La diffusione del coronavirus e gli effetti della percezione del fenomeno sulle scelte dei consumatori. Una cattiva informazione può favorire fenomeni di panico e contagio sociale capaci di aggravare gli effetti negativi della pandemia sui sistemi economici.
Scienze economiche e sociali
Cristina Cabras
Crisi globale e fattori che ostacolano la prevenzione
L’utilizzo delle scienze sociali e comportamentali è fondamentale per supportare la risposta alla pandemia di Covid-19
4 giugno 2020 - La pandemia Covid-19 rappresenta un'enorme crisi globale che richiede un cambiamento comportamentale su vasta scala in cui le scienze sociali e comportamentali possono essere utilizzate per adeguare il comportamento umano con le raccomandazioni degli epidemiologi e degli esperti di sanità pubblica. Lo studio, pubblicato su Nature, parte dalla descrizione dei tre principali fattori che ostacolano la prevenzione di una malattia infettiva: (i) le persone non sono consapevoli dei rischi che corrono, (ii) va contro la natura umana per le persone rinchiudersi in un rigido isolamento come mezzo per proteggere gli altri, e (iii) le persone spesso agiscono inconsciamente come un pericolo continuo per se stesse e gli altri. Da questa analisi, la ricerca fornisce alcuni spunti di lavoro su questioni correlate nelle scienze sociali e comportamentali che possono aiutare gli operatori della sanità pubblica a mitigare l'impatto dell'attuale pandemia. In particolare la ricerca discute sulla percezione delle minacce, il contesto sociale, la comunicazione scientifica, l'allineamento degli interessi individuali e collettivi, la leadership, lo stress e la capacità di affrontarlo. Si tratta di una selezione di argomenti pertinenti a cui si potrebbero aggiungere le emozioni collettive, i social media e l'impatto della deprivazione economica e della disoccupazione.
Link
https://www.nature.com/articles/s41562-020-0884-z.pdf
Vittorio Pelligra
Coronavirus e sistema economico: quali effetti?
Gli effetti della errata percezione dell’epidemia di coronavirus sul sistema economico
24 marzo 2020 - La diffusione del coronavirus è orami diventato un fenomeno pandemico a livello globale. Risorse ingenti sono state messe in campo con l’obiettivo prioritario di limitare il contagio e di salvare il maggior numero di vite possibile. E’ naturale che queste misure straordinarie avranno ricadute economiche pesanti sulla struttura produttiva di molti paesi, sul livello di occupazione e sul reddito disponibile di ampie fasce della popolazione. E’ necessario che i policy-makers inizino non solo a tamponare gli effetti a breve termine ma anche quelli più a medio e lungo termine. Per poter agire in questo senso occorre capire attraverso quali canali l’epidemia influenzerà il sistema economico. In questo studio si considera l’effetto della percezione del fenomeno sulle scelte dei consumatori. Attraverso dati campionari le ricerche giornaliere su Google, si è analizzato il meccanismo psicologico attraverso il quale l’elaborazione delle informazioni disponibili ha portato ad una rapida diffusione, tra i consumatori USA, di sentimenti di ansia e insicurezza rispetto al prossimo futuro. I dati testimoniano una sovrastima del tasso di mortalità e della contagiosità del virus e allo stesso tempo sottostimano l’effetto della dinamica non-lineare dei fenomeni epidemici. Si conclude che una migliore e più puntuale informazione verso l’opinione pubblica potrebbe prevenire fenomeni di panico e contagio destinati a produrre shock sul lato della domanda che potrebbero aggravare ulteriormente gli effetti negativi della pandemia sui sistemi economici
Link:
https://arxiv.org/pdf/2003.03848.pdf
La quarantena e l'interruzione dei servizi e delle produzioni
Quanto ci costa il distanziamento sociale?
27 marzo 2020 - Le misure di distanziamento sociale impongono sacrifici a tutti noi. La quarantena forzata avrà fortissime ricadute sul sistema economico legate, da una parte allo stop di moltissime produzioni e all’interruzione di numerosissime forme di servizi e dall’altra ad un calo nella domanda di tali beni e servizi. Minori scambi, minori ricavi, minori entrate erariali. Ci si aspetta una riduzione del PIL, un incremento della disoccupazione e dell’indebitamento. In Italia il dibattito politico e quello pubblico, più in generale, si è concentrato in maniera esclusiva sulle ricadute negative per l’economia del paese delle misure draconiane assunte dal governo, quasi che la dimensione sanitaria e quella economica fossero sfere separate, mondi estranei e addirittura in contrapposizione tra loro, come se necessariamente la tutela della salute debba essere considerata un costo economico e la salvaguardia del sistema produttivo debba rappresentare un pericolo per la salute. In realtà le cose non stanno in questi termini. Michael Greenstone e Vishan Nigam dell’Università di Chicago, hanno stimato il beneficio economico delle misure di distanziamento sociale che potrebbero essere applicate negli Stati Uniti. Partendo dal modello di diffusione dell’epidemia elaborato dai ricercatori dell’Imperial College di Londra, hanno calcolato che, data la diffusione del virus e la sua mortalità, una forma leggera di quarantena potrebbe salvare 1 milione e 700 mila vite tra marzo e ottobre 2020. Calcolando il “valore di una vita statistica” (Vsl) e associandolo alla numerosità delle varie fasce d’età che verrebbero colpite, Greenstone e Nigam determinano l’ammontare dei benefici economici in 8 trilioni di dollari, equivalenti alla somma di 60 mila dollari per famiglia. Si conclude, dunque, che una corretta valutazione dell’impatto delle misure di contenimento dovrebbe tener conto non solo dei costi economici a anche dei benefici in termini di vite salvate.
Link
https://papers.ssrn.com/sol3/Delivery.cfm/SSRN_ID3561244_code1213723.pdf?abstractid=3561244&mirid=1