Francesca Verni
Passavamo sulla terra, leggeri
Ester Cois
2021-01-01
Abstract
“Le città, punti immobili delle carte, si nutrono di movimento. Le strade alimentano e spiegano le città, o almeno ne spiegano le funzioni, i compiti e i meccanismi di base” (Braudel, 1949). Le parole scelte dal grande storico Fernand Braudel per definire, con pochi tratti essenziali, l’evoluzione del fenomeno urbano in epoca moderna e contemporanea, sembrano riecheggiare nell’intreccio di opinioni e commenti espressi dai cittadini interpellati, nel corso del progetto “Transparency”, circa l’impatto dell’ampliamento della metrotranvia di Cagliari sulle loro aspettative, preferenze e rappresentazioni per il futuro prossimo venturo del capoluogo. Il racconto corale composto dall’insieme delle loro voci, e punteggiato visivamente dalla galleria dei ritratti di alcuni di loro, situati nei punti focali che connoteranno come pause di partitura il servizio metro-tranviario di imminente realizzazione, restituisce di quest’ultimo l’immagine di un dispositivo dinamico di vitalizzazione costante dello spazio pubblico cittadino, grazie alla sua funzione di accompagnamento e smistamento quotidiano di migliaia di biografie eterogenee, attraverso i punti più disparati della mappa metropolitana, una stazione dopo l’altra: abitanti di lungo corso e domiciliati transitori; lavoratori pendolari in moto perpetuo tra casa e ufficio; city users di qualsiasi foggia, dai turisti mordi-e-fuggi dei grandi esodi stagionali ai fruitori dei servizi ospedalieri o burocratici; fino alla popolazione studentesca, che compensa, almeno nelle prassi diurne, un’età media sempre più avanzata nel profilo demografico cagliaritano. Dunque, davvero, la città non è che il nodo di una rete attraversata di continuo da flussi di persone, merci, idee, informazioni, emozioni, conflitti.Items in DSpace are protected by copyright, with all rights reserved, unless otherwise indicated.