I processi decisionali nelle organizzazioni. Individui, ambiente, complessità

Cabiddu, F.;Di Guardo, M. C.;Pettinao, D.
2012-01-01

Abstract

La scelta dell’argomento oggetto di studio contribuisce a situare la ricerca in una prospettiva prevalentemente cognitiva piuttosto che normativa. Il lavoro che si presenta è, infatti, rivolto all’osservazione e alla comprensione del comportamento degli attori decisionali e non alla ricerca di regole generali dirette alla definizione di criteri che possano consentire la formulazione di decisioni razionali. Al fine di poter svolgere l’analisi in modo accurato ed esauriente, si è ritenuto di dover articolare il lavoro in tre capitoli. Il primo è dedicato alla definizione del concetto di decisione, alle condizioni di assunzione delle decisioni e all’analisi delle differenti tipologie di processi decisionali. La trattazione di tali argomenti ha come specifica finalità quella di creare un linguaggio comune e una base concettuale su cui costruire i passi successivi del ragionamento. Il capitolo si chiude con la prestazione della metodologia d’indagine prescelta per la conduzione del lavoro. Nel secondo capitolo vengono esaminati alcuni dei principali modelli teorici elaborati per lo studio dei processi decisionali delle imprese. In particolare si sofferma l’attenzione sui seguenti:  l’approccio economico;  il modello amministrativo;  il modello politico;  il modello incrementale;  il modello del contenitore dei rifiuti;  le osservazioni di Karl Weick sul passaggio dal decision making al sensemakin. La scelta di presentare i diversi modelli decisionali è dettata dal fatto che nel presente lavoro si vuole proporre un’analisi comparata degli stessi con riferimento al ruolo che in essi hanno gli individui, l’ambiente e la complessità. Lo studio comparato dei principali modelli esistenti nasce dalla constatazione per cui nessuno dei principali modelli per l’interpretazione dei processi decisionali considerato singolarmente possa oggi costituire una valida base teorica per affrontare problemi complessi. Come evidenziato più sopra, ciascun modello privilegia lo studio di alcune variabili decisionali e ne trascura altre. Ne deriva che i vari modelli non solo non si escludono a vicenda ma rappresentano diverse strategie decisionali che possono alternarsi o essere compresenti all’interno dello stesso processo decisionale. L’individuazione dei tre fattori chiave che guidano l’analisi proposta (individui, ambiente, complessità) è ciò che permette di passare poi ad un’interpretazione congiunta dei diversi modelli. L’ultimo capitolo, infine, è dedicato all’approfondimento degli elementi giudicati di maggiore interesse per comprendere i processi decisionali in un ambiente, come quello attuale, caratterizzato dall’aumento costante di complessità. L’obiettivo che si persegue con questo capitolo è quello di mostrare come la possibilità di fronteggiare in maniera competitiva l’aumento di complessità che oggi caratterizza la realtà passi, inevitabilmente, per una maggiore centralità degli individui all’interno delle imprese. Poiché all’interno dell’impresa nessuna decisione viene assunta in solitudine, ai fini di una migliore interpretazione delle modalità con cui in esse vengono assunte le decisioni, si propone un approfondimento del modo con si estrinsecano le relazioni organizzative. L’analisi viene condotta tanto sul piano interno, con l’intento di evidenziare come ciascuna coalizione interna sia in grado di creare un proprio ambiente e interpretare in modo soggettivo la realtà; tanto sul piano esterno nella prospettiva di mostrare come tali diverse realtà interpretative influiscano sui processi decisionali.
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