In occasione della Giornata Internazionale della Biodiversità, l’Orto Botanico di UniCa e l’Agenzia Laore della Regione Autonoma della Sardegna ci regalano interessanti immagini sul progetto sperimentale di coltivazione delle cultivar cerealicole autoctone donate dagli agricoltori custodi
30 June 2020
Il progetto Grani di Sardegna dell'Orto Botanico di Unica

Il progetto Grani di Sardegna dell'Orto Botanico dell'Università e di Laore per salvaguardare e valorizzare le cultivar autoctone

Roberto Ibba

Cagliari, 30 giugno 2020 - Conservare e coltivare i grani autoctoni della Sardegna. Questi gli obiettivi del progetto Grani di Sardegna, portato avanti dall’Orto Botanico dell'Università di Cagliari grazie al direttore Gianluigi Bacchetta e alla sua struttura (in particolare Marco Atzori e Gianluca Iiriti), in collaborazione con l'Agenzia Laore della Regione Autonoma della Sardegna e di alcuni contadini “custodi” (Mauro Mereu, Angelo Morittu, Marco Sara e Igino Vargiu). Nelle attività sono coinvolti anche gli alunni e le alunne della Scuola Elfica Satta, guidati dalle maestre Cicci e Simona e dal maestro Nicola

Il progetto mira alla salvaguardia e alla valorizzazione di alcune cultivar cerealicole autoctone tra cui il Trigu Cossu e il Biancu Bonorvesu (Triticum aestivum), il farro e il picco farro, in sardo Arre o Farre (Triticum dicoccon e Triticum monococcum) e la Segale (Secale cereale).

I campi sperimentali all'Orto Botanico dell'Università
I campi sperimentali all'Orto Botanico dell'Università
GUARDA IL VIDEO REALIZZATO ALL'INTERNO DELL'ORTO BOTANICO DI UNICA

Al centro del progetto il rispetto per il ciclo vitale delle piante e la riscoperta delle relazioni sociali tradizionali

"Il ciclo di tutte queste cultivar cerealicole autoctone, ovvero riferite alla dea Cerere, volge al termine - spiega Gianluigi Bacchetta - e in tanti luoghi della nostra amata Isola si perpetuano i riti della mietitura (su messonzu) e della trebbiatura (su trivulonzu). Riti che un tempo coinvolgevano intere popolazioni della nostra terra, che si realizzavano in maniera manuale e costituivano importanti momenti della vita dei campi e non solo". Per secoli, in queste settimane i contadini e gli interi villaggi sardi si attivavano per le operazioni relative alla mietitura con animo speranzoso: dal raccolto sarebbe dipesa la qualità della vita per le stagioni a venire.

"Oggi più che mai – prosegue Bacchetta - credo sia importante ricordare quanto siano fondamentali i momenti conviviali, i rapporti sociali e le interazioni positive che fanno crescere e progredire la nostra civiltà". 

In attesa della riapertura al pubblico dell’Orto Botanico, godiamoci queste immagini.

IL VIDEO DEL PROGETTO GRANI DI SARDEGNA

Gianluigi Bacchetta, direttore dell'Orto Botanico
Gianluigi Bacchetta, direttore dell'Orto Botanico

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