Concluso con la presentazione della Banca del Germoplasma della Sardegna il Convegno dell'ADEIMF, l'Associazione dei docenti di Economia degli intermediari finanziari organizzato a Cagliari da Riccardo De Lisa e Luca Piras, docenti del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali. DISPONIBILI IL VIDEO ALL'ORTO BOTANICO, LA GALLERIA FOTOGRAFICA E LA RASSEGNA STAMPA con il servizio andato in onda nel TG di VIDEOLINA
09 September 2018
In Fondazione di Sardegna la prima tavola rotonda del Convegno estivo ADEIMF

Dal confronto tra docenti e operatori del settore un'analisi approfondita sulla situazione del mercato del credito: innovazione e formazione pilastri assolutamente fondamentali per la ripresa del Paese

di Sergio Nuvoli

Cagliari, 7 settembre 2018 - Bisogna rafforzare il rapporto tra banca e impresa: questo il messaggio emerso dalla prima tavola rotonda del convegno estivo dell’ADEIMF, l’associazione dei docenti di Economia degli intermediari finanziari, a Cagliari fino a domattina. “Bisogna lavorare sulla struttura finanziaria delle imprese – è stato il richiamo di Francesca Brunori, Direttore Credito e Finanza di Confindustria – Ma serve un assetto ragionevole e non necessariamente stringente”.

Il mix proposto dall’appuntamento organizzato da Riccardo De Lisa e Luca Piras, è stato aperto dai saluti di Aldo Pavan, direttore del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali, e ha visto interventi di alto profilo, in un confronto, moderato da Maurizio Murgia (Libera Università di Bolzano) tra esperti e operatori di un settore alle prese con sfide sempre nuove. “In Italia c’è una consapevolezza ancora scarsa e un approccio di attesa, non so quanto strategico, rispetto alla dirompenza del fenomeno della digitalizzazione del settore finanziario – ha avvertito Cristiana Schena, docente dell’Università dell’Insubria - In Inghilterra c’è l’obbligo per le banche che decidono di non finanziare le imprese medio-piccole di segnalare questo diniego alle piattaforme digitali: è un mondo che viaggia ormai a livello sovranazionale. E c’è un tema fiscale ancora più pesante”.

Riccardo De Lisa con la Presidente ADEIMF Rossella Locatelli
Riccardo De Lisa con la Presidente ADEIMF Rossella Locatelli
La presentazione della Banca del Germoplasma della Sardegna

Il business model tradizionale si sta trasformando: la classica relazione bancaria basata sull'assunzione e sulla gestione del rischio di credito è cambiata con la crisi

“Ho la sensazione che in Italia – ha proseguito la docente - gli intermediari creditizi piccoli stiano sottovalutando il fenomeno, ma è importante capire che il business model si sta modificando radicalmente, sovvertendo una serie di regole che non erano state messe più in discussione. Si tratta di piccole realtà che hanno già messo in campo filiere di credito in cui intervengono gli investitori istituzionali, e stanno determinando una catena complessa e diversa dalla classica relazione bancaria basata sull’assunzione e sulla gestione del rischio di credito”.

L'intervento di Cristiana Schena alla tavola rotonda
L'intervento di Cristiana Schena alla tavola rotonda

I finanziamenti bancari alle imprese sfiorano i mille miliardi, da quando sono stati introdotti i minibond hanno raccolto 16,9 miliardi: numeri che fanno capire che solo il ruolo delle banche può creare le giuste condizioni

“La banca ha mutato nella storia le sue funzioni – ha spiegato Gianfranco Torriero, vice direttore generale ABI - Oggi la prima sfida da affrontare è la situazione data dall’attuale ripresa dell’economia, anche se con tassi di crescita del PIL bassi, intorno all’1%. Bassi investimenti, bassa crescita del PIL: servono politiche economiche indirizzate ad affrontare queste condizioni. Bisogna capire come determinare un efficientamento dei margini bancari.  Dobbiamo cercare di capire se la scelta bancocentrica del nostro Paese è poi così deleteria: l’Italia ha mostrato una maggiore tenuta rispetto ai mercati. Con Confindustria non lavoriamo sulla media delle imprese, ma sulla loro distribuzione e sulle loro necessità. I finanziamenti bancari alle imprese sfiorano i mille miliardi, da quando sono stati introdotti i minibond hanno raccolto 16,9 miliardi: numeri che fanno capire che solo il ruolo delle banche può creare le giuste condizioni. I nostri elementi di contesto sono diversi dagli altri Paesi, quindi servono normative adeguate alla nostra situazione”.

Luca Piras, docente di Finanza aziendale del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali
Luca Piras, docente di Finanza aziendale del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali

Il ruolo delle banche più piccole: "Dobbiamo aumentare la competenza dentro le nostre banche locali dando un servizio molto più vicino all’imprenditore"

In questo sono fondamentali strumenti di recente introduzione: “Private equity, venture capital – li ha indicati la dottoressa Brunori – Non c’è dubbio che il nostro Paese sia indietro, ma abbiamo fatto significativi passi avanti”.

Enrico Duranti, Direttore generale ICCREA-Bancaimpresa, ha invece sottolineato la necessità di “costringere le imprese ad una maggiore trasparenza. Altrimenti non si potrà superare il livello umano di valutazione del rischio legato ai finanziamenti da erogare, senza correre il rischio di buttare il bambino con l’acqua sporca. Il direttore di una BCC non accetterà mai di essere valutato da una macchina. Stiamo cercando di fare qualcosa di diverso dalle grandi banche: non abbiamo altra scelta, non possiamo fare la copia di competitors così tanto più avanti di noi. Immaginiamo banche locali, un po’ più grandi e di numero un po’ più ridotto di quello attuale in modo da creare al proprio interno competenze professionali più accurate. Dobbiamo aumentare la competenza dentro le nostre banche locali dando un servizio molto più vicino all’imprenditore”.

ADEIMF, il tavolo dei relatori. Al centro, Francesca Brunori (Confindustria Roma)
ADEIMF, il tavolo dei relatori. Al centro, Francesca Brunori (Confindustria Roma)

Pierluigi Monceri (Intesa San Paolo): "L'Italia è affetta da nanismo imprenditoriale: un tempo ' piccolo è bello' era davvero giusto, poi le cose sono cambiate. Ma il piccolo conserva alcune caratteristiche assolutamente vincenti"

“Il problema è la dimensione delle imprese – ha rimarcato Pierluigi Monceri, Direttore regionale Lazio Sardegna e Sicilia Intesa San Paolo - Il nostro è un Paese affetto da nanismo imprenditoriale: il 60% degli addetti della Sardegna lavora in aziende con meno di 10 addetti, mentre la media del Paese è intorno ai 50. Un tempo ‘piccolo era bello’, oggi possiamo dire che le aziende che sono riuscite a superare questo periodo di difficoltà di mercato sono accomunate dall’essersi spinte sull’innovazione e sui flussi di esportazione, che non va più solo su Francia e Spagna: dall’anno scorso il 51% dell’esportazione è verso i Paesi emergenti. La capacità di esportare è fondamentale per le imprese”.

Maurizio Murgia introduce l'intervento di Pierluigi Monceri
Maurizio Murgia introduce l'intervento di Pierluigi Monceri

In Italia ci sono 40mila reti di impresa, in Sardegna sono 600: rappresentano un buon tentativo di creare un amalgama utile alle aziende per rafforzarsi insieme attraverso la cooperazione

“Il piccolo resta un valore importante – ha aggiunto Monceri - perché offre flessibilità, meno burocrazia, più creatività, coinvolgimento e passione difficili da trovare nelle grandi aziende. Ma il piccolo deve essere valorizzato attraverso strumenti che oggi ci sono: le reti di impresa - in Italia oggi sono 40 mila, in Sardegna sono 600 - sono state un buon tentativo di creare amalgama mettendo insieme aziende che dovevano rafforzarsi e sono riuscite a farlo. Un esercizio mai semplicissimo: chi c’è riuscito è convinto che altrimenti si sarebbe trovato difficoltà. L’altro tema è quello delle filiere, un altro spunto interessante per portare a valore le aziende di piccole dimensioni portandolo a quella del capofila. Ne abbiamo 600 in Italia, per 80 miliardi di fatturato e oltre 200mila dipendenti”.

Cristiana Schena
Cristiana Schena

RASSEGNA STAMPA

L’UNIONE SARDA di domenica 9 settembre 2018
Cronaca di Cagliari (Pagina 28 - Edizione CA)
Università
Impresa e finanza a confronto

Serve rafforzare il rapporto tra banca e impresa: questo il messaggio emerso dalla prima tavola rotonda del convegno dell'associazione dei docenti di Economia degli intermediari finanziari che si è chiusa ieri. «Bisogna lavorare sulla struttura finanziaria delle imprese» è stato il richiamo di Francesca Brunori, Direttore Credito e Finanza di Confindustria.
Il mix proposto dall'appuntamento organizzato da Riccardo De Lisa e Luca Piras, è stato aperto dai saluti di Aldo Pavan, direttore del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali. «Il problema è la dimensione delle imprese - ha rimarcato Pierluigi Monceri, direttore regionale Lazio Sardegna e Sicilia Intesa San Paolo -. Il nostro è un Paese affetto da nanismo imprenditoriale: il 60% degli addetti della Sardegna lavora in aziende con meno di 10 addetti, mentre la media del Paese è intorno ai 50». In chiusura è stata presentata l'attività della Banca del Germoplasma per la tutela delle biodiversità che opera nel Dipartimento di Scienze della vita e dell'ambiente.

L'UNIONE SARDA
L'UNIONE SARDA

VIDEOLINA.IT
FRENA L'ECONOMIA ITALIANA, VICEDIRETTORE DELL'ABI: «STIME PIL IN CALO»
Venerdì 07 Settembre alle 23:00
Servizio TG - Edizione del 07-09-2018

clicca sul titolo per vedere il servizio

Calano le stime del Pil italiano per quest'anno ed il prossimo. Lo rileva il vice direttore dell'Abi, ospite, a Cagliari, al meeting dei docenti di banca e finanza. Il servizio è di Andrea Sechi Gli intervistati sono: GIANFRANCO TORRIERO VICEDIRETTORE ABI; RICCARDO DE LISA DOCENTE UNIVERSITÀ - CAGLIARI

IL SERVIZIO DI ANDREA SECHI PER IL TG DI VIDEOLINA
IL SERVIZIO DI ANDREA SECHI PER IL TG DI VIDEOLINA

SARDEGNAOGGI.IT
Economia. All’Università di Cagliari summit degli economisti: innovazione e formazione i canali per la ripresa del Paese
Tavola rotonda del convegno dell'ADEIMF, l'associazione dei docenti di Economia degli intermediari finanziari, in corso a Cagliari.
"Per la ripresa del Paese occorre rafforzare il rapporto tra banche e imprese"

Il messaggio emerso dal convegno estivo dei docenti di Economia degli intermediari finanziari, a Cagliari fino a domani. Innovazione e formazione indicati come pilastri fondamentali per la ripresa economica

Bisogna rafforzare il rapporto tra banca e impresa: questo il messaggio emerso dalla prima tavola rotonda del convegno dell'ADEIMF, l'associazione dei docenti di Economia degli intermediari finanziari, in corso a Cagliari fino a domattina. "Bisogna lavorare sulla struttura finanziaria delle imprese – è stato il richiamo di Francesca Brunori, Direttore Credito e Finanza di Confindustria – Ma serve un assetto ragionevole e non necessariamente stringente".
Il mix proposto dall'appuntamento organizzato da Riccardo De Lisa e Luca Piras, è stato aperto dai saluti di Aldo Pavan, direttore del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali, e ha visto interventi di alto profilo, in un confronto, moderato da Maurizio Murgia (Libera Università di Bolzano) tra esperti e operatori di un settore alle prese con sfide sempre nuove. "In Italia c'è una consapevolezza ancora scarsa e un approccio di attesa, non so quanto strategico, rispetto alla dirompenza del fenomeno della digitalizzazione del settore finanziario – ha avvertito Cristiana Schena, docente dell'Università dell'Insubria - In Inghilterra c'è l'obbligo per le banche che decidono di non finanziare le imprese medio-piccole di segnalare questo diniego alle piattaforme digitali: è un mondo che viaggia ormai a livello sovranazionale. E c'è un tema fiscale ancora più pesante".
"Ho la sensazione che in Italia – ha proseguito la docente - gli intermediari creditizi piccoli stiano sottovalutando il fenomeno, ma è importante capire che il business model si sta modificando radicalmente, sovvertendo una serie di regole che non erano state messe più in discussione. Si tratta di piccole realtà che hanno già messo in campo filiere di credito in cui intervengono gli investitori istituzionali, e stanno determinando una catena complessa e diversa dalla classica relazione bancaria basata sull'assunzione e sulla gestione del rischio di credito".
"La banca ha mutato nella storia le sue funzioni – ha spiegato Gianfranco Torriero, vice direttore generale ABI - Oggi la prima sfida da affrontare è la situazione data dall'attuale ripresa dell'economia, anche se con tassi di crescita del PIL bassi, intorno all'1%. Bassi investimenti, bassa crescita del PIL: servono politiche economiche indirizzate ad affrontare queste condizioni. Bisogna capire come determinare un efficientamento dei margini bancari. Dobbiamo cercare di capire se la scelta bancocentrica del nostro Paese è poi così deleteria: l'Italia ha mostrato una maggiore tenuta rispetto ai mercati. Con Confindustria non lavoriamo sulla media delle imprese, ma sulla loro distribuzione e sulle loro necessità. I finanziamenti bancari alle imprese sfiorano i mille miliardi, da quando sono stati introdotti i minibond hanno raccolto 16,9 miliardi: numeri che fanno capire che solo il ruolo delle banche può creare le giuste condizioni. I nostri elementi di contesto sono diversi dagli altri Paesi, quindi servono normative adeguate alla nostra situazione".
In questo sono fondamentali strumenti di recente introduzione: "Private equity, venture capital – li ha indicati la dottoressa Brunori – Non c'è dubbio che il nostro Paese sia indietro, ma abbiamo fatto significativi passi avanti".
Enrico Duranti, Direttore generale ICCREA-Bancaimpresa, ha invece sottolineato la necessità di "costringere le imprese ad una maggiore trasparenza. Altrimenti non si potrà superare il livello umano di valutazione del rischio legato ai finanziamenti da erogare, senza correre il rischio di buttare il bambino con l'acqua sporca. Il direttore di una BCC non accetterà mai di essere valutato da una macchina. Stiamo cercando di fare qualcosa di diverso dalle grandi banche: non abbiamo altra scelta, non possiamo fare la copia di competitors così tanto più avanti di noi. Immaginiamo banche locali, un po' più grandi e di numero un po' più ridotto di quello attuale in modo da creare al proprio interno competenze professionali più accurate. Dobbiamo aumentare la competenza dentro le nostre banche locali dando un servizio molto più vicino all'imprenditore".
"Il problema è la dimensione delle imprese – ha rimarcato Pierluigi Monceri, Direttore regionale Lazio Sardegna e Sicilia Intesa San Paolo - Il nostro è un Paese affetto da nanismo imprenditoriale: il 60% degli addetti della Sardegna lavora in aziende con meno di 10 addetti, mentre la media del Paese è intorno ai 50. Un tempo 'piccolo era bello', oggi possiamo dire che le aziende che sono riuscite a superare questo periodo di difficoltà di mercato sono accomunate dall'essersi spinte sull'innovazione e sui flussi di esportazione, che non va più solo su Francia e Spagna: dall'anno scorso il 51% dell'esportazione è verso i Paesi emergenti. La capacità di esportare è fondamentale per le imprese".
"Il piccolo resta un valore importante – ha aggiunto Monceri - perché offre flessibilità, meno burocrazia, più creatività, coinvolgimento e passione difficili da trovare nelle grandi aziende. Ma il piccolo deve essere valorizzato attraverso strumenti che oggi ci sono: le reti di impresa - in Italia oggi sono 40 mila, in Sardegna sono 600 - sono state un buon tentativo di creare amalgama mettendo insieme aziende che dovevano rafforzarsi e sono riuscite a farlo. Un esercizio mai semplicissimo: chi c'è riuscito è convinto che altrimenti si sarebbe trovato difficoltà. L'altro tema è quello delle filiere, un altro spunto interessante per portare a valore le aziende di piccole dimensioni portandolo a quella del capofila. Ne abbiamo 600 in Italia, per 80 miliardi di fatturato e oltre 200mila dipendenti".

SARDEGNAOGGI.IT
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ALGUER.IT
A Cagliari, il convegno Adeimf
Da venerdì, l’Università ospiterà il convegno dell’Associazione dei docenti di economia degli intermediari, dei mercati finanziari e finanza d’impresa di tutte gli atenei italiani: ai lavori, partecipano anche Gianfranco Torriero, Giuseppe D’Agostino e Magda Bianco

CAGLIARI - Venerdì 7 e sabato 8 settembre, si terrà a Cagliari il meeting nazionale dell’Associazione dei docenti di economia degli intermediari, dei mercati finanziari e finanza d’impresa di tutte le università italiane. Si tratta di un evento di grande rilevanza per l’università e rappresenta un’occasione per gli studiosi di banche e finanza per confrontarsi sui temi scientifici maggiormente rilevanti, sui risultati di ricerca più promettenti e sul rapporto università-territorio. La scelta di Cagliari mostra ancora una volta quanto sia apprezzata anche nel resto del Paese la qualità della ricerca dei docenti del capoluogo sardo anche in un settore sempre più decisivo per l'economia italiana.
L'importante convegno, organizzato da Riccardo De Lisa e Luca Piras, docenti del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali, si articolerà in due giornate, la prima delle quali (venerdì, alle 14.30, nei locali della Fondazione di Sardegna) dedicata ai temi di maggiore attualità per l’industria bancaria e finanziaria. Prevista la partecipazione, per una tavola rotonda, di qualificati relatori come Francesca Brunori (direttore Credito e finanza, Confindustria Roma), Enrico Duranti (direttore generale Iccrea-BancaImpresa), Pierluigi Monceri (direttore regionale Lazio, Sardegna e Sicilia, Intesa San Paolo) e Gianfranco Torriero (vicedirettore generale dell’Abi).
La seconda giornata (sabato mattina, in Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche) prevede le presentazioni dei più brillanti ricercatori, articolate in diverse sessioni parallele. Durante i lavori (particolarmente fitti e che prevedono una serie di sessioni parallele su vari temi), si svolgerà anche una seconda tavola rotonda, che farà il punto sull’educazione finanziaria e vedrà gli interventi di Magda Bianco (capo del Servizio Tutela dei clienti ed antiriciclaggio della Banca d’Italia), Giovanna Boggio Robutti (direttore generale, Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio), Giuseppe D’Agostino (vicedirettore Consob) e Giovanna Paladino (responsabile Segreteria tecnica di presidenza, direttore e curatore del Museo del Risparmio).
Il Convegno nazionale terminerà negli spazi dell’Orto botanico dell’Università degli studi di Cagliari: ai partecipanti alla prestigiosa iniziativa sarà presentata la Banca del Germoplasma, fiore all’occhiello dell’Ateneo cagliaritano, durante l’evento di apertura del “Mese dell'educazione finanziaria”, a margine della tavola rotonda di chiusura del Convegno nazionale 2018 Adeimf “La strategia nazionale di educazione finanziaria e il ruolo di Adeimf”. L’operatività della Banca del Germoplasma è sostenuta da Banca Generali con l’iniziativa “La Banca che finanzia la Banca”.

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