Democrazia e diritti. Sette studi analitici

PINTORE, ANNA
2010-01-01

Abstract

Il rapporto conflittuale tra democrazia e diritti è un nodo problematico nel complesso ignorato, quando non occultato, dalla nostra cultura giuridica. Talora questo conflitto viene mascherato dilatando l’area semantica del concetto di democrazia fino a includervi la vasta congerie di diritti proclamati nelle carte costituzionali o da esse ritenuti comunque estrapolabili. Altre volte il conflitto viene dissolto trattando il principio democratico come subordinato e residuale rispetto al raggio d’azione dei diritti fondamentali; questi ultimi vengono quindi concepiti come un dato normativo che è sì giuridico-positivo ma che è sottratto all’esercizio dell’autonomia politica dei cittadini, definitivamente cristallizzato nel documento costituzionale e destinato alla cura sapiente dei giudici, ordinari e costituzionali. Questo libro censura ambedue le operazioni. Esso si propone innanzi tutto di evidenziare, sul piano analitico-definitorio, le buone ragioni che suggeriscono un uso sorvegliato della parola democrazia e raccomandano di intenderla come un insieme di regole di procedura per la formazione di decisioni collettive, secondo la nota definizione di Bobbio. Sempre su questo piano, cerca altresì di portare alla luce alcune tra le tante ambiguità che affliggono la nozione di diritto fondamentale non solo nei discorsi spiccioli ma anche nella discussione accademica. Poiché i diritti non sono alcunché di diverso dal linguaggio con cui se ne parla e dalle teorie che si costruiscono intorno ad essi, tali ambiguità sono fonte di innumerevoli equivoci e veicolo di insidiose operazioni ideologiche. Sul piano etico-normativo il libro denuncia poi i pericoli insiti in un mondo giuridico dominato dai diritti, primo fra tutti quello della giuridicizzazione dell’etica e della politica, con la conseguente svalutazione del ruolo dell’organo legislativo e l’elevazione dell’organo giudiziario a decisore di ultima istanza. Segnala inoltre i rischi di una politica dominata da quelle retoriche dell’intransigenza e propensioni alla perentorietà morale che tendono ad accompagnarsi alla raffigurazione dei diritti come carte vincenti del gioco politico. Giudica infine illusoria l’idea che i diritti siano l’unico strumento di protezione degli interessi individuali e che la loro moltiplicazione sia cosa necessariamente buona.
2010
978-8846726230
democrazia; diritti; diritto; filosofia
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