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UniCa: il primo laureato del progetto UniCoRe riservato a studentesse e studenti rifugiati

Si chiama Gebremichael Gebrehiwat Weldegebriel, è eritreo. A Cagliari è arrivato nel 2020, accolto dalla fitta rete solidale che comprende, oltre all'università, anche la Caritas e la Fondazione di Sardegna. E' stato proclamato dottore nel pomeriggio di giovedì 23 febbraio. La soddisfazione della prorettrice all'internazionalizzazione Alessandra Carucci e dell'arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi
23 febbraio 2023
Gebremichael Gebrehiwat Weldegebriel dopo essere stato proclamato dottore

Gebremichael Gebrehiwat Weldegebriel, è fuggito dalla martoriata Eritrea nel 2008.  Oggi, giovedì 23 febbraio 2023, diventa il primo laureato di UniCa del progetto UniCoRe riservato agli studenti rifugiati. Una laurea in ingegneria chimica, con una tesi intitolata “The effect of the addition of moringa powder on the rheological properties of flour dough”. 

Commenta il suo relatore, il professor Massimiliano Grosso: “Mi ha fatto molto piacere aver seguito Gebremichael nel suo lavoro di tesi, e voglio congratularmi con lui per questo importante traguardo che oggi ha raggiunto. Ha sempre lavorato duramente per raggiungere i suoi obiettivi. Gli auguro il meglio per il futuro, e sono sicuro che la sua passione e la sua determinazione lo aiuteranno a realizzarsi nel mondo del lavoro.”

"Una grande soddisfazione per me e per l'università di Cagliari"

Alessandra Carucci, prorettrice con delega all’Internazionalizzazione e referente scientifico per UniCa del progetto UniCoRe, sottolinea l'importanza del momento: 

È una grande soddisfazione per me e per l’università di Cagliari che ha creduto da subito nell’importanza del progetto UniCoRe che ben si inseriva nelle attività che già avevamo intrapreso a favore dei rifugiati, come lo European Qualification Passport for Refugees per il riconoscimento dei titoli, e altre. Il fatto che Weldegebriel si sia anche laureato in corso dimostra che l’intero percorso di accoglienza e supporto ha funzionato al meglio, grazie anche alla collaborazione dei docenti e dello staff di UniCa e della partnership con la Caritas diocesana di Cagliari che assiste gli studenti rifugiati per le esigenze quotidiane

La prorettrice all'Internazionalizzazione Alessandra Carucci
La prorettrice all'Internazionalizzazione Alessandra Carucci

"Un'immensa gioia"

Soddisfazione anche da parte di monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari  

È per noi una grande gioia, perché significa che abbiamo potuto accompagnare una persona nel raggiungimento del suo obiettivo, delle sue aspirazioni, che adesso può inserirsi nel mondo professionale. Per capire l’importanza di un’azione sociale bisogna misurarla nella buona riuscita sulla singola vita: questo ragazzo arrivato attraverso vie legali, sicure, accolto dall’Università, dalla Chiesa, con il supporto di altre realtà, che ha goduto di questa sinergia e collaborazione e ha raggiunto un esito così importante, può a sua volta essere donatore di pace e amicizia”

monsignor Giuseppe Baturi
monsignor Giuseppe Baturi

Il progetto UniCoRe

Nato nel 2019 su su iniziativa di UNHCR Italia – Agenzia Onu per i rifugiati, Il progetto UniCoRe (University Corridors for Refugees) coinvolge ad oggi 38 atenei italiani (ma il numero è in crescendo) che vi hanno aderito attraverso Il Manifesto dell’università inclusiva. Fondamentale la collaborazione della Caritas, della Chiesa Valdese, del Centro Astalli, della Gandhi charity e del ministero degli Esteri. L’obiettivo di UniCoRe è consentire alle studentesse e agli studenti che possiedono lo status di rifugiato di arrivare in Italia in maniera regolare e sicura per potere poi proseguire gli studi con tutte le garanzie necessarie. L’università di Cagliari ha aderito a UniCoRe nel 2020, (ne avevamo scritto qui). In questi tre anni sono arrivati sette studenti, cinque dall’Eritrea e due dal Congo. Ad occuparsi di loro nel nostro ateneo è Ismoka (Ufficio mobilità internazionale) attraverso lo Smile office. Il primo passo per chi arriva è l’apprendimento della lingua italiana, poi per accompagnarli nel loro percorso di studio serve tutto il resto: tutoraggio, assistenza, sostegno, orientamento. 

il logo UniCoRe
il logo UniCoRe

Una storia di vita che guarda al futuro

Gebremichael Gebrehiwat Weldegebriel, che il 23 febbraio 2023 diventa il primo laureato UniCa del progetto UniCoRe, non è più un ragazzino. Ha 35 anni, ma in storie come la sua l’età in cui ci si laurea è un dettaglio. Gebremichael è nato a Kinito, un piccolo villaggio a circa 60 km a sud di Asmara, ad un passo dal confine con l’Etiopia. Aveva vent’anni quando nel 2008 è scappato dal suo paese e ha trovato rifugio nel campo profughi di Mai Aini, nel Tigrai. Un campo situato in una regione arida e deserta, costantemente spazzata dal vento, dove dentro baracche costruite alla meno peggio vivono 11 mila persone. La forza di volontà l’ha portato a Semera, piccola città nella regione di Afar, nel nord-est dell’Etiopia. Lì ha frequentato la locale università. Il suo arrivo in Italia e in Sardegna è stata casuale, una di quelle cose che capitano quando capisci che dove vincono guerra e miseria studiare è l’unica opportunità per migliorare la tua vita e ti metti in gioco senza paura. Gebremichael parla poco del passato, sintetizza dicendo che è fuggito dall’Eritrea per ragioni politiche e che sono dodici anni che non vede la famiglia. Preferisce concentrarsi sul futuro, ora si tratta di mettere in pratica quanto studiato e il primo obiettivo è trovare un lavoro. Ihab Rizk Soliman, dell'uffico Smile di Ismoka, che gli ha fatto da tutor in questi tre anni, assicura che l'università di Cagliari non lo lascerà solo e lo continuerà a supportare fornendogli tutto l'aiuto necessario a trovare un'occupazione adeguata ai suoi studi.  

pubbl.: 23/02/2023 (M.L.)

 

Un gruppo di studenti UniCoRe con al centro Ihab Rizk Soliman
Un gruppo di studenti UniCoRe con al centro Ihab Rizk Soliman

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