Si è conclusa con una tavola rotonda la prima parte del percorso-concorso proposto dall’Ateneo. Al tavolo con il Rettore Maria Del Zompo e il Prorettore vicario Francesco Mola si sono confrontate Adriana Cammi, Anna Cau, Anna Gardu e Anna Piras. Tantissimi spunti di riflessione da un pomeriggio con interventi di grande qualità. IL RESOCONTO, LA GALLERIA DELLE IMMAGINI, VIDEO
27 November 2018
La tavola rotonda

Pomeriggio di altissimo livello in Rettorato per la tavola rotonda che ha concluso la prima parte del percorso-concorso promosso dall'Ateneo per valorizzare il ruolo femminile nella società: ora la palla passa agli studenti

di Sergio Nuvoli - fotografie di Francesco Cogotti e Sergio Nuvoli

Cagliari, 27 novembre 2018 - “Il bello forse è proprio nella sfida di essere donna. C’è un legame tra tutto quello che abbiamo detto: in tutti i percorsi che abbiamo raccontato questa sera c’è un impegno, un voler fare, una competenza che si acquisiva lungo il tragitto e un obiettivo raggiunto. Allora la sfida è pretendere che così debba essere per tutti: voglio che quel posto sia coperto da chi ha quella competenza e che la eserciti”. E’ Anna Cau, Procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Cagliari, a fare la fotografia più convincente della tavola rotonda che ha concluso oggi la prima parte de “Il bello e la sfida di essere donna”: difficile riassumere la ricchezza di spunti emersi.

Anna Cau, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Cagliari
Anna Cau, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Cagliari

Il Rettore Maria Del Zompo: "Se sei donna devi lavorare molto, molto di più di un tuo collega uomo: non è un problema creato ad arte a tavolino, è un pensiero atavico insito nella natura umana"

Poco prima il Rettore Maria Del Zompo aveva sottolineato che “sono ancora poche le donne in ruoli di responsabilità: se sei donna devi conquistarti certe posizioni lavorando molto, molto più dei maschi. Non perché qualcuno crea un problema, badate bene, ma solo perché questo è un pensiero atavico”.

Analisi senza sconti quella condotta dalla prof.ssa: “Sembra quasi naturale aspettarsi alcuni comportamenti – ha precisato – in un percorso di crescita delle proprie aspirazioni, ma una donna ha grandi idee, legittime ambizioni, tanta voglia di raggiungere certi risultati”. Ha quindi ricordato che la sua tesi di laurea “è stata pubblicata su una rivista molto importante, Lancet: per una donna questo era un fatto eccezionale, per un uomo no. L’essere eccezionale per una donna non può essere sempre il requisito indispensabile per andare avanti”.

L'intervento del Rettore durante la tavola rotonda
L'intervento del Rettore durante la tavola rotonda
VIDEO INTEGRALE DELLA PRIMA PARTE DELLA TAVOLA ROTONDA (trasmesso in diretta live su facebook)

Il Prorettore vicario Francesco Mola: "Da statistico sottolineo che, per avere percentuali credibili sul fenomeno, occorre contare quanti partono, non quanti arrivano. Squilibrio strutturale ancora molto forte tra uomini e donne"

Il pensiero della Procuratrice fa eco: “Questa deve essere la sfida: pretendere che i percorsi che abbiamo descritto – impegno, voler fare, competenza acquisita, obiettivo raggiunto – siano quelli corretti per tutti, ma non sempre va così. La ‘quota rosa’ è un rimedio necessario in certi periodi al malcostume di un comportamento non conforme alla regola. Ma questo comportamento è ancora possibile perché non pretendiamo che la regola venga osservata. In questo possiamo essere decisivi: nell’avere più rigore nella gestione delle cose del nostro Paese, perché il nostro percorso è stato questo. Io non voglio arrivare attraverso strade diverse o chissà quale gioco, pretendo che il percorso sia uguale per tutti”.

Decisivo, nell’analisi, il suggerimento da statistico del Prorettore vicario, Francesco Mola, che ha moderato la serata: “Non dobbiamo contare quanti arrivano, ma quanti partono – ha rimarcato - Lo squilibrio è ancora molto forte tra uomini e donne. I meccanismi sono più latenti di un tempo, ma resistono e sono più forti di prima. Occorre analizzare il problema strutturale”.

Il Prorettore vicario Francesco Mola
Il Prorettore vicario Francesco Mola

Anna Piras (RAI): "Non è normale un Paese in cui si deve approvare una legge sulle quote rosa o sulla doppia preferenza di genere. Significa che occorre scardinare una cultura, certi passi sono stati fatti solo di recente"

Fondamentale l’apporto delle altre relatrici: “È normale un Paese che deve approvare una legge sulle quote rosa? – ha chiesto provocatoriamente Anna Piras, caporedattrice TgR della RAI Sardegna - O la legge sulla doppia preferenza di genere del Consiglio regionale? Questi due esempi significano che bisogna scardinare una cultura, perché il nostro Paese ha fatto certi passi solo di recente. Bisogna lavorare, ma con il contributo degli uomini, non conducendo battaglie solitarie”.

Anna Piras, caporedattrice TgR RAI Sardegna, e Adriana Cammi, capo del Reparto Mobile della Polizia di Stato
Anna Piras, caporedattrice TgR RAI Sardegna, e Adriana Cammi, capo del Reparto Mobile della Polizia di Stato

Adriana Cammi (Polizia di Stato): "La questione non è se sia più bello essere donne o essere uomini. Le qualità appartengono alle persone in quanto tali"

“Ho riscoperto di essere forte e di poter svolgere anche il ruolo maschile nel lavoro”, ha detto Anna Gardu, artista pasticcera, che ha raccontato la nascita e la crescita dell’azienda a partire dal genio del bisnonno, mentre Adriana Cammi – la prima donna a diventare capo del Reparto Mobile della Polizia di Stato - ha sottolineato che “le qualità appartengono alle persone: la questione non è se sia più bello essere donne o più bello essere uomini. Nel mio lavoro ho certo avuto una percezione molto positiva con il nuovo incarico, ma perché è stato sdoganato l’ufficio, che era l’ultimo non affidato alle donne”.

Le quattro ospiti dell’Ateneo non hanno certo nascosto le difficoltà incontrate, ma con una grandissima dose di eleganza hanno suggerito che non conviene piangersi addosso.

 

Adriana Cammi, capo del Reparto Mobile della Polizia di Stato
Adriana Cammi, capo del Reparto Mobile della Polizia di Stato

Il richiamo del Prorettore alla semplificazione amministrativa: "Drammatica è la situazione delle donne senza tutele sociali soprattutto di carattere familiare"

“Gli uomini non si sono mai chiesti qual è il bello dell’essere uomini – ha ripreso la caporedattrice della RAI - Non me lo chiederei da donna. Cerco di interpretare il mio ruolo nel modo più corretto, non so se c’è una inclinazione femminile nel mio modo di trattare le cose”.

“Nei rami alti delle Pubbliche amministrazioni non c’è discriminazione – ha puntualizzato Pietro Ciarlo, Prorettore alla semplificazione e alla innovazione amministrativa - Drammatica è la situazione delle donne senza tutele sociali soprattutto di carattere familiare. Vi consiglio di vedere ‘Il vizio della speranza’, un film nelle sale a Cagliari in questi giorni. Anche la norma della doppia preferenza non è soltanto promozionale, ma permanente. Quella sui cda è promozionale, ed è scaduta”.

Il questore Pierluigi D'Angelo con Pietro Ciarlo, Prorettore per la semplificazione e alla innovazione amministrativa
Il questore Pierluigi D'Angelo con Pietro Ciarlo, Prorettore per la semplificazione e alla innovazione amministrativa

Anna Cau (Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni): "La sfida è interpretare la Costituzione nella sua parte femminile: vedersi con gli altri in un legame generativo"

“La sfida che mi coinvolge è un lavoro impegnativo che mi porta a studiare e a riflettere – è stata un’altra sottolineatura di Anna Cau - Non la vivo dal punto di vista del genere. Non ho mai avuto la percezione di dover fare cose in più o diverse per il fatto di essere donna. Non ho mai beneficiato di alcuna attenzione perché dovevo prendermi cura di mio figlio: ho fatto i turni di reperibilità notturni anche nel periodo dell’allattamento. Però forse dipende da come sono fatta io. Se penso a una sfida delle donne nella mia posizione, penso piuttosto all’interpretazione della Costituzione nella sua parte femminile, che significa vedersi con gli altri in un legame generativo. Ringrazio chi è venuto prima di me nel mio ruolo, ma devo fare qualcosa per chi verrà dopo di me. La responsabilità di cura è nel nostro DNA: di questo dobbiamo farci carico. È di tutti, ma le donne talvolta non lo fanno, ed è questo un grande dispiacere”.

Gli studenti in Aula magna
Gli studenti in Aula magna

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