Aspetto fisico, concetto di se’ e depressione: uno studio preliminare sugli effetti diretti ed indiretti

MELEDDU, MAURO;SCALAS, LAURA FRANCESCA

2007-01-01

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Abstract

Introduzione: Il presente lavoro esamina la relazione esistente tra aspetto fisico, concetto di sé e depressione. La letteratura evidenzia l'interconnessione tra aspetto fisico e depressione. I soggetti depressi tendono a valutare più negativamente il proprio aspetto fisico, viceversa una valutazione negativa del proprio aspetto, spesso associata ad ideali di bellezza elevati, determina bassa autostima e sentimenti depressivi. Obiettivo principale é valutare se alcuni costrutti relativi all'aspetto fisico sono direttamente o indirettamente legati a stati tipo depressivo. In linea con il modello multidimensionale e gerarchico del sé si ipotizza che tale relazione sia mediata dai costrutti del sé. Metodo: Un gruppo di 117 adulti di età compresa tra 21 e 60 anni ha completato i seguenti questionari: -Scala per l'aspetto fisico reale e ideale basata sul Physical Description Questionnaire PSDQ. -Scala Fisico globale del PSDQ. 'Rosenberg Self-Esteem Scale. -Scala per l'autoinvestimento dell'Appearance Schemas Inventory -CDQ - Scala di Depressione IPAT. Risultati: Diversi modelli di equazioni strutturali, fondati su vari gradi di mediazione tra aspetto fisico e depressione, sono stati specificati e testati. Il modello finale (chi2 (3) = 3.83; TU = .980; CFI = .996; RMR =.017; RMSEA = .049) prevede tutti legami indiretti tra aspetto fisico reale e ideale e depressione e legami sia diretti che indiretti tra autoinvestimento e depressione. Conclusioni: Il lavoro ha confermato un effetto indiretto di vari costrutti legati all'aspetto fisico sulla depressione. In linea con le previsioni, il legame é risultato mediato dalle variabili del sé (concetto fisico di sé e autostima globale). Solo l'autoinvestimento per l'aspetto fisico ha mostrato un chiaro legame diretto sulla depressione. Pertanto l'importanza e la centralità che l'aspetto fisico ha per la definizione di sé del soggetto può costituire un fattore di rischio rispetto allo sviluppo di stati depressivi.