Domenica 21 aprile 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 aprile 2013
2ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 L’UNIONE SARDA
  
 
1 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 17 - Edizione CA)
Fondazione Marzotto
Finanziamenti alle start up, sarda premiata
Un premio per finanziare le start up e le imprese innovative in modo che la ricerca scientifica diventi davvero una leva per il rilancio del sistema produttivo. Con questo spirito sarà presentata martedì a Cagliari (nella sede di Banca di Credito Sardo) la terza edizione del premio Gaetano Marzotto che offre 800mila euro alle imprese più promettenti. Tra queste c’è anche una società che parla sardo: Micro4yoU, lo spin off dell’Università di Milano fondata, tra gli altri, da Annalisa Balloi di Sarule, e vincitrice della prima edizione del premio.
AZIENDA «Grazie alla fondazione Marzotto, che allora ci aveva dato un assegno di 250mila euro per aver vinto la selezione, abbiamo potuto comprare dei macchinari per passare dallo studio alla commercializzazione del prodotto», spiega la ricercatrice oggi 35enne, con una laurea in biologia, un master all’Università di Cagliari e un successivo dottorato in microbiologia nell’ateneo milanese. Proprio all’università la Balloi ha conosciuto il gruppo di ricercatori (tra cui Daniele Daffonchio e Sara Borin, docenti di microbiologia alla Facoltà di Agraria e Alberto Alma, docente di entomologia) per dare vita alla società che studia i microrganismi (forme elementari di vita come batteri, funghi, o virus) per trasformarli in prodotti utili all’uomo. La società ha ideato “Micro4Bee”, un probiotico che stimola il sistema immunitario delle api e le protegge dalle malattie, utile contro la moria degli insetti. Il prodotto è in fase di sperimentazione, preliminare all’immissione in commercio. Nel frattempo Micro4yoU ha acquistato un brevetto dell’università milanese (Micro4Art) che sfrutta i microrganismi per “smacchiare” i monumenti, già venduto su commissione.
IL PREMIO L’idea è stata realizzata anche grazie alla fondazione Marzotto. «Lo spirito», dice Matteo Marzotto, «è selezionare idee imprenditoriali che abbiano le caratteristiche dell’innovazione, della sostenibilita economica e che abbiano ricadute sociali sul territorio e le premieremo non solo con incentivi economici ma anche con l’erogazione di servizi che permettono lo sviluppo, costruendo una rete per trasferire i know how». Discorso valido soprattutto in Sardegna: «Presentiamo il premio in tutta Italia che, come auspicava mio nonno di cui la fondazione porta il nome, deve essere collegata da Nord a Sud». Il premio quest’anno ha raddoppiato lo stanziamento (800 mila euro) con l’ingresso di nuovi partner come Unicredit e sarà erogato sotto forma di finanziamento ma anche con l’accesso a incubatori di imprese. Per presentare le domande c’è tempo sino al 30 giugno. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito www.premiogaetanomarzotto.it.
Annalisa Bernardini
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Via dall’ex Vetreria. Ghirra (Sel): trovare subito una sede alternativa
Il museo “Aquilegia” senza casa: «Aiutateci»
Esiste un posto in città, l’unico in tutta la Sardegna, in cui bambini e ragazzi, ma non solo,
possono scoprire i miracoli della natura passeggiando accanto a un dinosauro di otto metri, fossili, conchiglie e minerali, osservando oltre tremila reperti che raccontano l’evoluzione di alcune specie naturali e dei loro ambienti. È “Aquilegia”, il più importante museo di storia naturale della Sardegna, ospitato dal 2010 nella sala Diamante della Vetreria di Pirri. Questo straordinario patrimonio, però, adesso è in pericolo: dopo la decisione del Comune di destinare quell’area alla nascita di un Polo teatrale, Aquilegia, con tutto quello che rappresenta, senza una sede adeguata, rischia infatti di andare perduto. Contro questa possibilità, si è mossa Francesca Ghirra (Sel), presidente della commissione Cultura, che ha presentato un documento con cui impegna sindaco e Giunta a sedersi attorno a un tavolo con università e Regione «per individuare una sede che possa ospitare la preziosa collezione». Non è la prima volta che questa situazione si verifica. Dal 2002, anno in cui è nato, Aquilegia ha traslocato già tre volte: all’inizio Assemini, poi la scuola Riva, quindi l’ex liceo Artistico, prima di approdare alla Vetreria. Adesso una “nuova” preoccupazione per il direttore, Luigi Sanciu. «Senza una sede non possiamo organizzare e programmare l’attività».
Nonostante rappresenti una eccezionale vetrina della cultura isolana, nonostante abbia un valore riconosciuto dall’università che “spedisce” ad Aquilegia i propri studenti tirocinanti di geologia e scienze naturali, il rischio che vada disperso è concreto. «Ogni volta ci comunicano che dobbiamo traslocare», dice ancora Sanciu, «ma non individuano la nuova sede».
Mauro Madeddu
 
 

  
LA NUOVA SARDEGNA

3 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Ed. Naz.le
L’archivio di Ruju donato alla biblioteca dell’Università
SASSARI Sei anni di lavoro certosino, la passione per le lettere e il desiderio di onorare la memoria del nonno. Prima della donazione alla biblioteca universitaria, il ponderoso materiale dell’archivio di Salvator Ruju è passato fra le mani attente di Caterina, nipote dello scrittore e poeta scomparso nel 1966. Lo ha raccontato lei stessa, a margine della cerimonia, che, giovedì pomeriggio, ha sancito l’avvenuta acquisizione del fondo al patrimonio librario dell’Università, in quella stessa sala di lettura, raramente così gremita, di cui il nonno, nei primi anni del secolo scorso, fu assiduo frequentatore. Stimolata dalle esortazioni di Nicola Tanda, Caterina Ruju ha viaggiato per sei anni tra Roma e Firenze, Milano e Genova, per recuperare carteggi e consultare gli archivi di giornali e riviste, tante, di cui Salvator Ruju era stimato collaboratore. Articoli di stampa, corrispondenze e lettere che testimoniano la partecipazione di Ruju al fermento culturale e mondano dei primi decenni del Novecento, quando, appena laureato in legge e poco più che trentenne, approda a Roma dove Grazia Deledda lo introduce negli ambienti raffinati della capitale, popolati di intellettuali e artisti che apprezzano, da subito, l’estro e la vena di questo giovane sardo, dall’intelligenza acuta e di bell’aspetto. «Il ruolo della Deledda – ha ricordato lo storico Manlio Brigaglia – è stato certamente importante, ma ciò che colpiva di Salvator Ruju erano soprattutto il suo stile e la sua penna che sono sempre stati, per lui, sponsor formidabili». Il periodo romano, trascorso in un quadro storico dominato dalla figura di Gabriele d’Annunzio, fu molto significativo per la sua attività artistica testimoniata dai tanti documenti custoditi gelosamente, dagli eredi che, con un gesto di grande liberalità, hanno poi deciso di donare tutto alla biblioteca universitaria. Si tratta di trenta cartelle, con 412 documenti per un totale di oltre 1100 “pezzi” d’archivio: «Un patrimonio di straordinaria vastità – ha proseguito Brigaglia – che racconta la vicenda biografica e artistica dell’uomo, del poeta e del letterato». Nel 1910 Ruju ritorna a Sassari e si dedica a un’intensa produzione in sassarese inaugurata dalla redazione, nel 1955, del supplemento al dizionario italiano-sassarese. Tra le opere, firmate con lo pseudonimo Agniru Canu, comparso, per la prima volta, nel 1928, sul quotidiano “L’Isola”, devono essere ricordate le raccolte di versi “Agnireddu e Rusina” (1956), “Sassari veccia e noba” (1957), a cui seguono quelle in italiano “Ore del mio giardino” (1961) e “Memoria di un figlio” (1963). Opere segnate da quella verve cara ai sassaresi, ma anche da tratti profondi in cui il sentimento è il carattere più evidente. Un posto particolare occupa il poemetto Ichnusa, scritto in occasione della collocazione, a Nuoro, della gigantesca statua del redentore sul monte Ortobene: «Un inno alla Sardegna e alla sua gente _ scrive monsignor Pietro Meloni (intervenuto alla cerimonia) nell’introduzione – che non è mai sazia di contemplare l’incanto di questa terra benedetta da Dio». La partecipata conferenza, moderata dal giornalista Gianbernardo Piroddi, curatore, fra l’altro, di un bel cofanetto, pubblicato da Edes, dedicato al poeta sassarese, è stata anche l’occasione per rimarcare l’importanza delle donazioni e dell’acquisizione al patrimonio delle istituzioni pubbliche «Un passaggio importante – ha concluso Maria Rosaria Manunta, direttrice della biblioteca universitaria – per garantire la conservazione della memoria storica e scongiurarne l’oblio». La serata è scivolata piacevolmente grazie anche alla partecipazione di Maria Antonietta Azzu e Salvatore Luiu, che hanno proposto la lettura di brani in prosa e versi, qualcuno anche inedito, tratti dalla produzione in italiano e sassarese.
 
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
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