Programmi di ricerca e interventi in Ghana, Libano e Armenia insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità e all’Alto Commissariato ONU sui Diritti Umani. Con il professor Mauro Carta l’ateneo di Cagliari è project leader di un progetto internazionale sul miglioramento dei servizi psichiatrici e la difesa dei diritti umani in aree critiche
17 September 2018
Già dal 2015 l'Università di Cagliari è parte attiva del gruppo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha sviluppato QualityRights

Cagliari, 17 settembre 2018
Ivo Cabiddu
 

 
La Commissione Europea, tramite la Direzione Generale International Cooperation and Development (
DG DEVCO), ha istituito il Programma EUROPEAN INSTRUMENT FOR DEMOCRACY AND HUMAN RIGHTS (EIDHR). Si tratta di un’azione dell’Europa per la difesa dei diritti umani in aree critiche allo scopo, con programmi di ricerca e interventi in Paesi extraeuropei, di sostenere la società civile nella protezione dagli abusi e nella promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

L’UNIVERSITÀ DI CAGLIARI, in particolare, per il periodo 2018-2021 ha vinto il bando europeo e coordinerà quindi le azioni sul tema Promozione e sostegno dei diritti delle persone con disabilità, grazie al progetto “Empowering Persons with Psychosocial Disabilities to Fight for their Rights: an implementation of the CRPD and QualityRights Principles in Ghana, Lebanon and Armenia”, di cui è project leader il professor Mauro Giovanni Carta, psichiatra, professore ordinario di tecnologie biomediche e docente di Valutazione della Qualità dei Servizi della Facoltà di Medicina e Chirurgia del nostro ateneo.

il prof. Mauro Carta (UniCa, Dipartimento di scienze mediche e sanità pubblica)
il prof. Mauro Carta (UniCa, Dipartimento di scienze mediche e sanità pubblica)

RUOLO INTERNAZIONALE DELL’ATENEO. Il progetto si ricollega ad azioni di cooperazione internazionale di particolare rilevanza nell’area mediterranea allargata e in Africa - in cui da anni l’Università di Cagliari risulta protagonista - rafforzando per l’ateneo il ruolo di ponte culturale fra le due sponde del Mediterraneo e fra Europa e Africa. Si tratta quindi del raggiungimento di un ulteriore obiettivo e anche dell’inizio di un nuovo duro impegno di lavoro, in coerenza con i propri indirizzi, promossi e sostenuti in particolare dalla professoressa Alessandra Carucci, prorettore all’internazionalizzazione di UniCa.
 

RILEVANZA DELL’AZIONE. Molto significativa la partecipazione e la leadership dell’Università di Cagliari in questo progetto, che difende i diritti di persone con disabilità psicosociale vittime di abusi e maltrattamenti in violazione dei diritti più basilari. La sua realizzazione non solo offre un contesto di grande respiro internazionale a ricercatori, operatori e studenti che vi prenderanno parte, ma sarà utile per mettere in atto pratiche innovative di valutazione della qualità dei servizi e una modalità standardizzata per la pianificazione e il monitoraggio dei miglioramenti. Sempre, in tutte le fasi del progetto, con un ruolo principale per gli utenti dei servizi di salute mentale e nel loro interesse.
 

I PARTNER. Per la realizzazione del programma è prevista anche la partecipazione di organismi internazionali. Sono infatti partner ufficiali del progetto coordinato da UniCa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, Dipartimento di Salute Mentale e Abuso di Sostanze) l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (ONU-UNHCHR), oltre ad organismi istituzionali ministeriali e associazioni di utenti e professionisti delle nazioni coinvolte: Ghana, Libano e Armenia.

Condizioni di vita deprecabili, mancanza di igiene e sovraffollamento sono comuni, cosi come violenze, abusi, uso di pratiche coercitive e negligenza

Per il triennio in corso gli obiettivi prioritari del Programma EIDHR sono individuati e suddivisi in singoli progetti finanziati dall’UE: 1) diritti connessi alla difesa della terra, inclusi i diritti delle popolazioni indigene e i diritti connessi ai cambiamenti climatici; 2) lotta contro le esecuzioni in assenza di giudizio e le sparizioni illegali; 3) lotta al lavoro forzato e alla schiavitù; 4) promozione dei diritti delle persone con disabilità; 5) sostegno alla libertà di religione e di pensiero.

IL CONTESTO NELLE AREE CRITICHE. Chi soffre di disabilità psicosociale, in particolare, è pressoché ovunque stigmatizzato e discriminato. Le strutture deputate alla cura offrono spesso servizi di scarsa qualità e in questi luoghi sono frequentemente violati i diritti delle persone, ostacolandone la guarigione, la riabilitazione e il processo d’inclusione sociale. L'Alto Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, nel rapporto del gennaio 2017 su salute mentale e diritti umani, ha infatti raccomandato come prioritario il porre fine alle violazioni contro le persone con disabilità psicosociali e contro gli utenti dei servizi di salute mentale. Per raggiungere questi obiettivi, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è necessario un cambio di paradigma: perciò è stato sviluppato il “WHO QualityRights project”. Questa azione supporterà i servizi di cura in salute mentale attraverso un approccio al miglioramento continuo della qualità delle cure che adotta una metodologia riproducibile e che vede gli utenti come protagonisti attivi del cambiamento. Il progetto QualityRights vuole attuare in salute mentale i principi della CRPD, principi che sono stati infatti integrati nel piano d'azione globale per la salute mentale dell'OMS 2013-2020.

Fin dal 2015 l’Università di Cagliari è stata parte attiva del gruppo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha sviluppato QualityRights

A riconoscimento dello sforzo dell’OMS, il rapporto delle Nazioni Unite sul diritto alla salute, nel documento ufficiale nel maggio 2017 sul diritto alla salute mentale, ha indicato il gruppo dell’OMS che lavora al progetto QualityRights come il referente per gli Stati che volessero iniziare un percorso di cambiamento. L’Università di Cagliari è stata parte attiva dal 2015 del gruppo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha sviluppato QualityRights e ha messo a punto la metodologia e gli strumenti standardizzati per la valutazione della qualità delle cure centrata sui diritti degli utenti; per la messa in atto dei piani di miglioramento e per la misura del miglioramento stesso. Fra gli autori di tutti gli strumenti del programma WHO Quality Rights sono infatti presenti due ricercatori dell’Università di Cagliari: lo stesso professor Mauro Giovanni Carta (Project Leader del progetto europeo) e la dottoressa Maria Francesca Moro (all’epoca assegnista del nostro ateneo), che ha anche collaborato alla stesura del progetto europeo. Il professor Carta è anche co-chairman del programma per implementazione del progetto QualityRights nell’area mediterranea allargata.

GHANA, LIBANO E ARMENIA. La scelta di attuare tre progetti pilota in Ghana, Libano e Armenia nasce da precedenti relazioni costruite con partner residenti in questi Paesi a partire della Summer School “Human Rights and Mental Health” che il nostro ateneo organizzò in collaborazione con la Fondazione di Sardegna nell’estate del 2016 e che aveva come partner OMS e UNHCHR.  Report di organizzazioni internazionali e locali per la difesa dei diritti umani hanno evidenziato come in Ghana, Libano e Armenia i servizi di salute mentale presentino diverse criticità. Si tratta di contesti differenti e che quindi possono costituire progetti pilota emblematici su base regionale. Le criticità, in alcuni casi, hanno coinvolto i media internazionali ma i Paesi stessi sia a livello istituzionale che, soprattutto, a livello delle organizzazioni delle persone sopravvissute agli abusi si sono posti l’obiettivo di superarle rivolgendosi agli organismi internazionali e all’Università di Cagliari, che aveva esperienza nella metodologia QualityRights, per ottenere supporto. In Ghana esiste il problema dei guaritori tradizionali che legano e maltrattano le persone con disabilità psicosociale per chiedere offerte per che “si preghi per loro”. Il Libano sta cercando di difendere le libertà democratiche e il sistema sanitario versa in una condizione di costante crisi, amplificata dalle conseguenze sulla pluralità culturale delle contraddizioni regionali e dalla percentuale di rifugiati più alta al mondo. In diversi ospedali psichiatrici dell'Armenia sono state denunciate violazioni dei diritti delle persone con disabilità psicosociale. 

GLI OBIETTIVI SPECIFICI. Il progetto condurrà una valutazione standardizzata della qualità delle cure negli ospedali psichiatrici e in alcuni servizi di cure comunitarie dei tre Stati attraverso l’approccio e gli strumenti del protocollo WHO Quality Rights. Si programmerà in ciascuna realtà e si porrà in essere una strategia di miglioramento. La valutazione, così come la messa in atto dei piani di miglioramento, si avvarrà della collaborazione dei professionisti che operano negli stessi servizi di cura, di specialisti della valutazione di qualità e dei diritti umani e di rappresentanti dei familiari e degli utenti. Il progetto curerà anche la formazione del personale e degli utenti per supportare i piani di cambiamento.

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