Nell’Aula Magna del Rettorato, la consegna dei primi "European Qualifications Passport for Refugees”, un progetto del Consiglio d’Europa patrocinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per la verifica e la certificazione dei titoli di studio dei rifugiati e richiedenti asilo. Il Rettore Maria Del Zompo: “Hanno voglia di studiare, crescere e diventare parte della nostra società. Noi siamo lieti di dar loro questa immensa opportunità”. Resoconto, VIDEO, GALLERIA FOTOGRAFICA E RASSEGNA STAMPA
25 July 2018
Un'immagine della cerimonia di consegna degli EQPR, nell'Aula Magna del Rettorato

di Valeria Aresu - immagini di Francesco Cogotti 

Cagliari, 25 luglio 2018 -  L’Università di Cagliari, insieme all’Università di Sassari, ha appena ospitato la prima implementazione in Italia dello European Qualifications Passport for Refugees (EQPR), progetto del Consiglio d’Europa con il CIMEA-NARIC (Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche), patrocinato dal nostro Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.  Gli EQPR sono stati consegnati questa mattina, nell’Aula Magna del Rettorato, ai 12 giovani candidati risultati idonei, provenienti da Guinea, Mali, Marocco, Algeria, Camerun, Pakistan, Nigeria, Costa d’Avorio e Senegal.

“Siamo orgogliosi di essere il primo ateneo italiano ad essere coinvolto in questo progetto pilota dell’Unione Europea. Insieme ad una commissione internazionale e ai nostri docenti abbiamo selezionato i ragazzi in relazione ai loro titoli di studio. Si tratta di una grande opportunità per i ragazzi che fuggono da paesi più sfortunati, un modo corretto di portare avanti un’attività di inclusione: un principio fondamentale del nostro ateneo. La fraternità è l'unico principio che può farci crescere”, ha affermato il Rettore Maria Del Zompo, durante la conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Palazzo Belgrano.

Il Rettore Maria Del Zompo durante la conferenza stampa, tra il Prorettore Carucci e il Prorettore vicario Mola
Il Rettore Maria Del Zompo durante la conferenza stampa, tra il Prorettore Carucci e il Prorettore vicario Mola
Guarda il video completo della conferenza stampa

La procedura di valutazione per l'EQPR ha previsto la compilazione di un questionario da parte dei candidati, seguita da un'intervista da parte di una commissione internazionale, con la partecipazione di rappresentanti dell’Università di Cagliari e la supervisione del Consiglio d’Europa, per verificare quanto dichiarato e cercare di accertare il possesso del titolo di studio. “Gli obiettivi dell’iniziativa europea sono fornire ai rifugiati e richiedenti asilo una valutazione internazionale delle loro qualifiche e  garantire una maggiore integrazione nella nostra società. Un’opportunità di crescita per noi e per loro”, ha spiegato  Alessandra Carucci, Prorettore all’Internazionalizzazione

Alessandra Carucci, Prorettore all'Internazionalizzazione, durante la conferenza stampa
Alessandra Carucci, Prorettore all'Internazionalizzazione, durante la conferenza stampa
Guarda il servizio di Alessandra D'Angiò andato in onda mercoledì 25 luglio, nell'edizione delle 19:35 del TGR RAI

Durante la sessione svoltasi a Cagliari con la partecipazione di esperti valutatori provenienti anche dalle Agenzie estere, sono stati valutati 16 casi di rifugiati o titolari di protezione umanitaria, che non dispongono della documentazione necessaria per poter dimostrare il possesso di un titolo di studio. Tra i 12 ragazzi selezionati, c’è chi possiede già una laurea e sogna di poter proseguire gli studi nel nostro ateneo.

“Hanno il coraggio di vivere la loro realtà studiando, avendo la cultura come strumento di crescita. La loro laurea avrà una ricaduta per sè e per questa terra, la Sardegna, che è sempre stata solidale. Siamo orgogliosi di essere un’università internazionale che vuole crescere con questi ragazzi. È un bel segnale per tutti, per una società che crede nell’inclusione e nella cultura come strumenti di crescita", ha concluso il Magnifico.

I 12 ragazzi selezionati per la consegna degli EQPR, con il Rettore Maria Del Zompo, e i Prorettori vicario, Francesco Mola, all'Internazionalizzazione e alla Didattica, Alessandra Carucci e Ignazio Putzu
I 12 ragazzi selezionati per la consegna degli EQPR, con il Rettore Maria Del Zompo, e i Prorettori vicario, Francesco Mola, all'Internazionalizzazione e alla Didattica, Alessandra Carucci e Ignazio Putzu
Guarda il servizio di Antonello Lai, andato in onda su TCS

RASSEGNA STAMPA

L'UNIONE SARDA  del 26 luglio 2018
L'Università apre ai migranti
Dodici studenti hanno ricevuto dalla rettrice Maria Del Zompo un “passaporto” speciale
L'Ateneo ha riconosciuto gli studi effettuati nei Paesi d'origine

Sezione "Cronaca di Cagliari" pag. 21

Il passaporto, quello vero, quello che consente loro di girare liberamente per il mondo, ancora non ce l'hanno. Ma ieri dodici migranti (rifugiati, beneficiari di protezione internazionale o richiedenti asilo) tra i 20 e i 35 anni ne hanno ottenuto uno altrettanto importante: la rettrice dell'Università Maria Del Zompo ha consegnato loro l'Eqpr (European qualification passport for refugees). Un acronimo complesso che può essere spiegato in maniera estremamente semplice: i dodici ragazzi potranno iscriversi a qualunque università dell'Unione europea e ottenere, così, la laurea.
IL PASSAPORTO È la prima volta che in Italia viene consegnato questo documento. E non è certo un “regalo”: i 12 ragazzi hanno fatto studi regolari nei loro paesi, addirittura alcuni sono laureati. Dopo aver risposto a un questionario sul percorso di studi, hanno sostenuto un colloquio con una commissione internazionale (i credential evalutor provenivano da Armenia, Canada, Francia, Germania, Norvegia, Olanda, Gran Bretagna e Italia).
LA CERIMONIA A ricevere l'Eqpr, alla presenza dell'assessore regionale agli Affari regionali Filippo Spanu e dell'assessora comunale alle Attività produttive Marzia Cilloccu, sono stati Peter Ositadinma, Omoruyi Kelvin Osayuki (Nigeria), Aliou Mohamed Diallo, Mamadou Dian Barry (Guinea), Aly Samakassy (Mali), Elidrissi Ibrahim (Marocco), Ahamad Ishfaq (Pakistan), Naim Amieur (Algeria), Jeanfils Boysalel (Camerun), Fofana Almamy (Costa d'Avorio), Aliud Balde (Senegal) e Theophilus Kwabena Eshun (Ghana). Giovani che, se decideranno di iscriversi all'Università di Cagliari, potranno seguire gratuitamente i corsi. «Come», puntualizza Del Zompo, «tutti gli studenti che hanno un reddito familiare inferiore ai 23 mila euro». Un'opportunità per questi ragazzi. Ma non solo. «La loro laurea», aggiunge la rettrice, «avrà una ricaduta per quei ragazzi e per questa terra, la Sardegna che è sempre stata solidale».
LE STORIE Lo studio come strumento di crescita e di riscatto. «Nel mio paese», racconta in un italiano perfetto Diallo, 26 anni, guineano, «ho ottenuto la laurea triennale in lingue ma sono stato costretto a scappare perché ero un perseguitato politico. Mio fratello è fuggito in Liberia mentre io sono finito in Libia dove sono stato per un anno e due mesi prima di imbarcarmi in un barcone». Il traguardo? «Laurearmi anche qui in Italia e diventare mediatore culturale». Ositadinma, profondo conoscitore dei circuiti elettrici, invece, sta già vivendo il suo sogno: perseguitato da Boko Haran perché cristiano, è fuggito su barcone e, addirittura, è stato accusato di essere uno scafista (il processo ha dimostrato la sua innocenza). «Sono già felice così. È bellissimo tutto quello che sto vivendo».
Marcello Cocco

L'UNIONE SARDA
L'UNIONE SARDA

SERVIZIO  TG VIDEOLINA
Cagliari, dall'università il passaporto per i rifugiati: obiettivo inclusione»
Edizione del 25-07-2018 ore 14:00

Consegnati dall’Università degli studi di Cagliari 12 passaporti europei per le qualifiche dei rifugiati. Progetto sperimentato per la prima volta in Italia. Il servizio di Veronica Fadda. Gli intervistati sono: ALESSANDRA CARUCCI PRORETTORE ALL'INTERNAZIONALIZZAZIONE, MARIA DEL ZOMPO RETTORE UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

Guarda il servizio di Veronica Fadda andato in onda nell'edizione delle 14 del TG di Videolina
Guarda il servizio di Veronica Fadda andato in onda nell'edizione delle 14 del TG di Videolina

LINKIESTA.IT
Non solo braccianti, i rifugiati ora avranno un passaporto europeo per iscriversi all'Università
Sbarca in Italia il Passaporto Europeo per le Qualifiche dei Rifugiati che valuta istruzione, esperienza lavorativa e competenze linguistiche dei rifugiati con scarsa o assente documentazione. Già utilizzato in Regno Unito e Norvegia, ora verrà sperimentato nelle Università di Cagliari e Sassari

di Francesca Matta

Arriva in Italia il Passaporto Europeo per le Qualifiche dei Rifugiati (EQPR) che consente di valutare il livello di istruzione, l’esperienza lavorativa e le competenze linguistiche dei rifugiati con scarsa o assente documentazione che sbarcano sulle nostre coste. Ché non si tratta solo di futuri braccianti nei campi agricoli del Mezzogiorno, ma potrebbe anche darsi che tra loro si “nasconda” un futuro astronauta, scrittore o ingegnere. Per ora, ci sono dei futuri studenti universitari.
Ad aprire le danze sono state le Università di Cagliari e Sassari, disponibili fin da subito a partecipare al progetto fortemente voluto dal Consiglio d’Europa e i centri Naric (National Academic Recognition Information Centre) col patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. È qui che dal 2 al 6 luglio si sono tenuti i test di valutazione per il rilascio del “passaporto” con l’impegno del personale dei rispettivi atenei insieme a un team di credential evaluator provenienti da Armenia, Canada, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Paesi Bassi e Regno Unito. «Siamo stati contattati dal Cimea - Naric Italia – racconta Alessandra Carucci, pro rettore per l’Internazionalizzazione all’Università di Cagliari - perché con loro avevamo già lavorato nel 2017 per l’applicazione di uno strumento simile: l’Academic Pass for Refugee Qualifications per i candidati stranieri, titolari di asilo politico o protezione sussidiaria che avevano richiesto di poter continuare i propri studi nel nostro ateneo. Da tre anni poi mandiamo avanti il progetto “UniCa 4 refugees” per cui abbiamo previsto una serie di agevolazioni per facilitare i ragazzi a inserirsi nel percorso universitario, con l’esonero delle tasse, un mediatore culturale a disposizione e un corso di lingua italiana».
Per il nuovo progetto europeo, la ricerca dei candidati si è svolta tra centri d’accoglienza, Cas, Sprar, il centro per l’istruzione degli adulti ma anche attraverso gli insegnanti che erano già in contatto con i giovani. «Abbiamo trovato una ventina di candidati – prosegue Carucci -, ne abbiamo esaminati 16. Hanno dai 20 ai 30 anni e provengono prevalentemente dall’Africa sub sahariana»
Ma come funziona, concretamente, la selezione dei candidati? «C’è una prima fase – spiega Carucci – in cui viene fatto compilare ai ragazzi un questionario da cui si possono ricavare informazioni relative al loro percorso scolastico, le competenze linguistiche e le esperienze lavorative. Il questionario viene inviato al candidato tre settimane prima dell’intervista e deve essere compilato nell’arco di due settimane. Dopodiché passa nelle mani dei valutatori esperti, che in questo modo riescono a revisionare la documentazione presentata, spesso scarsa o assente. A volte capita che ci mostrino i loro titoli di studio in una foto archiviata nel cellulare, oppure uno scan del documento. Infine viene fatto un colloquio di circa un’ora – nel nostro caso in inglese, francese o arabo - da una commissione esaminatrice che conferma le competenze dichiarate dal giovane. Il passaporto viene rilasciato una settimana dopo e ha una validità di 5 anni. Così i ragazzi potranno accedere ai test d'ingresso e, in caso di esito positivo, iscriversi ai nostri corsi universitari».
Per il nuovo progetto europeo, la ricerca dei candidati si è svolta tra centri d’accoglienza, Cas, Sprar, il centro per l’istruzione degli adulti ma anche attraverso gli insegnanti che erano già in contatto con i giovani. «Abbiamo trovato una ventina di candidati – prosegue Carucci -, ne abbiamo esaminati 16. Hanno dai 20 ai 30 anni e provengono prevalentemente dall’Africa sub sahariana, tranne un ragazzo del Pakistan. C’è M.D.B., con protezione umanitaria, diplomato della Guinea, nato nel 1996; A.P.O., nigeriano, richiedente asilo, anche lui diplomato del 1991; A.M. D., richiedente asilo della Guinea, con una laurea in Lingue, del 1992. Credo che questo percorso possa favorire in una certa misura il riconoscimento dello status di rifugiato, perché si tratta di inserire questi giovani nel tessuto sociale e culturale di un paese».
E non solo. Il “passaporto” non sostituisce né il documento d’identità né la documentazione relativa al percorso di studi, ma presenta informazioni affidabili sul candidato e rappresenta un primo passo verso il mondo del lavoro e la possibilità di proseguire gli studi. Di più, il formato è fatto in modo da facilitare l’uso della valutazione sia all’interno che all’esterno del paese ospitante. Così nel caso in cui il giovane decidesse di trasferirsi in un altro paese dell’Unione Europea, le loro competenze non dovranno essere nuovamente oggetto di verifica. Regno Unito, Norvegia e Grecia, attraverso i propri centri NARIC, hanno già fatto propria questa procedura, registrando anche un risparmio sui costi per i paesi di arrivo, che vedono facilitati e velocizzati i processi di valutazione delle qualifiche dei rifugiati. «Il progetto – spiega Samir Heco, Consiglio d’Europa – è finanziato grazie a contributi volontari di Belgio, Norvegia e Italia, ma è anche col supporto del “Piano d’azione per la protezione dei minori migranti (2017-2019)” e del bilancio ordinario del Consiglio d’Europa che siamo riusciti ad ottenere questi risultati. In Grecia, in cui lo scorso anno si è svolta la "fase pilota" del programma, sono stati rilasciati 73 passaporti dopo aver esaminato 92 candidati. Ora stiamo cercando altri apporti volontari in modo da finanziare interamente il progetto».

LINKIESTA.IT
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REDATTORE SOCIALE
Rifugiati, anche in Italia il passaporto europeo per l’università: Cagliari sperimenta
La consegna questa mattina a 12 giovani nell’università di Cagliari. Il documento ufficiale, voluto dal Consiglio d’Europa, certifica le qualifiche accademiche e le esperienze lavorative pur in assenza della documentazione ufficiale del paese di origine. Il Rettore Maria Del Zompo: “Hanno voglia di studiare e diventare parte della nostra società e noi siamo lieti di dar loro questa immensa opportunità”

 

CAGLIARI – “Hanno voglia di studiare, crescere e diventare parte della nostra società. E noi siamo lieti di dar loro questa immensa opportunità”. Con queste parole il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, ha aperto oggi nella Sala del Consiglio del Rettorato la conferenza stampa per la consegna, prima volta in Italia, del Passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati e dei richiedenti asilo: un documento che contiene la valutazione delle qualifiche accademiche dei rifugiati che hanno conseguito un titolo finale di scuola secondaria o universitario ma che non hanno con sé la relativa documentazione per dimostrarlo. E fornisce anche informazioni sulle esperienze lavorative e sulle competenze linguistiche dell’individuo. “In questo modo – ha spiegato il Rettore -, ai rifugiati che hanno richiesto il riconoscimento dei propri titoli e di poter continuare gli studi all’Università di Cagliari viene riconosciuta la possibilità di farlo”.
L’iniziativa rientra nel progetto del Consiglio d’Europa, sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, «European qualification passport for refugees» (Eqpr) che per la prima volta viene sperimentato nel nostro Paese dalle università di Cagliari e Sassari.
Al termine della conferenza stampa, presenti anche Alessandra Carucci, Prorettore all’Internazionalizzazione, che ha curato tutta l’iniziativa, e alcuni dei rifugiati che hanno ottenuto il passaporto, il documento è stato consegnato nel corso di una cerimonia in Aula magna ai 12 giovani che si trovano in Italia con protezione internazionale e che hanno superato positivamente le verifiche curate dal Cimea (l’organismo che si occupa della procedura) e dagli esperti valutatori dell’Università di Cagliari e di altri atenei. Sono ragazzi che provengono dal Senegal, dalla Guinea, dalla Nigeria, dal Mali, dal Marocco, dal Pakistan, dall’Algeria, dal Camerun e dalla Costa d’Avorio con un’età media di 25 anni.
“L’Università di Cagliari - ha sottolineato il Rettore -, con questo progetto li affianca nel cammino dell’integrazione. Questi giovani hanno il coraggio di vivere la loro realtà studiando, avendo la cultura come strumento di crescita. La loro laurea avrà una ricaduta per sé e per questa terra, la Sardegna, che è sempre stata solidale. Siamo orgogliosi di essere un’università internazionale che vuole crescere con loro, siamo stati i primi ad aderire a questo progetto, insieme a Sassari, ed è un bel segnale per tutti, per una società che crede nell’inclusione e nella cultura come strumenti di crescita. Regione, Comune e Università insieme per respingere l’odio e la rabbia. Il principio di cui ci serviamo noi è la fraternità: l’unico che può farci crescere”. (Teresa Valiani)

REDATTORE SOCIALE
REDATTORE SOCIALE

ANSA
A 12 studenti migranti 'passaporto' Ue
Ora potranno iscriversi all'Università di Cagliari

(ANSA) - CAGLIARI, 25 LUG - Sono arrivati in Italia dopo la precipitosa fuga dalla loro terra. E non hanno potuto portare con loro i documenti che attestavano i titoli di studio: per la gran parte sono diplomati, ma qualcuno ha già la laurea. Sono stati valutati sedici casi di rifugiati o titolari di protezione umanitaria. E dodici sono risultati idonei: potranno iscriversi all'Università di Cagliari con l'esonero delle tasse. Anche chi è già laureato e intende proseguire gli studi, lo potrà fare.
    La procedura di valutazione per l'Epqr (European qualifications passport for refugees) ha previsto la compilazione di un questionario da parte dei candidati seguita da un'intervista da parte di una commissione internazionale con la partecipazione di rappresentanti dell'Università di Cagliari e la supervisione del Consiglio d'Europa. Obiettivo: verificare quanto dichiarato e cercare di accertare proprio il possesso del titolo di studio.
    I ragazzi che hanno superato la prova provengono da Guinea, Mali, Marocco, Algeria, Camerun, Pakistan, Nigeria, Costa d'Avorio e Senegal. "Orgogliosi di essere uno dei primi atenei italiani coinvolti in questo progetto pilota - ha detto la Rettrice di Cagliari Maria Del Zompo - è un 'passaporto' che permette di dare nuove possibilità a chi arriva in Sardegna. Un modo giusto ed etico di promuovere inclusione".
    Si tratta - ha spiegato la pro rettrice Alessandra Carucciu - della prima applicazione in Italia (insieme a Sassari) del progetto già sperimentato in Grecia e Olanda. Per il momento gli studenti stanno approfondendo la loro conoscenza dell'italiano per ampliare la possibilità di scelta dei corsi. Informatica ed economia i campi di maggiore interesse e le facoltà più richieste. (ANSA).

ANSA
ANSA

L’UNIONE SARDA online
Cagliari, consegnati a 12 migranti i "passaporti" per l'università

L'unica preoccupazione è mettersi in salvo: nessuno di loro, quando scappa dal proprio Paese, si preoccupa certo di portare con sé i documenti che certificano il percorso di studi.
Eppure, tra i richiedenti asilo, ci sono tanti giovani che hanno studiato, che addirittura hanno conseguito una laurea nel loro paese.
Dodici migranti hanno ricevuto oggi dalle mani della rettore dell'Università di Cagliari Maria Del Zompo il "passaporto" europeo che consente loro di studiare nelle università del Vecchio continente.
L'ateneo cagliaritano è il primo in Italia a offrire questa possibilità: gli studenti sono stati esaminati da una commissione internazionale che ha valutato le loro conoscenze. Un esame superato da dodici dei sedici candidati. Ragazzi che hanno conosciuto l'orrore della guerra o della fame nei loro paesi. Che hanno vissuto le indicibili sofferenze patite nei campi di detenzione libici e il terrore della traversata del Mediterraneo a bordo di imbarcazioni fatiscenti. E che ora potranno costruirsi un futuro qualificato in Italia.

L'UNIONE SARDA
L'UNIONE SARDA

LA NUOVA SARDEGNA online
Passaporto europeo per 12 studenti migranti
Superato l'esame di idoneità potranno iscriversi all'università di Cagliari con l'esonero dalle tasse

CAGLIARI. Sono arrivati in Italia dopo la precipitosa fuga dalla loro terra. E non hanno potuto portare con loro i documenti che attestavano i titoli di studio: per la gran parte sono diplomati, ma qualcuno ha già la laurea. Sono stati valutati sedici casi di rifugiati o titolari di protezione umanitaria. E dodici sono risultati idonei: potranno iscriversi all'Università di Cagliari con l'esonero delle tasse. Anche chi è già laureato e intende proseguire gli studi, lo potrà fare.
La procedura di valutazione per l'Epqr (European qualifications passport for refugees) ha previsto la compilazione di un questionario da parte dei candidati seguita da un'intervista da parte di una commissione internazionale con la partecipazione di rappresentanti dell'Università di Cagliari e la supervisione del Consiglio d'Europa. Obiettivo: verificare quanto dichiarato e cercare di accertare proprio il possesso del titolo di studio. I ragazzi che hanno superato la prova provengono da Guinea, Mali, Marocco, Algeria, Camerun, Pakistan, Nigeria, Costa d'Avorio e Senegal.
"Orgogliosi di essere uno dei primi atenei italiani coinvolti in questo progetto pilota - ha detto la Rettrice di Cagliari Maria Del Zompo - è un 'passaporto' che permette di dare nuove possibilità a chi arriva in Sardegna. Un modo giusto ed etico di promuovere inclusione". Si tratta - ha spiegato la pro rettrice Alessandra Carucciu - della prima applicazione
in Italia (insieme a Sassari) del progetto già sperimentato in Grecia e Olanda. Per il momento gli studenti stanno approfondendo la loro conoscenza dell'italiano per ampliare la possibilità di scelta dei corsi. Informatica ed economia i campi di maggiore interesse e le facoltà più richieste.

LA NUOVA SARDEGNA
LA NUOVA SARDEGNA

SARDINIAPOST.IT
Dall’Università di Cagliari ‘il passaporto’ per la laurea a dodici rifugiati

Dodici giovani rifugiati  e richiedenti asilo hanno ricevuto questa mattina a Cagliari il Passaporto europeo delle qualifiche dei rifugiati, documento che permetterà  loro di continuare gli studi grazie a un riconoscimento dei titoli finora acquisiti. Una grande novità in tema di accoglienza, dato che finora utilizzare diplomi e lauree presi nei paesi d’origine era particolarmente complesso, resa possibile grazie a un progetto del Consiglio d’Europa dal titolo European Qualifications Passport for Refugees, realizzato  in collaborazione con  il centro Cimea-Naric e con il jl patrocinio del Ministero italiano dell’Istruzione.
Il progetto dei passaporti per lo studio è stato avviato in Grecia due anni fa ed è stato applicato per la prima volta in Italia nelle Università di Cagliari e Sassari (leggi qui). Sono sedici i candidati che hanno chiesto di vedere riconosciuti i titoli di studio conseguiti nei loro paesi, vivono nei centri di accoglienza e nella rete Sprar della Sardegna. Dodici quelli giudicati idonei da una commissione internazionale che ha valutato un questionario scritto e ha poi svolto colloqui individuali: arrivano da Ghana, Nigeria, Mali, Marocco, Pakistan, Algeria, Camerun, Costa d’Avorio e Senegal. Alcuni di loro sono laureati in materie economiche e ingegneria, gli altri hanno il diploma di scuola superiore. Tutti hanno intenzione di continuare a studiare.
Grande la soddisfazione della Rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, che questa mattina ha consegnato personalmente i titoli ai dodici ragazzi con una cerimonia in Rettorato, cerimonia a cui hanno partecipato l’assessore regionale agli affari regionali Filippo Spanu, l’assessora comunale al Turismo Marzia Cilloccu, il direttore della Caritas don Marco Lai e i rappresentanti di associazioni e cooperative che gestiscono i centri di accoglienza. “Siamo convinti che la cultura e l’istruzione siano i migliori strumenti per rispondere all’odio e alla chiusura ha sottolineato Del Zompo. – Iniziative come queste portano benefici a questi ragazzi che arrivano da lontano ma ne porteranno certamente a tutti noi”.
Il passaporto europeo si inserisce in un percorso dedicato a rifugiati e richiedenti asilo già avviato dall’Università di Cagliari: Unica4Refugees prevede un supporto di mediazione linguistica e culturale, l’aiuto per la produzione dei documenti previsti per accedere all’Università, corsi di lingua italiana, il sostegno per l’acquisto dei libri di testo e l’esonero le tasse universitarie.

SARDINIAPOST.IT
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CASTEDDUONLINE.IT
Cagliari, 12 rifugiati arrivano all’Università: “Una grande occasione di integrazione”
Provengono dai paesi più "difficili" dell'Africa e sono risultati idonei al progetto finanziato dal ministero. Il rettore Maria Del Zompo: "Per loro zero tasse, giusto che abbiano le stesse opportunità dei nostri ragazzi. È un bel progetto di inclusione"

Un documento speciale, “Passaporto europeo delle qualifiche dei rifugiati”, già ottenuto. Adesso, la possibilità di iniziare gli studi universitari: arrivano dalla Guinea, Nigeria, Mali, Marocco, Pakistan, Algeria, Camerun, Costa D’Avorio, Senegal e Ghana. Dodici ragazzi, risultati idonei, “hanno la grande occasione di integrarsi. Sono esonerati dalla tasse, li stiamo considerando come i giovani della no Tac area. Sono giovani più sfortunati di noi”, spiega il rettore Maria Del Zompo, “vogliamo dar loro una opportunità, lo sarà anche per noi perché faranno ciò che gli piace e contribuiranno a far crescere la società”.
Tra le facoltà più gettonate dai 12 rifugiati Informatica e Ingegneria. “Ringrazio i centri di accoglienza e gli Sprar per la collaborazione importantissima che ci hanno dato”, aggiunge la protettrice Alessandra Carucci. Cagliari Online ha raccolto alcune delle storie personali dei ragazzi rifugiati, le loro interviste si possono leggere nel corso delle prossime ore sul nostro sito

CASTEDDUONLINE.IT
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CAGLIARIPAD.IT
A 12 studenti migranti 'passaporto' Ue
Ora potranno iscriversi all'Università di Cagliari

Sono arrivati in Italia dopo la precipitosa fuga dalla loro terra. E non hanno potuto portare con loro i documenti che attestavano i titoli di studio: per la gran parte sono diplomati, ma qualcuno ha già la laurea. Sono stati valutati sedici casi di rifugiati o titolari di protezione umanitaria. E dodici sono risultati idonei: potranno iscriversi all'Università di Cagliari con l'esonero delle tasse. Anche chi è già laureato e intende proseguire gli studi, lo potrà fare.
    La procedura di valutazione per l'Epqr (European qualifications passport for refugees) ha previsto la compilazione di un questionario da parte dei candidati seguita da un'intervista da parte di una commissione internazionale con la partecipazione di rappresentanti dell'Università di Cagliari e la supervisione del Consiglio d'Europa. Obiettivo: verificare quanto dichiarato e cercare di accertare proprio il possesso del titolo di studio.
    I ragazzi che hanno superato la prova provengono da Guinea, Mali, Marocco, Algeria, Camerun, Pakistan, Nigeria, Costa d'Avorio e Senegal. "Orgogliosi di essere uno dei primi atenei italiani coinvolti in questo progetto pilota - ha detto la Rettrice di Cagliari Maria Del Zompo - è un 'passaporto' che permette di dare nuove possibilità a chi arriva in Sardegna. Un modo giusto ed etico di promuovere inclusione".
    Si tratta - ha spiegato la pro rettrice Alessandra Carucciu - della prima applicazione in Italia (insieme a Sassari) del progetto già sperimentato in Grecia e Olanda. Per il momento gli studenti stanno approfondendo la loro conoscenza dell'italiano per ampliare la possibilità di scelta dei corsi. Informatica ed economia i campi di maggiore interesse e le facoltà più richieste.

CAGLIARIPAD.IT
CAGLIARIPAD.IT

TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
Consegnati i primi passaporti europei delle competenze che attestano i titoli accademici posseduti nel paese d’origine a 12 rifugiati e richiedenti asilo

Sono 12, hanno un’età compresa tra i 20 e i 35 anni, e sono arrivati in Italia dal Senegal, dalla Guinea, dalla Nigeria, dal Mali, dal Marocco, dal Pakistan, dall’Algeria, dal Camerun e dalla Costa d’Avorio. Questa mattina, durante una affollata cerimonia, hanno ricevuto dalle mani del Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, il Passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Si tratta di un documento, previsto da un progetto voluto dal Consiglio d’Europa e sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, che certifica le qualifiche accademiche dei rifugiati che hanno conseguito un titolo finale di scuola secondaria o universitario nel loro Paese ma che non hanno con sé la documentazione per dimostrarlo, e che attesta anche le loro esperienze lavorative e le competenze linguistiche.
“Hanno voglia di studiare, crescere e diventare parte della nostra società. E noi siamo lieti di dar loro questa immensa opportunità – è il commento del Rettore dell’Ateneo cagliaritano – L’Università di Cagliari con questo progetto li affianca nel cammino dell’integrazione. Questi giovani hanno il coraggio di vivere la loro realtà studiando, avendo la cultura come strumento di crescita. La loro laurea avrà una ricaduta per sé e per questa terra, la Sardegna, che è sempre stata solidale. Siamo orgogliosi di essere un’università internazionale che vuole crescere con loro, siamo stati i primi ad aderire a questo progetto, insieme all’Università di Sassari, ed è un bel segnale per tutti, per una società che crede nell’inclusione e nella cultura come strumenti di crescita. Regione Sardegna, Comune e Università di Cagliari sono insieme per respingere l’odio e la rabbia”.
I 12 giovani hanno superato positivamente nei giorni scorsi le approfondite verifiche curate dal Cimea (l’organismo che si occupa della procedura) e da una commissione internazionale composta dagli esperti valutatori dell’Università di Cagliari e di altri atenei italiani. In questo modo ai rifugiati che hanno richiesto il riconoscimento dei propri titoli e di poter continuare gli studi all’Università di Cagliari o in un altro Ateneo europeo viene riconosciuta la possibilità di farlo.
Alessandra Carucci, Prorettore all’internazionalizzazione, ha aggiunto: “È la prima applicazione italiana di questo progetto. L’obiettivo è fornire ai rifugiati e richiedenti asilo una valutazione internazionale delle loro qualifiche, e favorire così una maggiore e concreta opportunità per una maggiore integrazione nella nostra società. Si tratta di un’opportunità di crescita per noi e per loro”.

TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

YOUTG.NET
Passaporti di studio all'Università di Cagliari per dodici giovani rifugiati

CAGLIARI. A partire dal prossimo anno le università di Cagliari e Sassari accoglieranno nuovi studenti, che arrivano dalla Guinea, dal Mali, dal Marocco e da diverse parti del mondo. A Cagliari sono dodici i giovani rifugiati o titolati di protezione umanitaria che oggi hanno ricevuto il passaporto europeo, ovvero un documento necessario per poter dimostrare il possesso di un titolo di studio. Alcuni di loro sono anche laureati e altri invece solo diplomati, ma tutti vogliono continuare a studiare e chi sceglierà di iscriversi all’università, non dovrà pagare le tasse. “Questo per loro è un primo passo verso il mondo de lavoro e la possibilità di proseguire gli studi”, ha detto il Rettore Maria Del Zompo, “il documento è infatti pensato per aiutare i rifugiati a integrarsi nella comunità in cui vivono”.

YOUTG.NET
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VISTANET.IT
L’Università di Cagliari rilascia i Passaporti di studio a dodici ragazzi rifugiati
L'Ateneo di Cagliari riconosce il titolo di studio conseguito nel loro Paese a 12 ragazzi richiedenti asilo, dando loro la possibilità di continuare gli studi in tutta Europa. Il Prorettore all’internazionalizzazione Alessandra Carucci commenta: «È la prima applicazione in Italia».
 

Questa mattina il Rettore dell’Università di Cagliari Maria del Zompo ha consegnato a 12 ragazzi extracomunitari il Passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Il documento serve per convalidare in Europa i titoli di studio che i richiedenti asilo hanno conseguito nei loro Paesi e che permette loro di proseguire con gli studi.
«Hanno voglia di studiare, crescere e diventare parte della nostra società – commenta Maria del Zompo – e noi siamo lieti di dar loro questa immensa opportunità. L’Università di Cagliari con questo progetto li affianca nel cammino dell’integrazione. Questi giovani hanno il coraggio di vivere la loro realtà studiando, avendo la cultura come strumento di crescita. La loro laurea avrà una ricaduta per sé e per questa Terra, la Sardegna, che è sempre stata solidale». Un passo importante non solo per il nostro Ateneo, ma anche per questi giovani, tutti tra i 20 e i 35 anni, che adesso potranno costruirsi un futuro grazie alla possibilità di studiare.
I ragazzi provengono dal Senegal, dalla Guinea, dalla Nigeria, dal Mali, dal Marocco, dal Pakistan, dall’Algeria, dal Camerun e dalla Costa d’Avorio, e dopo degli attenti accertamenti del Cimea (l’organismo che si occupa della procedura) e di una commissione internazionale, la cerimonia di stamattina ha confermato i loro titoli di studio. «È la prima applicazione italiana di questo progetto. – ricorda Alessandra Carucci, Prorettore all’internazionalizzazione – L’obiettivo è fornire ai rifugiati e richiedenti asilo una valutazione internazionale delle loro qualifiche, e favorire così una maggiore e concreta opportunità per una maggiore integrazione nella nostra società. Si tratta di un’opportunità di crescita per noi e per loro».

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