Il team di Paolo Moi sulla strada per la guarigione dalla patologia. La ricerca, unica in Italia e seconda del genere al mondo, è stata pubblicata dalla rivista British Journal of Haematology
30 November 2020
Cagliari. L'ospedale Microcitemico "Antonio Cao"

Ricerca e confronto internazionale. il team dell'ospedale Microcitemico "Antonio Cao" conferma accreditamento e reputazione

Mario Frongia

Paolo Moi, direttore Clinica pediatrica dell’Università di Cagliari, con la ricercatrice Maura Mingoia, ha dimostrato che è possibile una terapia genica della talassemia utilizzando un approccio genetico diverso, in cui l’anemia è corretta con la riattivazione del gene della globina fetale normalmente attivo nel feto, ma soppresso in tutti gli individui subito dopo la nascita. L’approccio terapeutico di riattivazione dell’emoglobina fetale nell’età adulta è stato a lungo perseguito dal gruppo di ricerca del professor Moi sulla strada aperta dai suoi predecessori, Antonio Cao e Renzo Galanello. “L’evidenza che la persistenza dell’emoglobina fetale nella vita post-natale, potesse garantire la guarigione della talassemia si è avuta con la scoperta di una bambina sarda affetta da beta talassemia che non manifestava alcun sintomo dell’anemia grazie ad un secondo difetto genetico che manteneva attivo il suo gene della globina fetale e che era stato ereditato assieme alla talassemia” spiega il docente dell’ateneo cagliaritano. Il lavoro, unico a livello nazionale e il secondo del genere nel mondo, è stato pubblicato nella rivista internazionale British Journal of Haematology.

Una recente copertina del British Journal of Haematology
Una recente copertina del British Journal of Haematology

Editing genomico e riproduzione sperimentale. I ricercatori hanno utilizzato la tecnica Crispr-Cas9

L’evento, che in natura si è verificato solo nella bambina citata, è stato riprodotto sperimentalmente dai ricercatori sardi usando una raffinata tecnica di biologia molecolare, nota come editing genomico mediante Crispr-Cas9. “Questa tecnica innovativa consente di correggere il difetto scritto nel dna dei geni allo stesso modo in cui un correttore di bozze corregge le parole sbagliate in un testo scritto. Utilizzando questa tecnologia, abbiamo, in collaborazione con l’Irgb-Cnr di Cagliari e altri ricercatori internazionali, riprodotto nelle cellule staminali del sangue di soggetti talassemici un difetto del gene globinico fetale simile a quello che aveva guarito naturalmente la bambina sarda. Come ci si attendeva - rimarca il professor Moi - le cellule così modificate hanno effettivamente aumentato notevolmente la produzione della globina fetale, aprendo la strada ad una possibile guarigione della talassemia, ottenibile con l’infusione nelle vene di soggetti talassemici delle loro stesse cellule staminali modificate in modo da aumentare la produzione di emoglobina fetale. Questa procedura è applicabile a tutte le forme di talassemia senza alcun rischio di rigetto”.

Paolo Moi dirige la Clinica pediatrica dell'Univesità di Cagliari
Paolo Moi dirige la Clinica pediatrica dell'Univesità di Cagliari

Guarigione che si avvicina per la generalità dei malati di beta-taòassemia

Il difetto è scritto nei geni: con questa sentenza i medici hanno sempre ritenuto impossibile guarire malattie genetiche come la beta-talassemia, la grave anemia ereditaria che da secoli affligge la popolazione sarda. I talassemici possono sopravvivere a questa anemia letale solo grazie a regolari trasfusioni di sangue generosamente donatogli e a farmaci ferro-chelanti che rimuovono dal loro corpo l’eccesso di ferro che li avvelena. La cura definitiva è finora stata possibile col trapianto di midollo osseo, disponibile però solo per una parte dei malati. La guarigione definitiva è sperimentalmente possibile per tutti anche con la terapia genica, con la quale un gene beta-globinico sano, trasferito nelle cellule staminali da un vettore virale, supplisce all’incapacità delle cellule di produrre una normale emoglobina adulta.

Il team. Alla ricerca hanno preso parte Maura Mingoia,1 Cristian A. Caria,2 Lin Ye,3 Isadora Asunis,2 M. Franca Marongiu,2 Laura Manunza,1 M. Carla Sollaino,4 Jiaming Wang,3 Annalisa Cabriolu,5 Ryo Kurita,6 Yukio Nakamura,6 Francesco Cucca,2 * Yuet W. Kan,3 M. Giuseppina Marini2,† e Paolo Moi1,4,† .

1) Dipartimento di Scienze mediche e sanita pubblica, Universita di Cagliari, 2) Istituto di ricerca genetica e biomedica (Irgb)-Consiglio nazionale ricerche, Monserrato (CA); 3) Department of Medicine and Institute for Human Genetics, University of California, San Francisco, Usa; 4 )Ospedale pediatrico “A. Cao” – A.O. “G. Brotzu”, Cagliari; 5) Center for Cell Engineering, Memorial Sloan Kettering Cancer Centre, New York, Usa; 6) Cell Engineering Division, RIKEN BioResource Center, Tsukuba, Ibaraki, Japan

Cagliari, 30 novembre 2020

Beta talassemia, patologia genetica che affligge i sardi (foto by Fondazione Veronesi)
Beta talassemia, patologia genetica che affligge i sardi (foto by Fondazione Veronesi)

Attachments

Last news

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie