Giovedì 3 maggio, nei locali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la presentazione del volume che vede tra i curatori Maria Pia Donato, docente di Storia moderna del nostro ateneo. Modera Francesco Atzeni, intervengono Olivetta Schena e Cecilia Dau Novelli
01 May 2018
La copertina del libro

di Valeria Aresu

Cagliari, 1° maggio 2018 – Sarà presentata giovedì 3 maggio alle 17, nei locali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Via Giovanni Battista Tuveri, 128) l’opera Storia Mondiale dell’Italia, curata da Andrea Giardina, Emmanuel Betta, Amedeo Feniello e Maria Pia Donato, docente di Storia moderna del nostro ateneo.

All’evento - introdotto da Francesco Atzeni, direttore del dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio, e moderato da Marcello Verga, direttore dell’ ISEM-CNR – interverranno Olivetta Schena e Cecilia Dau Novelli, docenti di storia dell’Università di Cagliari. È prevista la presenza di due dei curatori, Maria Pia Donato e Amedeo Feniello.

Il volume

La parola 'Italia' definisce uno spazio fisico molto particolare nel bacino del Mediterraneo. Un luogo che è stato nel tempo punto di intersezione tra Mediterraneo orientale e occidentale, piattaforma e base di un grande impero, area di massima espansione del mondo nordico e germanico e poi di relazione e di conflitto tra Islam e Cristianità. E così, via via, fino ai nostri giorni dove l'Italia è uno degli approdi dei grandi flussi migratori che muovono dai tanti Sud del mondo.

Questa peculiare collocazione è la vera specificità italiana, ero che ci distingue dagli altri paesi europei, e ciò che caratterizza la nostra storia nel lungo, o meglio nel lunghissimo periodo. La nostra cultura, la nostra storia, quindi, possono e debbono essere indagate e, soprattutto, comprese anche in termini di relazione tra ciò che arriva e ciò che parte, tra popoli, culture, economie, simboli. La "Storia mondiale dell'Italia" vuole ripercorrere questo cammino lungo 5000 anni per tappe: ogni fermata corrisponde a una data e ogni data a un evento, noto o ignoto. Le scelte risulteranno spesso sorprendenti, provocheranno interrogativi, faranno discutere sul perché di molte presenze e di altrettante esclusioni. La storia, ancora una volta, si dimostra un antidoto alla confusione e al disorientamento del nostro tempo. Perché ci racconta come le sfide a cui siamo sottoposti non siano inedite. Perché porta in evidenza la complessità ma anche la ricchezza della relazione tra l'Italia e il resto del mondo. Perché, soprattutto, fa comprendere che, quando si è perso l'orientamento della nostra collocazione spaziale, lunghi e disastrosi periodi di decadenza hanno fatto sparire, quasi per magia, l'Italia dalle mappe geografiche.

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