Ragionamento e memoria di lavoro: il ruolo della specificità di dominio

Rachele Fanari
Last
2019-01-01

Abstract

La correlazione tra WM span e compiti di ragionamento è un risultato replicato in svariati studi (es. Unsworth & Engle, 2006; 2007) ma non sono chiare le componenti sottostanti a questa relazione. Utilizzando il modello di Baddeley (2000) si può ipotizzare che l’esecutivo centrale sostenga elaborazioni complesse interagendo sia con magazzini dominio-specifici di natura visuo-spaziale e verbale, sia con processi di integrazione (binding) multimodale, in costante relazione con la memoria a lungo termine. Il rapporto tra WM e ragionamento sembra anche mediato dall’uso di strategie (Gonthier & Thomassin, 2015): individui con una più ampia capacità di WM sono più in grado di mantenere attivi in memoria gli obiettivi dell’attività in corso e le procedure di elaborazione con cui perseguirli. In questo studio ipotizziamo che solo quando c’è un’omogeneità di dominio tra le informazioni da elaborare in un compito di ragionamento e quelle da elaborare e mantenere attive in un test di WM vi sia una relazione tra i due compiti. Esploriamo inoltre il ruolo dell’apprendimento di strategie. Abbiamo somministrato a 99 bambini di terza, quarta e quinta classe primaria due compiti di ragionamento e due compiti di WM nel dominio visuo-spaziale e verbale: le matrici di Raven (Raven, et al., 1992; norme italiane di Belacchi et al., 2008), il RAV (Orsolini et al., in preparazione) che chiede di applicare e integrare relazioni semantiche; un compito di WM span (Scalisi et al., in corso di stampa) in cui il partecipante deve in ogni item individuare un pallino diverso dagli altri e ricordare, alla fine di ogni sequenza, la posizione degli stimoli "diversi"; il Listening span test (Palladino, 2005). Il compito di ragionamento verbale ha una fase iniziale in cui si insegnano strategie. In una serie di analisi della regressione gerarchica la variabile dipendente è costituita dalle risposte corrette a uno dei test di ragionamento, l’età viene sempre inserita come predittore al primo step, mentre le altre variabili (le risposte ai due test di memoria di lavoro e all'altro compito di ragionamento) entrano come predittori cambiando l’ordine di inserimento in diverse analisi. L’insieme dei predittori spiega circa il 35% della varianza; il peso più alto nello spiegare la varianza della prova di ragionamento ce l’ha la prestazione all'altro test di ragionamento, nonostante la diversità di dominio. La memoria di lavoro, anche quando entra nell’analisi per prima dopo l’età, spiega una porzione significativa della varianza soltanto quando condivide lo specifico dominio, verbale o visuo-spaziale, con la prova di ragionamento. Interpretiamo i risultati affermando che (a) l'abilità di analizzare e integrare relazioni, coinvolta nel ragionamento, è dominio-generale; (b) l'esecutivo centrale supporta quest'abilità attraverso un'interazione con magazzini dominio-specifici; (c) l'apprendimento di strategie non sembra attenuare il ruolo della memoria di lavoro nel processo di ragionamento.
2019
Italiano
Atti XXXII Congresso naionale AIP - Sez. Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione
XXXII Congresso Nazionale AIP - Sezione Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione
Contributo
Esperti anonimi
23-25- settembre
Napoli
nazionale
scientifica
ragionamento, memoria di lavoro, specificità di dominio
no
274
Orsolini, Margherita; Melogno, Sergio; Federico, Francesca; Santese, Angela; Fanari, Rachele
4.2 Abstract in Atti di convegno
4 Contributo in Atti di Convegno (Proceeding)::4.2 Abstract in Atti di convegno
5
info:eu-repo/semantics/conferenceObject
none
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