Cultura sportiva e ricordi. "Mennea segreto" il docu-film di Emanuela Audisio presentato da Paolo De Angelis
Mario Frongia
Un pomeriggio speciale, ricco di sensazioni ed emozioni che si sono intrecciate nel tempo. Un percorso di memoria e rivisitazione delle persone, dei fatti, dei momenti che ha scandito le iniziative pre natalizie curate dal presidente e dal consiglio direttivo del Cus Cagliari. La Cittadella sportiva “Sa Duchessa” il 18 dicembre scorso ha ospitato in apertura di lavori, l’incontro sull’“Etica nello sport” con il procuratore aggiunto della Repubblica, Paolo De Angelis. Il magistrato ha dibattuto su buone pratiche, modelli di vita e di sport, amatoriale e ai massimi livelli, abitudini ed educazione: “Quando Pietro Mennea parlava con i ragazzini delle scuole medie ed elementari, raccontava di sacrificio e lavoro, di rinunce e fatica quotidiane. E dava una chiave di lettura comprensibile e motivante: quel che avete fatto finora non conta più. Domani è un altro giorno e dovrete ricominciare da capo”. Il procuratore ha svelato una sfilza di aneddoti (“Pietro ammirava Angelo Cherchi, sprinter originario di Iglesias e suo coetaneo che l’aveva sconfitto nel ’67 a Milano ai campionati italiani allievi. “Mi hai battuto e ti rispetto, anche perché mi hai dato e insegnato qualcosa”; “Ad Arborea aveva incrociato suoi tifosi che gli hanno raccontato di apparecchiare il tavolo, in concomitanza delle gare, lasciando un posto anche per lui”) e introdotto con parole suggestive ed empatiche lo splendido lavoro di Emanuela Audisio, scrittrice e inviata di Repubblica. La sala convegni, con un filo di commozione, ha applaudito a lungo. Paolo De Angelis, con il supporto del Coni, divulga da diversi anni - (“All’inizio, col piacere di avere Pietro accanto, siamo stati ovunque e anche nei centri più piccoli, veniva accolto come un affetto smisurato. In seguito, l’abbiamo proiettato forti di una disposizione scritta datami dalla moglie Manuela Oliveri: “Paolo, fai conoscere il filmato e racconta chi era Pietro”) - il docu-film in centinaia di scuole, associazioni, club e ordini professionali. “L’etica del lavoro e del rispetto delle regole, in pista ma non solo. Pietro è stato solido culturalmente e ha sempre lottato. A vent’anni era già tra i primi al mondo. A Cassius Clay, che quando si sono incontrati, gli ha detto: “Ma tu sei bianco!”, ha risposto “Ma dentro sono più nero di te!”. Poi, ha preso quattro lauree e - ha proseguito il procuratore - quando ha scoperto di essere malato, faceva finta di niente. Quando andava in ospedale per i controlli e i pazienti gli chiedevano cosa ci facesse, diceva di aver accompagnato un parente”. Ma non è tutto: “L’aspetto più importante legato alla divulgazione del film? Quando parlo dell’idea esistenziale complessiva mostrata da Mennea, sono certo che sia un flash molto importante per le nuove generazioni. Un esempio a cui fare riferimento. Sempre”. Applausi.
Ateneo e Centro universitario sportivo, un percorso con forti valenze educative. Le storie di Giuseppe Perpignano e Leonardo Coiana
“La storia del Cus e di due figure di grande pregio quali Giuseppe Perpignano e Leonardo Coiana devono essere da esempio e da strada da percorrere per le nuove generazioni. Docenti, dirigenti, medici, sportivi che tanto hanno dato all’ateneo e alle nuove generazioni” ha sottolineato il pro rettore per la Ricerca scientifica, Micaela Morelli. Parole di plauso e sensibilità anche dal presidente del Cusi, Leonardo Lentini: “Amici del Cus Cagliari, mi sento vicino a tutti voi e vi ringrazio a nome del Cusi, per la decisione di intitolare alcuni spazi di pregio a due illustri personalità che hanno incarnato e rappresentato i valori del nostro movimento: Leonardo Coiana e Giuseppe Perpignano. Lilli ha sempre creduto che sport, studio e cultura potessero camminare di pari passo. I suoi ideali sono evocati di continuo nel corso di tante nostre iniziative anche internazionali. Mi compiaccio che il suo spirito sportivo continui ad inneggiare e a ravvivarsi a imperitura memoria”.
Memoria e rispetto. Il Cus Cagliari rende merito a due grandi dirigenti
“La memoria va sempre tutelata e preservata. Abbiamo deciso di dedicare la sala convegni a Giuseppe Perpignano e l’aula-studio a Leonardo Coiana. Entrambi resteranno per sempre pietre miliari del Cus Cagliari, dell’Università e della comunità sportiva e medica sarda e d’oltre Tirreno. Il professor Perpignano - ha detto Marco Meloni, presidente del Cus - è stato per anni delegato del rettore, Pasquale Mistretta, per le attività sportive universitarie. Lilli Coiana ha portato la bandiera del Cus Cagliari nel mondo ed è stato presidente del Cusi per quasi vent’anni, dando lustro alle potenzialità, sportive, dirigenziali e organizzative del nostro sodalizio e dell’intera isola”.
Sport, passione e organizzazione con il vessillo del Cus Cagliari e del Cusi
Giuseppe Perpignano, cattedratico e maestro dei reumatologi sardi, originario di Iglesias, è scomparso nel 2016. Aveva ottant’anni. Leonardo Coiana, pioniere nella medicina dello sport e della fisiatria, coordinatore sanitario di otto olimpiadi e quaranta Universiadi, presidente rivoluzionario del Cusi, classe 34’, è deceduto nel 2014. Le due sale della palazzina del Cus sono state inaugurate alla presenza dei figli dei due grandi dirigenti scomparsi, Nicola Coiana, Monica e Cristina Perpignano.