Incarico di pregio per l’Università di Cagliari, capofila con gli specialisti guidati da Paolo Fadda e Gianfranco Fancello. Crescita sostenibile, smaltimento dei reflui e strategie di economia circolare nei porti dettate dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite al centro degli studi dei ricercatori. Trentasei mesi di ricerche con un budget di circa due milioni di euro
04 July 2018
Il pool di ricercatori cagliaritani, con i partner del progetto, in posa a Bastia per il lancio del progetto Impatti-No

i ricercatori e gli studi del Cirem e di CentraLabs capofila di un percorso di alto profilo scientifico

Mario Frongia


Si sta sviluppando in questi giorni a Bastia (Corsica) la prima fase del progetto Impatti-No (Impianti portuali transfrontalieri di gestione dei rifiuti navali e portuali). Ospitati dalla Camera di commercio locale, i lavori - con la presentazione alle autorità e ai media  tenutasi martedì 3 luglio - hanno per capofila l’Università di Cagliari con il Cirem (Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità delle Università di Cagliari e Sassari) nell’ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Interreg Italia-Francia Marittimo 2014/20.

 

Bastia è stata centro dei lavori di lancio di Impatti-No
Bastia è stata centro dei lavori di lancio di Impatti-No

Economia circolare nei porti: le indicazioni di Unione Europea e Nazioni Unite

Impatti-No intende contribuire alla realizzazione della strategia dell’Unione Europea, in materia di economia circolare, e delle Nazioni Unite sul fronte degli «Obiettivi di sviluppo sostenibile». Oltre alle attività che saranno realizzate nell’ambito del progetto, i partner potranno capitalizzare le opportunità e i processi già attivati in ambito europeo con le iniziative promosse con i programmi Cte, Life e Cef.E. I partner del progetto guidato dagli specialisti coordinati da Paolo Fadda e Gianfranco Fancello (responsabili scientifici, docenti dell’ateneo di Cagliari, CentraLabs, laboratori all'avanguardia di ingegneria, trasporti e mobilità  in Cittadella universitaria di Monserrato), sono le Camere di commercio di Bastia e dell’Alta Corsica, di Var e della Maremma e del Tirreno, Centralabs, le Autorità portuali del mar Tirreno settentrionale, del mar Ligure occidentale e orientale.  


 

Alto Tirreno, area di straordinarie valenze economiche e ambientali (foto Giornale della vela)
Alto Tirreno, area di straordinarie valenze economiche e ambientali (foto Giornale della vela)

Trasformare gli sprechi in risorse e identificare le migliori tecnologie per il trattamento di rifiuti e acque reflue portuali

 Il progetto, che avrà una durata di 36 mesi e un budget complessivo di 1.992.283,99 euro, punta a migliorare la gestione dei rifiuti prodotti nei porti grazie all’attuazione di piani d’aziona pilota per lo smaltimento dei rifiuti e delle acque reflue. «I porti dovranno ispirarsi a un modello di economia circolare. In questo senso – spiega il professor Fadda - l'approccio di Impatti-No deve considerare lo "spreco" come una risorsa che permane nel sistema economico, riutilizzata in nuovi contesti: La valorizzazione economica dei rifiuti, i materiali trattati e reinseriti sul mercato come nuovo prodotto». Impatti-No punta alla crescita sostenibile attraverso la promozione di forme congiunte di raccolta e di trasformazione dei rifiuti nei porti. I temi chiave sono: 1) Identificare le migliori tecnologie di trattamento dei rifiuti e delle acque reflue nelle aree portuali; 2) sviluppare nuove opportunità economiche derivanti dal trattamento dei rifiuti; 3) aumentare lo scambio di informazioni sul trattamento dei rifiuti attraverso la creazione di una rete di porti. «Le attività saranno svolte congiuntamente con i partner diretti del progetto e l'associazione di organizzazioni, comunità e strutture responsabili di problemi identici. In sintesi - aggiunge il professor Fancello - il progetto punta alla crescita sostenibile attraverso la promozione di forme congiunte di raccolta e trasformazione dei rifiuti nei porti».

Dal trattamento dei rifiuti si possono sviluppare nuove opportunità economiche (foto greenreport.com)
Dal trattamento dei rifiuti si possono sviluppare nuove opportunità economiche (foto greenreport.com)

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