Istanze di riscatto, paradigmi produttivistici e controllo politico-sociale nella riforma agraria in Sardegna (1950-62)

DI FELICE, MARIA LUISA
2013-01-01

Abstract

Nel secondo dopoguerra, le forze politiche impegnate nel dibattito sui destini sociali ed economici dell’Italia, pur constatando l’arretratezza di vaste zone della penisola, esitarono a lungo nell’affrontare l’annosa questione agraria e contadina. Solo nel 1950 si approvarono le leggi che istituirono la Cassa per il Mezzogiorno, con l’obiettivo di infrastrutturare il Sud della penisola, e la riforma agraria “stralcio” concepita dal ministro Segni allo scopo di smantellare il latifondo, diffondere la piccola impresa contadina e le industrie agro-alimentari. L’esperienza della “stralcio” durò poco più un decennio (1950-62) senza che fosse del tutto compiuta la sua missione. Pressata dalle esigenze del consenso politico, la riforma non seppe rispondere soprattutto alle istanze di riscatto, di partecipazione e di giustizia sociale animate dal movimento contadino.
2013
Riforma agraria, Controllo politico-sociale, Sardegna
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