Dall’inferno si leva un canto. Italo Calvino e «l’eco lontana del silenzio»

CANNAS, ANDREA
2015-01-01

Abstract

Nella produzione narrativa di Italo Calvino l’explicit può circoscrivere lo spazio verso cui il 'rumore' del mondo s’avanza a minacciare l’ordine della finzione – e, viceversa, il finale dell’opera può risultare l’ultimo baluardo per mezzo del quale il senso, di cui la finzione è la più strenua attestazione, si sforza di resistere al non senso che proviene dal caos della Storia. Il cielo di pietra, Un re in ascolto, racconti dedicati al valore del canto e, per contro, alla minaccia acustica scoperchiata dalle indiavolate metropoli del nostro tempo, insieme all’epilogo de Le città invisibili rappresentano tre casi emblematici in cui la finzione digrada verso la realtà marcando, su un piano finalmente sincronico, l’estrema frontiera da cui l’autore contempla la propria comunità d’appartenenza – ed eventualmente riflette sul potere, se non salvifico, per lo meno discriminante della parola scritta. Da questa prospettiva il silenzio è al contempo il presupposto e il movimento cui dovrebbe tendere ogni scrittura: costituisce in definitiva per Calvino l’opportunità di discernere per cogliere finalmente l’essenziale.
2015
Italiano
1
1
1
17
17
Comitato scientifico
internazionale
scientifica
Calvino, Explicit, Udito, Orfeo, Città
no
Cannas, Andrea
info:eu-repo/semantics/article
1 Contributo su Rivista::1.1 Articolo in rivista
262
1
open
Files in This Item:
File Size Format  
Italo Calvino e l'eco lontana del silenzio.pdf

open access

Description: Saggio
Type: versione editoriale
Size 347.92 kB
Format Adobe PDF
347.92 kB Adobe PDF View/Open

Items in DSpace are protected by copyright, with all rights reserved, unless otherwise indicated.

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie