All’evento ha preso parte il pro rettore Maria Chiara Di Guardo e lo scienziato Federico Faggin: “Il percorso su start up e coinvolgimento trasversale degli studenti è un’ottima strada”. A Sa Manifattura sono accorsi circa tremila visitatori
07 October 2019
Cagliari. A Sa Manifattura, da sinistra, Federico Faggin, Maria Chiara Di Guardo, Giuseppe Fasolino, Mauro Zanetti Aprile ed Elvia Faggin

Un altro colpo proficuo dell'Università sul fronte della credibilità e della progettualità

Mario Frongia

Sinnova 2019, il Salone dell’innovazione della Sardegna, ha chiuso la settima edizione con numeri significativi. Circa tremila visitatori, novante imprese con i propri stand, enti e istituzioni con l’Università di Cagliari in prima fila. Per l’ateneo, con lo staff composto da specialisti della direzione Ricerca e degli uffici che fanno capo all’Innovazione e ai rapporti con il territorio, un’ulteriore occasione relazionale, di approfondimento e costruttiva su diversi piani. “Siamo fieri di poter interloquire con partner e futuri sostenitori sui vari fronti dell’innovazione” ha detto il pro rettore Maria Chiara Di Guardo. All’appuntamento annuale sui temi delle tecnologie del futuro hanno preso parte anche investitori e delegazioni straniere, provenienti da India, Germania, Francia, Stati Uniti, dall’India e Emirati Arabi. Nell’ambito dei contatti e delle prospettive di breve e medio periodo, di rilievo anche quello con l’assessore regionale a Bilancio e programmazione, Giuseppe Fasolino. Ed è stato prezioso il coinvolgimento dello scienziato Federico Faggin e di Mauro Aprile Zanetti, chief evangelist di Cloud4Wi.


 

Cagliari. Lo stand dell'Università di Cagliari a Sinnova. Al centro Orsola Macis, responsabile dell'Ufficio trasferimento tecnologico d'ateneo (Unica Liaison office)
Cagliari. Lo stand dell'Università di Cagliari a Sinnova. Al centro Orsola Macis, responsabile dell'Ufficio trasferimento tecnologico d'ateneo (Unica Liaison office)

Tecnologie innovative, talento, multidisciplinarietà. CLab e Crea fiori all’occhiello dell'ateneo di Cagliari

“Il nostro CLab mantiene e rafforza un appeal crescente. La risposta delle aziende e del tessuto produttivo sono state molto incoraggianti. Le start up maturate nel ContaminationLab colgono successi, applicazioni e credibilità crescenti. A Sinnova 2019 - spiega la professoressa Di Guardo - non è un caso che tra i progetti che hanno riscosso più interesse ci sia stato quello di Bautiful, maturata da noi e legata al settore degli strumenti innovativi per animali domestici”. Il CLab - capofila di un network nazionale per le modalità e l’organizzazione proposta, con il plauso e l’investitura dei ministeri dell’Economia e dell’Università - e il Crea (Centro servizi d’ateneo per innovazione e imprenditorialità) consolidano il ruolo pioneristico e la leadership del comparto. Ovvero, riferimenti di pregio nello scenario proposto dall’Università del capoluogo. “In questo incontro molto interessante e fruttuoso anche per i miei studi, ho potuto apprezzare la vitalità e la progettualità che funziona dell’ateneo. CLab e Crea sono strutture flessibili e dinamiche che - ha spiegato Federico  Faggin, inventore del microprocessore e dei sistemi touchpad e touch screen, autentico maestro della Silicon Valley - permettono all’accademia e ai ricercatori di studiare da vicino il futuro”.

Informazioni. https://www.unica.it/unica/it/news_notizie_s1.page?contentId=NTZ192325

Cagliari. Maria Chiara Di Guardo, Elvia e Federico Faggin a Sa Manifattura
Cagliari. Maria Chiara Di Guardo, Elvia e Federico Faggin a Sa Manifattura

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