Notai e notariato nella Sardegna del tardo Medioevo

SCHENA, OLIVETTA
2013-01-01

Abstract

L’arrivo in Sardegna dei Catalano-Aragonesi nel 1323-1326 e l’annessione alla Corona d’Aragona dei territori sino ad allora appartenuti al comune di Pisa, primo nucleo del regno di Sardegna e Corsica, favorì la progressiva affermazione dei notai iberici, di cultura e formazione giuridica catalana – come denunciano inequivocabilmente i formulari notarili ed i segni tabellionali –, e l’inesorabile allontanamento dei notai pisani e genovesi. Sin dalla seconda metà del Trecento sono numerosi i notai catalani, valenzani, maiorchini che giungono nell’isola e vi risiedono stabilmente per far fronte alle molteplici esigenze dell’amministrazione regia e di quella cittadina; la loro presenza è ancor più significativa e meglio documentata per il Quattrocento, quando una situazione politica ed economica particolarmente favorevole consentì loro di intraprendere nel regno di Sardegna carriere prestigiose, conquistando posti chiave negli uffici pubblici e raggiungendo posizioni sociali di alto livello, anche in virtù dell’esercizio della libera professione.
2013
9788897317081
Notai, Elites urbane, Regno di Sardegna
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