Il corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Conservazione e Restauro dei Beni culturali è abilitante alla professione di Restauratore dei beni culturali.
Il percorso professionale offerto è quello sui materiali e manufatti ceramici e vitrei, materiali e manufatti in metallo e leghe (PFP/4) con riferimento al restauro dei Beni archeologici.

Il percorso formativo è orientato verso l’acquisizione di competenze in ambito archeologico, storico, scientifico e metodologico nonché tecnico-pratico, ai fini del riconoscimento della costituzione materica, del corretto inquadramento storico, della diagnosi sullo stato di conservazione dei reperti per la predisposizione di un corretto progetto di intervento di restauro e/o di controllo e di prevenzione dei processi di degrado.

Per essere ammessi al Corso di studio occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore (quinquennale) o di altro titolo di studio conseguito all'estero riconosciuto idoneo; possedere un livello di conoscenza d’ingresso nella lingua inglese pari al B1 e superare le prove di accesso progettate secondo le indicazioni del DM 87/09 (due prove pratico attitudinali e una prova orale).
Il Corso di studio fornisce la preparazione per la prosecuzione degli studi verso cicli successivi, quali master di secondo livello dottorati di ricerca, scuole di specializzazione.

Il criterio uniformatore del corso di studio è la distribuzione equa in ogni anno fra insegnamenti teorici e attività di laboratorio, in modo da fornire una formazione di base, che comprenda i lineamenti di discipline dell’area scientifica, storica, metodologica, normativa, manageriale e gli insegnamenti di archeologia in ordine cronologico (dalla preistoria al medioevo), così da assicurare un apprendimento coerente e progressivo nell’arco dei cinque anni.

Le attività teorico-pratiche, incentrate sulla conoscenza dei materiali, sono studiate per assicurare le conoscenze di base sui reperti archeologici e sono logicamente preordinate ai laboratori di restauro dedicati all'apprendimento e alla sperimentazione delle tecniche e dei metodi di intervento per il recupero e la conservazione di reperti archeologici. Le attività sul campo prevedono una parte pratica da svolgersi nei cantieri di scavo archeologico.

Ulteriori competenze sono acquisite mediante la frequenza di laboratori linguistici che garantiscono il perfezionamento della conoscenza della lingua inglese anche nei linguaggi specialistici, nonché la frequenza del laboratorio di informatica applicato ai beni archeologici.

La formazione si completa con le attività relative alla prova finale consistenti in: a) un intervento pratico-laboratoriale di tipo conservativo/restaurativo; b) redazione di un elaborato scritto relativo alla descrizione del progetto conservativo/restaurativo realizzato.

Questionario e social

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