Un gruppo di ricercatori guidato da Vincenzo Fiorentini, associato al Dipartimento di Fisica, pubblica su Nature Communications uno studio sulla possibilità di sintesi di “BiMO”, un materiale multiferroico a fase singola, in versione ferromagnetica, e stabile a temperatura ambiente. RASSEGNA STAMPA
05 October 2020
Il team che ha firmato l'importante studio su Nature communications: Andrea Urru, Francesco Ricci, Alessio Filippetti, Jorge Iniguez e Vincenzo Fiorentini

La prestigiosa rivista scientifica ospita uno studio che descrive l'esistenza di un materiale che non è stato ancora realizzato nonostante oltre vent'anni di ricerca: ecco tutti i dettagli

Sergio Nuvoli

Cagliari, 5 ottobre 2020 - In diverse nicchie di applicazione tecnologica sono componenti chiave i materiali cosiddetti multiferroici: essi sono contemporaneamente, per definizione, magnetici (“calamite”) e polari (“batterie”). Essi vengono utilizzati – ad esempio - nelle memorie magnetiche ed elettriche multistato, nei convertitori di tensione a bassa dissipazione nei sensori, nelle memorie, e negli emettitori a radiofrequenza basati sulla manipolazione elettrica dello stato magnetico.

Nonostante oltre vent’anni di ricerca, non è stato ancora realizzato un materiale multiferroico a fase singola (cioè non risultante da nanostrutturazione artificiale), in versione ferromagnetica (come, appunto, il ferro), e stabile a temperatura ambiente. Ora un gruppo di ricercatori dell’Ateneo, guidato dal professor Vincenzo Fiorentini, ha predetto sulla rivista Nature Communications l’esistenza e la possibilità di sintesi di un materiale che potrebbe realizzare questo obiettivo così difficile da ottenere.

Una delle immagini contenute nella pubblicazione
Una delle immagini contenute nella pubblicazione

Unico nel suo genere, BiMO è stabile in più varianti pressochè identiche, ma con proprietà magnetiche, elettriche e ottiche molto diverse, e facilmente trasformabili l’una nell'altra

Si tratta del composto Bi5Mn5O17, familiarmente “BiMO”, un metallo multiferroico con ordine multiplo ferromagnetico, ferroelettrico, e ferrotoroidale. Per capirne la natura, possiamo approssimativamente immaginarlo come una calamita che generi anche una tensione ai suoi estremi (un po’ come una batteria o un accendino piezoelettrico), e con in aggiunta un ordine interno direzionale (toroidico) che produce effetti ottici non lineari come la bifrangenza multidirezionale (come i cristalli liquidi).

Unico nel suo genere, BiMO è stabile in più varianti pressochè identiche, ma con proprietà magnetiche, elettriche e ottiche molto diverse, e facilmente trasformabili l’una nell'altra. Inoltre, BiMO è magnetoelettrico, cioè il suo stato magnetico può essere modificato indirettamente da un campo elettrico, e il suo stato elettrico da un campo magnetico (mentre di norma il magnetismo si accoppia al campo magnetico, etc.), e piezoelettrico / piezomagnetico (stato magnetico ed elettrico modificabili tramite sforzi meccanici, e viceversa).

Infine, significativamente, BiMO è termodinamicamente stabile, e quindi verosimilmente sintezzabile in laboratorio.

L'immagine che accoglie i visitatori del sito web del Dipartimento di Fisica
L'immagine che accoglie i visitatori del sito web del Dipartimento di Fisica

Nel team che ha firmato la ricerca figurano alcuni ricercatori che hanno cominciato all'Università di Cagliari i loro studi e ora proseguono i loro studi in altri importanti centri europei

Gli autori della ricerca sono Andrea Urru, laurea a Cagliari e dottorato alla SISSA di Trieste, ora postdoc a Zurigo; Francesco Ricci, laurea e dottorato a Cagliari, ora postdoc in Belgio; Alessio Filippetti, laurea a Roma Sapienza e dottorato a Cagliari, ora professore associato al Dipartimento di Fisica UniCA; Jorge Iniguez, senior scientist del Luxembourg Institute of Technology e recente visiting professor UniCA; Vincenzo Fiorentini, professore associato al Dipartimento di Fisica UniCA e attualmente addetto scientifico presso l’Ambasciata d’Italia a Berlino, che è stato anche il relatore di tesi di laurea o dottorato dei primi tre autori.

Il professor Fiorentini in una foto di qualche anno fa
Il professor Fiorentini in una foto di qualche anno fa

RASSEGNA STAMPA

L'UNIONE SARDA del 6 settembre 2020

Cagliari - pagina 17

"NATURE" CITA L'UNIVERSITA'

Scoperta dei ricercatori dell'Ateneo guidato da Vincenzo Fiorentini sui materiali multiferrosi. E' stata pubblicata su "Nature".

La notizia su L'Unione Sarda del 6 ottobre 2020
La notizia su L'Unione Sarda del 6 ottobre 2020

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