo”.

Con il Rettore, è intervenuto alla conferenza stampa per il nostro Ateneo anche Riccardo Cicilloni, docente di Preistoria e Protostoria alla Facoltà di Studi umanistici: “L’interesse di UniCa per la protostoria è ben conosciuta, e ha antiche radici – ha detto il professore - Il maestro è stato Giovanni Lilliu che ha iniziato una tradizione proseguita negli anni con Enrico Atzeni, che tanti scavi ha fatto, Giuseppa Tanda, che ha promosso studi molto importanti sulla civiltà nuragica, fino ai giorni nostri con il sottoscritto e Carlo Lugliè. Come Università di Cagliari uniamo le varie missioni, dalla ricerca alla didattica. Tanti studenti si formano negli scavi che seguiamo, conoscendo dal vivo questa civiltà importantissima per tutto il Mediterraneo. Una serie di nostre iniziative parlano di ‘archeologia pubblica’, tipiche di un Ateneo che si apre: è uno degli obiettivi su cui il Rettore Del Zompo ha puntato da subito nel suo mandato. L’Università che si apre e mette a disposizione del grande pubblico le conoscenze che man mano si consolidano”.

Il Rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, ha sottolineato l’importanza dell’azione congiunta dei due atenei sardi, in questa occasione come in altre che seguiranno.

Riccardo Cicilloni alla conferenza stampa
Riccardo Cicilloni alla conferenza stampa

RASSEGNA STAMPA

L'UNIONE SARDA del 13 gennaio 2021

Cultura - pagina 43

I rettori Del Zompo e Mariotti insieme a sostegno dell'iniziativa

Atenei alleati nel segno dei nuraghi

L'alleanza tra gli atenei di Cagliari e Sassari parte col supporto al progetto per inserire i Monumenti Nuragici nel Patrimonio Unesco, ma le prospettive sono più ampie e riguardano diversi temi. Ad esempio, quello dell'allocazione delle scorie nucleari. «Credo che come università abbiamo il dovere di stare vicino al territorio e prendere posizione anche su questo tema che riguarda anche la salvaguardia del patrimonio» ha detto Gavino Mariotti, neo rettore di Sassari. La conferenza stampa online guidata da Michele Cossa, presidente dell'associazione “Sardegna per l'Unesco”, ha ufficializzato il pieno appoggio dei due atenei sardi all'iniziativa.
Protocollo d'intesa
Già a fine novembre era stato a siglato un protocollo d'Intesa con il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura della facoltà di Ingegneria e Architettura dell'Università di Cagliari. «Il sostegno del mondo universitario e scientifico si somma a quello di Giunta e Consiglio della Regione e di 340 consigli comunali», ha ricordato Cossa. «Una comunanza di intenti trasversale che fa ben sperare per un esito positivo dell'istanza di inserimento dei monumenti della civiltà nuragica nel patrimonio Unesco. La risposta è attesa per il 31 marzo».
Percorso in tandem
La partecipazione dei due rettori ha in qualche modo sancito ufficialmente la collaborazione tra le due Università dell'Isola. «È un bel segnale che il rettore Mariotti abbia voluto la riunione insieme» ha sottolineato Maria Del Zompo, rettore di Cagliari.
Del Zompo ha spiegato: «Abbiamo un patrimonio pre-nuragico e nuragico con 3.500 domus de janas, un migliaio tra Dolmen e Menhir, oltre 8.000 nuraghi, un patrimonio notevole da salvaguardare e valorizzare, che può creare lavoro e ricchezza. Come Università siamo pronte a rispondere alle richieste dell'Unesco, che va ricordato è una struttura scientifica».
Delineare strategia
Le competenze ci sono, le disponibilità pure. Delineare una strategia completa è il secondo passo, ma il rettore cagliaritano avverte: «Bisogna dare a Cagliari e Sassari nuova linfa per la ricerca scientifica, i fondi pubblici scarseggiano e dobbiamo proseguire gli scavi e rendere fruibili i ritrovamenti, con percorsi che trasformino la Sardegna in un museo all'aperto».
Il rettore Gavino Mariotti dell'attenzione al territorio ne ha fatto uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale: «Come Università dobbiamo supportare tutte le iniziative che possono portare crescita e sviluppo all'Isola».
Scavi e censimento
Riccardo Cicilloni, ricercatore dell'Ateneo di Cagliari, nel comitato scientifico dell'associazione “Sardegna verso l'Unesco”, ha aggiunto: «Come Università facciamo già scavi didattici, ora interrotti per colpa della pandemia, comunque questa è una occasione importante per sostenere studi e didattica». Anche perché in campo archeologico ci sono ancora lacune da colmare.
L'archeologa Anna Depalmas, docente dell'ateneo sassarese e componente del comitato, ha messo in luce un altro sviluppo della sinergia tra i due atenei: «Vanno messi a sistema tutti i dati che abbiamo raccolto tra le due università con le ricerche e le tesi di laurea, e che stiamo continuando a raccogliere. Giustamente ci vogliono risorse, intanto i giovani formati dalle università si mettono a disposizione. Chissà che non si porti a compimento quell'opera di censimento dei nuraghi iniziata nel lontano 1868, poco dopo l'Unità d'Italia».
Giampiero Marras

L'articolo su L'Unione Sarda del 13 gennaio 2021 a pagina 43
L'articolo su L'Unione Sarda del 13 gennaio 2021 a pagina 43

LA NUOVA SARDEGNA del 13 gennaio 2021

Sassari - pagina 15

Anche i rettori di Sassari e Cagliari sostengono l'iniziativa
Mariotti: «Difendiamo le nostre peculiarità identitarie»

Nuraghi e Unesco in campo gli Atenei
 

SASSARI. Il polo universitario della Sardegna scende in campo a sostegno del riconoscimento della rete dei nuraghi quale patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco. Del progetto hanno parlato ieri i rettori Gavino Mariotti (Sassari) e Maria Del Zompo (Cagliari) in una conferenza stampa introdotta dal presidente dell'Associazione "Sardegna verso l'Unesco" Michele Cossa.«Siamo vicini a una data che riteniamo possa segnare il punto di svolta nelle politiche future dell'isola - spiega Cossa -. Il 31 marzo, quando l'Unesco deciderà, verrà scritta una nuova pagina di storia, legata alle nostre origini e alla nostra cultura ed espressione dell'unicità che rappresentiamo come popolo nel mondo. La candidatura della rete dei nuraghi va intesa come occasione per combattere problemi atavici quali l'isolamento e lo spopolamento dei territori e creare i presupposti per una crescita economica duratura. Il sostegno del mondo accademico rappresenta un formidabile aiuto per portare a casa un risultato straordinario».Secondo Maria Del Zompo, rettore dell'Università di Cagliari «La Sardegna conserva in buono stato un patrimonio archeologico e monumentale ricchissimo . È necessario e urgente rinforzare i ranghi dei ricercatori, svuotati da anni di mancato turn-over, cronicamente del tutto insufficienti per portare avanti la ricerca più avanzata su un patrimonio così ampio e far fronte alla richiesta di formazione di personale altamente specializzato sia nel settore pubblico sia nel settore privato». Secondo il rettore di Sassari Gavino Mariotti «l'Università ha il dovere di essere di supporto al territorio sotto il profilo scientifico e sociale, sostenendo le iniziative come questa, funzionali alla crescita e allo sviluppo del sistema Sardegna. Oggi sentiamo che si sta pensando di portare le scorie nucleari in Sardegna, ma noi abbiamo bisogno di difendere l'ambiente e le peculiarità identitarie della nostra isola che ha un patrimonio archeologico ricchissimo. So che non è un cammino semplice ma le università sono a completa disposizione». Per l'Università di Sassari è intervenuta alla conferenza stampa anche la professoressa Anna Depalmas, archeologa, componente del comitato scientifico dell'associazione "Sardegna verso l'Unesco". «Si tratta di un'occasione importante per mettere in atto una sinergia tra le Università, la Regione, il Ministero competente, le associazioni di cittadini e tutta la compagine territoriale rappresentata dai tanti comuni che già hanno dato segnali di adesione» ha detto.

L'articolo su La Nuova Sardegna del 13 gennaio 2021 a pagina 15
L'articolo su La Nuova Sardegna del 13 gennaio 2021 a pagina 15

Links

Last news

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie