L’ idea di costruire un Museo di Antichità e di Storia Naturale a Cagliari fu avanzata nel 1790 da Lodovico Baille.

Nello stesso anno egli fece pervenire al ministro del re Carlo Emanuele IV una proposta per la creazione di tale museo. Non avendo avuto accoglienza, l’istanza venne ripetuta nel 1800 , questa volta indirizzandola direttamente a Carlo Felice vicerè di Sardegna. L’idea di Baille fu subito realizzata dal principe che, nel medesimo anno, accolse il primo nucleo del Gabinetto di Antichità e Storia Naturale nel Palazzo Reale.

Il Gabinetto fu aperto al pubblico nel 1802.

Il periodo d’oro

Consapevole che “ i reperti di storia naturale e i monumenti di antichità avrebbero acquistato sempre maggior valore con la contemplazione degli studiosi “ (così in un’epigrafe di Baille), Carlo Felice, nel 1805, decise di fare donazione del Gabinetto alla Regia Università di Cagliari e il museo, col nome di Regio Museo di Storia Naturale e Antichità, fu traslato nel Palazzo Universitario, sotto la direzione di de Prunner coadiuvato da Baille. La donazione, formalizzata nel 1806, fu molto apprezzata dal Magistrato agli Studi e dalla cittadinanza cagliaritana.

Negli anni successivi, le collezioni si arricchirono di nuovi reperti grazie al lavoro del Preparatore zoologico e direttore Gaetano Cara.

Nel 1859 il Museo di Storia Naturale viene separato da quello delle Antichità entrambi diretti dal professore di Storia Naturale Patrizio Gennari.

Il nuovo Museo e il periodo bellico

Dopo varie vicissitudini e spostamenti, nel 1926 si decise di spostare le collezioni zoologiche nell’edificio universitario denominato “Stazione Biologica” di San Bartolomeo. Il direttore del museo, professor Luigi Castaldi, ne curò l’allestimento, raccolse i materiali dislocati in più edifici e il 2 Aprile del 1930 riaprì ufficialmente il Museo di Zoologia.

In un primo tempo l’ingresso fu concesso esclusivamente ai soli studenti universitari, poi fu ammesso giornalmente anche il pubblico.

Durante la seconda guerra mondiale, in concomitanza dei bombardamenti degli alleati su Cagliari, i locali che ospitavano le collezioni zoologiche subirono notevoli danni. Alcuni pezzi risultarono rovinati, altri definitivamente distrutti. Per tutto il periodo della guerra e nel successivo dopoguerra il Museo Zoologico venne chiuso al pubblico in attesa del restauro delle strutture e della riorganizzazione delle esposizioni.

La riorganizzazione

A partire dagli anni ’50 le Collezioni Zoologiche dell’Università di Cagliari sono state in parte recuperate, catalogate e riordinate dal direttore dell’Istituto di Zoologia ed Anatomia Comparata, professor Celso Guareschi e dai suoi successori professor Renzo Stefani e Anna Maria Deiana.

Il Museo è stato messo a disposizione esclusiva degli studenti di Scienze Naturali e Biologiche quale laboratorio per lo studio della Zoologia e dell’ Anatomia Comparata.

L’esposizione oggi

Recentemente le Collezioni Zoologiche, di notevole pregio ed interesse scientifico, sono state riorganizzate e curate in una nuova esposizione a disposizione di studiosi e visitatori. Al loro valore intrinseco non trascurabile, trattandosi di qualche migliaio di esemplari, per la maggior parte di animali della Fauna Sarda, si aggiunge quello scientifico, educativo e didattico.

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