Raccontare le architetture dell’acqua, beni comuni nelle città e nei paesaggi

Marco Cadinu
;
Stefano Mais
2020-01-01

Abstract

Diffondere i risultati di una ricerca universitaria mirata allo studio del patrimonio culturale è da tempo considerata una pratica utile, indispensabile ogni volta che si voglia migliorare il rapporto tra l’immagine comune percepita dei beni e la popolazione. Alcuni beni, ad esempio le reti di architetture, composte da elementi singoli di valore secondario o tali da passare quasi inosservati, necessitano di una lettura particolarmente sovraordinata e organizzata, capace di ricomporne l’immagine originaria. Nel caso delle architetture dell’acqua, così come degli elementi seriali o lineari che innervano i paesaggi e le città (si pensi alle pavimentazioni urbane, ai viali alberati, alle sistemazioni agrarie e paesaggistiche, ai muri a secco o ai terrazzamenti), la lettura deve essere accompagnata da ragionamenti alle diverse scale, integrata da documenti e grafici; altre architetture storiche, specie se diminuite dal tempo o dal degrado nel loro complessivo significato, hanno grande beneficio da questa pratica, che si chiama Storia Pubblica dell’Architettura.
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