Su Springer, bibbia del mondo medico, il lavoro di Gavino Faa e Vassilios Fanos. Gli specialisti dell’Università di Cagliari firmano una ricerca che stabilisce un punto fermo nella “Programmazione della vita fetale”. Lo studio ha colto il plauso della comunità accademica
14 September 2020
Monserrato (Ca). Il Policlinico universitario "Duilio Casula"

Un unico filo unisce rene, nove mesi di gestazione, quanto e come saremo sani da adulti

Mario Frongia

Al termine di studi rigorosi, verificati nei laboratori tra il San Giovanni di Dio e il Policlinico di Monserrato e, a seguire, ripresi e approfonditi dai principali specialisti nei più qualificati centri di ricerca internazionali, l’ipotesi maturata tra l’istituto di anatomia patologica e la neonatologia dell’Università di Cagliari, è rivoluzionaria: dallo sviluppo del rene durante la gravidanza passa gran parte delle possibilità che si hanno di ammalarsi durante la vita adulta. La tesi formulata dai ricercatori cagliaritani guidati da Gavino Faa - caposcuola dell’anatomopatologia, già preside di Medicina, Università di Cagliari - e Vassilios Fanos - ordinario di pediatria, a capo della neonatologia del Policlinico di Monserrato - ha radici solide e antiche.

Gavino Faa. Lo specialista guida un pool di quotati anatomopatologi
Gavino Faa. Lo specialista guida un pool di quotati anatomopatologi

L'importanza della Programmazione della vita fetale

Ricerca di pregio. Scienza che intuisce, verifica, amplia gli orizzonti assistenziali. Il lavoro degli studiosi dell’Azienda ospedaliera-universitaria del capoluogo ha scosso la comunità scientifica. Tanto che Springer, casa editrice bibbia medico-sanitaria, ha pubblicato e inserito la ricerca made in Sardinia nei punti fermi del percorso “Programmazione della vita fetale”. Da qui il plauso con in prima fila pediatri, ginecologi, radiologi, nefrologi, internisti. “La ricerca prosegue su più fronti. Intanto, siamo soddisfatti per la risposta avuta dal volume edito da Springer. Pur trattandosi di un argomento molto specifico, l’impatto è stato positivo. L’originalità dello studio - dice il professor Faa - risiede nell'ipotesi che dallo sviluppo del rene durante la gravidanza, dipenda la nostra suscettibilità ad ammalarci nell'età adulta”. Un’idea reale, vicina a chiunque che apre interessanti prospettive cliniche future. “La nascita dei nostri glomeruli, ovvero le unità funzionali del rene, si arresta alla nascita. Significa che - spiega il professor Fanos - se lo sviluppo è andato bene, un individuo avrà due milioni di glomeruli. Ma se qualcosa non funziona in gravidanza, si nasce con un numero molto minore di glomeruli”.

Vassilios Fanos, coordina una filiera di ricerca di statura internazionale
Vassilios Fanos, coordina una filiera di ricerca di statura internazionale

Le criticità e le difficoltà durante la gravidanza

“I motivi critici in gravidanza potrebbero derivare dal maltrattamento della madre da parte di un marito violento, da una dieta materna sbilanciata come tavolta accade nei vegani, dall'abuso di farmaci o dal malfunzionamento della placenta” rimarcano i cattedratici. La storia prosegue. “Consideriamo due individui e immaginiamo che, nella vita adulta, abbiano un'infezione virale o un trattamento con farmaci che danneggino centomila glomeruli. Quello che ha avuto una gravidanza a norma li perderà dai circa due milioni di glomeruli senza alcuna conseguenza clinica. Il soggetto nato con soli duecentomila glomeruli per un decorso difficile ne avrà perso la metà e farà i conti con insufficienza renale cronica e dialisi”. Da qui, la teoria della "Programmazione nella vita fetale" delle malattie della vita adulta, tema che Faa e Fanos seguono da anni. “I nefrologi dell'adulto, anche a seguito del nostro lavoro, chiedono subito ai pazienti con problemi renali il peso alla nascita e dopo quanti mesi di gravidanza siano nati. La ragione? Il parto prematuro toglie tempo al rene per svilupparsi completamente, in quanto dopo la nascita la formazione dei glomeruli si arresta. Questo può far diminuire il "tesoretto" di glomeruli che abbiamo in dote e rende il prematuro più suscettibile alle malattie renali” rimarca Gavino Faa. “Un peso corporeo basso testimonia che il bambino non è stato ben nutrito in utero e - sottolinea Vassilios Fanos - non ha potuto costruire glomeruli alla velocità regolare”. Un viaggio di nove mesi, con il rene che deve crescere al meglio. Altrimenti, la qualità della salute futura è a rischio.

Riferimenti http://links.springernature.com/f/a/AhUTH5GdkD8EVfq97l4Jjg~~/AABE5gA~/RgRhKkzEP0QqaHR0cHM6Ly93d3cuc3ByaW5nZXIuY29tL2dwL3ByaXZhY3ktcG9saWN5VwNzcGNCCgBGRBlJX9AyX85SE2dhdmlub2ZhYUBnbWFpbC5jb21YBAAABuc~

Springer nature, casa editrice e polo scientifico mondiale
Springer nature, casa editrice e polo scientifico mondiale

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