Sabato 16 marzo 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 marzo 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 28 - Edizione CA)
Il Rettore Melis
Università e imprese più vicini
 
«L'impatto con il mondo del lavoro è difficile, ma lo è ancora di più senza un'adeguata preparazione. I dati dell'ultima ricerca Almalaurea dimostrano che i laureati continuano ad avere maggiori possibilità rispetto ai diplomati. Per migliorare il rapporto con il mondo delle imprese stiamo potenziando l'attività per i tirocini post laurea, grazie ad un progetto regionale offriremo ai nostri laureati maggiori opportunità. Pensiamo di attivare anche forme di dottorato in azienda». Lo ha detto il Rettore dell'Università, Giovanni Melis, intervenendo ieri al seminario “Formazione, lavoro ed Europa”.
«All'interno del Programma Europa 2020 - ha proseguito il Rettore - l'obiettivo degli altri Paesi è raggiungere il 40%, quello dell'Italia è appena il 26%: in questo modo non riusciremo a essere competitivi». Melis ha fornito un esempio: in Germania il 28% dei lavoratori è laureato, mentre in Italia lo è appena il 18%. Il 44% dei manager tedeschi possiede una laurea, da noi la percentuale è inferiore al 10%. «La situazione attuale è frutto della debolissima attenzione nei confronti della cultura e dell'università, conseguenza di scelte sbagliate e di falsi miti. L'Università italiana ha dovuto sopportare pesanti tagli: in Sardegna ne abbiamo risentito meno, grazie all'intervento della Regione, ma la situazione è ugualmente complicata».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 48 - Edizione CA)
Fenomeno Monte Prama: c'è una storia da ricostruire
Importante convegno oggi al Rettorato dell'Università di Cagliari
 
Promosso dalla casa editrice Fabula, che ha pubblicato alla fine del 2012 il volume “Giganti di Pietra. L'Heroon che cambia la storia della Sardegna e del Mediterraneo”, si terrà oggi a Cagliari, nell'Aula magna del Rettorato dell'Università, un convegno dal titolo “Monte Prama. Acquisizioni e prospettive”.
L'heroon di Monte Prama rappresenta uno dei ritrovamenti più interessanti nella archeologia sarda e del Mediterraneo occidentale. Dopo le tre campagne di scavo degli anni Settanta molto è stato scritto da firme autorevoli (tra le prime quella di Giovanni Lilliu) e molte ipotesi sono state formulate, ma solo con il restauro, concluso nel 2012 dal Laboratorio di Li Punti, si è avuta la effettiva percezione dell'eccezionalitá del monumento. Il recupero di 25 sculture a grandezza naturale, rappresentanti guerrieri, sacerdoti-pugilatori, arcieri, insieme a 13 modelli di nuraghe e 4 betili, ha permesso di delineare i caratteri fondamentali dell´Heroon.
Certamente, la storia della Sardegna nella fase finale della civiltà nuragica, quando l´Isola era frequentata da tempo da greci, fenici e altri popoli del Levante, ne viene arricchita in modo straordinario. L´esigenza di ripensare lo svolgimento delle vicende sarde nell´età del Ferro e di collocarle sempre piú strettamente a contatto e confronto con le altre culture del Mediterraneo, fa del santuario di Monte Prama un momento fondamentale della ricerca e della ricostruzione storica. Il fenomeno Monte Prama dovrá essere indagato ancora a lungo e i nuovi scavi, ormai prossimi, contribuiranno a gettare nuova luce e ad aprire ulteriori prospettive d´indagine.
Il convegno comincerà alle 10,30. Presiederà Giuseppa Tanda. Sono previste relazioni di Raimondo Zucca, Carlo Tronchetti, Giovanni Ugas, Alessandro Bedini. Alle 15 la sessione pomeridiana, presieduta da Giulio Paulis: tavola rotonda con Piero Bartoloni, Paolo Bernardini, Alberto Moravetti, Marco Rendeli, Alessandro Usai. Conclusioni di Mario Torelli.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 33 - Edizione NU)
Medicina
Segretezza violata: studenti riammessi
 
Nel concorso che si è svolto a Sassari per l'ammissione alla facoltà di Medicina dell'Università di Cagliari sono stati violati i principi di segretezza della prova e dell'anonimato. Per questo motivo 53 studenti dovranno essere iscritti in soprannumero alla facoltà. Lo ha deciso la I sezione del Tar della Sardegna, accogliendo un ricorso presentato dagli studenti con gli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia. «Illegittimamente e in palese violazione del principio di segretezza della prova di concorso e di violazione della regola dell'anonimato nei pubblici concorsi; scrive il Tar nella sentenza - i candidati sono stati invitati dalla Commissione a deporre il proprio documento di identità in evidenza sul banco in modo che potesse essere consultato dai membri della Commissione in ogni momento». Da ciò il fatto che «risultano fondate le censure in proposito mosse dai ricorrenti secondo i quali, per tutta la durata della prova, i commissari hanno potuto vedere l'abbinamento nome candidato-codice segreto» facendo mancare i necessari principi di segretezza della prova e di anonimato. Quanto all'effetto dell'accoglimento del ricorso, il Tar, rilevando che l'annullamento della prova avrebbe comportato «potenzialmente l'annullamento delle graduatorie» con la conseguenza «di travolgere la posizione di soggetti utilmente collocati in graduatoria», ha ritenuto più ragionevole disporre l'iscrizione in soprannumero dei 54 ricorrenti «senza alcun effetto sulla posizione degli altri candidati utilmente collocati in graduatoria».
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 22 - Edizione NU)
Turismo e territorio
La Barbagia produce cento manager
 
Sodalizio vincente, la collaborazione tra l'università cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e la città di Nuoro e la Sardegna in genere. Dopo il successo della seconda edizione del Must, master per manager dello sviluppo turistico e della valorizzazione dei beni culturali grazie al quale il mercato può ora avvantaggiarsi di 100 nuovi professionisti altamente specializzati, ai nastri di partenza c'è il Muat. Si tratta del master in amministrazione e territorio, diretto da Paolo Sabbioni, docente alla facoltà di Economia dell'ateneo piacentino.
IL BILANCIO Nel frattempo, si concludono le operazioni finali del Must (direttore Francesco Timpano, coordinatore Antonello Menne) con la consegna delle pergamene e l'illustrazione dei project work degli studenti. «Risorse umane dalle grandi potenzialità», osserva Timpano, «molti di loro hanno svolto stage all'estero e comunque in strutture di rilievo. Si è rivelata una formidabile esperienza didattica e umana, di collaborazione tra territori ed esperienze, utile sia per i docenti sia, mi auguro, per gli studenti. Alcuni di loro hanno già avviato attività lavorative, spesso autonome, di promozione turistica e di valorizzazione dei beni culturali».
«UN PASSO AVANTI» Creazioni di reti museali, progettazione di marchi collettivi per i prodotti enogastronomici e utilizzo di nuove tecnologie del web 2.0 per lo sviluppo e il rafforzamento del turismo. Sono alcuni dei punti di forza delle nuove professionalità ora campo. «Un passo avanti importante per la provincia di Nuoro e anche per gli altri territori della Sardegna», commenta Menne, «i 100 esperti che sono stati formati vanno ad arricchire la classe dirigente di questa regione. Come tali dovranno farsi carico del futuro di questa Isola. A loro è richiesto di attivarsi per creare nuove opportunità di lavoro, rovesciando la logica del posto fisso. Noi docenti abbiamo aspettative molto importanti in questo senso».
Fr. Gu.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 28 - Edizione CA)
Oggi
Semifinali dei giochi matematici in Cittadella
 
Si disputano oggi alle 14,30, alla Cittadella universitaria, le semifinali dei Campionati internazionali di giochi matematici del centro Pristem dell'università Bocconi. I partecipanti sono 2.428. Obiettivo: accedere alla finalissima nazionale dell'11 maggio a Milano. In mezzo la cerimonia di premiazione della fase locale, prevista per l'11 aprile. L'organizzazione è curata dal comitato Scuola Città, con il patrocinio dell'Università, del Centro di ricerca e sperimentazione dell'educazione matematica (Crsem) e del Ministero dell'Istruzione. I requisiti per accettare la sfida sono logica, intuizione e fantasia.
Passeranno il turno i meglio classificati di ogni categoria (in base all'età e all'anno scolastico o accademico). La partecipazione (dalla prima media in su) è aperta anche ai meno giovani, a prescindere dal titolo di studio. A livello mondiale si tratta della 27° edizione, in Italia è la 20°. Tra le cento sedi nazionali interessate, Cagliari si conferma per il 16° anno consecutivo e risulta la prima in assoluto per numero di iscritti. (p.l.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Ed_Cagliari
UNIVERSITà
«Contro la crisi miglioriamo i rapporti con le aziende»
 
CAGLIARI Per uscire dalla crisi il contributo dell’università è l’attenzione continua a migliorare il rapporto col mondo delle imprese. Serve per dare la preparazione necessaria ai giovani laureati in cerca di lavoro. Con questa e altre indicazioni il rettore Giovanni Melis è intervenuto al seminario «Formazione, lavoro ed Europa» organizzato dalle associazioni studentesche Aegee ed Elsa in corso al polo giuridico-economico fino a stamani dove ha illustrato i dati di Almalaurea che dimostrano comunque il valore della laurea nella ricerca di un lavoro. Chi è laureato ha maggiori possibilità rispetto a un diplomato. L’università cerca di rendere più competitive le lauree «potenziando i tirocinii post laurea – spiega il rettore – grazie a un progetto regionale che offre maggiori possibilità s pensiamo anche di attivare forme di dottorato in aziende». In Germania il 28 per cento dei lavoratori è laureato, in Italia lo è appena il 18 per cento. I tagli  all’università sono pesanti ma in Sardegna c’è il grande aiuto della Regione.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 47 - Ed_Cagliari
La storia sarda riparte da Mont’e Prama
Oggi a Cagliari archeologi e studiosi faranno il punto in un importante convegno che si svolgerà all’Università
 
CAGLIARI Promosso dalla casa editrice Fabula, che ha pubblicato a fine 2012 il volume "Giganti di Pietra. L'Heroon che cambia la storia della Sardegna e del Mediterraneo", oggi alle 10,30 si terrà a Cagliari, nell'aula magna del rettorato dell'Università, un convegno dal titolo "Mont’e Prama. Acquisizioni e prospettive". L'heroon di Mont’e Prama rappresenta uno dei ritrovamenti più interessanti nella archeologia sarda e del Mediterraneo occidentale. Dopo le tre campagne di scavo degli anni Settanta molto è stato scritto da firme autorevoli (tra le prime quella di Giovanni Lilliu) e molte ipotesi sono state formulate, ma solo con il restauro, concluso nel 2012 dal Laboratorio di Li Punti, si è avuta la effettiva percezione della eccezionalitá del monumento. Il recupero di venticinque sculture a grandezza naturale, rappresentanti guerrieri, sacerdoti-pugilatori, arcieri, insieme a tredici modelli di nuraghe e quattro betili, ha permesso di delineare i caratteri fondamentali dell’heroon. Ne è risultato un quadro molto articolato di problemi, a partire dai quali si possono sviluppare ulteriori approfondimenti e ipotesi. Certamente, la storia della Sardegna nella fase finale della civiltà nuragica, quando l’isola era frequentata da tempo da greci, fenici e altri popoli del Levante, ne viene arricchita in modo straordinario. L’esigenza di ripensare lo svolgimento delle vicende sarde nell’Età del ferro, e di collocarle sempre piú strettamente a contatto e confronto con le altre culture del Mediterraneo, fa del santuario di Mont’e Prama un momento fondamentale, ineludibile, della ricerca e della ricostruzione storica. Il convegno prende il via alle 10,30 con gli interventi di saluto dell'Università di Cagliari, della Soprintendenza ai Beni archeologici di Cagliari e Oristano, della casa editrice Fabula. Alle 11 (presiede Giuseppa Tanda) la relazione di Raimondo Zucca "Il Sinis, Tharros e Mont’e Prama"; alle 11,20 Carlo Tronchetti "La società sarda dell'età del Ferro"; alle 11,40 Giovanni Ugas "La cultura materiale dell'età del Ferro in Sardegna"; alle 12 Alessandro Bedini "Le influenze dell'Orientalizzante". Alle 12,20 la discussione. La sessione pomeridiana si apre alle 15: tavola rotonda con Piero Bartoloni, Paolo Bernardini, Alberto Moravetti, Marco Rendeli, Alessandro Usai. Alle 17 le conclusioni di Mario Torelli.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 40 - Ed_Cagliari
LA SENTENZA»TRASPARENZA NEGATA
Medicina: il Tar “iscrive” cento ragazzi
Accolto il ricorso contro lo svolgimento del test: «I compiti e i candidati potevano essere abbinati prima della correzione»
di Gabriella Grimaldi
 
SASSARI Quasi cento ragazzi saranno ammessi alla facoltà di Medicina di Sassari grazie a una sentenza del Tar della Sardegna. Un giudizio clamoroso, pubblicato ieri, in grado di far rientrare in gioco tante persone che si erano presentate, ai primi di settembre del 2012, al Palazzetto dello Sport per sottoporsi al test di ammissione al numero chiuso e che nella graduatoria finale, aggregata a quella della facoltà di Medicina e Odontoiatria di Cagliari, si erano piazzate al di sotto del livello utile per potersi iscrivere al corso di laurea. Al centro del ricorso presentato dai giovani aspiranti medici il fatto che le commissioni abbiano identificato i ragazzi durante la prova chiedendo loro di mettere, accanto al codice segreto, la propria carta d’identità. A spiegare il senso del ricorso preso in esame dal collegio presieduto dal giudice Marco Lensi, è l’avvocato dell’Udu (Unione degli Universitari) Michele Bonetti: «I membri della commissione hanno potuto individuare, durante le fasi di correzione, i singoli compiti, risalendo a chi appartenevano e violando così tutte le regole di segretezza e anonimato dei concorsi pubblici». I giudici del Tar hanno accolto il ricorso che chiedeva l’annullamento dei bandi di concorso, della graduatoria finale, dei verbali della commissione e dei provvedimenti che hanno individuato il Palazzetto dello Sport come sede per lo svolgimento del test. Proprio questi ultimi atti sono stati stigmatizzati dai legali: «A Sassari, oltre ad aver individuato gli scritti dei candidati venendo a conoscere i nominativi prima della correzione – dice il coordinatore dell’Udu Michele Orezzi – il concorso si è svolto in condizioni vergognose. I ragazzi non avevano neppure un banchetto dove sedersi durante una prova espletata in un locale del tutto inadeguato». Già il giorno dopo, le proteste per il modo in cui si era svolta la selezione si erano susseguite rapidamente. Ad un certo punto dell’impegnativo test era partito per errore l’allarme antincendio, dopo poco tempo si era diffuso, sempre per errore, il suono di una radio a tutto volume mentre per tutta la durata della prova i giovani candidati venivano disturbati dalle voci dei bambini che giocavano nei giardini del palazzetto. Insomma, condizioni ritenute lesive del diritto a un concorso equo. Il Tar, con una sentenza che segue un’altra già pubblicata in Molise, ha riconosciuto la lesione del diritto mentre secondo i legali che hanno rappresentato i ricorrenti sardi, sono a rischio anche le graduatorie a Bari, Foggia, Campobasso e Messina. I giudici cagliaritani hanno tuttavia ritenuto che l’annullamento della graduatoria avrebbe compromesso il risultato raggiunto dai candidati che avevano già superato la prova e che si sono già iscritti alla facoltà di Medicina e Odontoiatria per l’anno accademico in corso. Quindi il provvedimento riguarda soltanto i ricorrenti che si potranno iscrivere al corso di laurea in soprannumero «senza alcun effetto sulla posizione degli altri candidati utilmente collocati in graduatoria». È risultata infine improcedibile la domanda di risarcimento del danno poiché è stata accolta la domanda avanzata in via principale. L’amministrazione dell’università è stata invece condannata al pagamento delle spese giudiziarie sostenute dalla parte concorrente. Una decisione che certamente farà discutere negli ambienti universitari e non solo e che darà la possibilità a tanti giovani di sperare nel raggiungimento della tanto sognata laurea in Medicina.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Ed_Cagliari
Contro la siccità va imbrigliata l’acqua delle caverne
Il Consiglio dei geologi presenta la mappa dei tre giacimenti più ricchi: la Nurra, il Montalbo e l’area del Sulcis-Iglesiente
di Umberto Aime
 
CAGLIARI La siccità? Un falso problema: «Basterebbe sfruttare bene e subito l’acqua sotterranea per uscire dall’emergenza». A dirlo sono i geologi della Sardegna, che hanno annunciato la scoperta del tesoro. È grande 75 milioni di metri cubi e sono tutti potabili. «È una ricchezza enorme che finora non abbiamo saputo sfruttare», ha detto Davide Boneddu, presidente del Consiglio regionale dei geologi al convegno sull’«acqua che c’è ma non si vede». Ed è vero: la Sardegna non ha scavato mai creduto davvero nel suo sottosuolo, tanto che nell’ultimo studio dettagliato sulle risorse idriche dell’isola al «patrimonio sotterraneo» sono dedicate appena due pagine sulle oltre cento e in cui tra l’altro c’è scritto solo: «L’attuale conoscenza è approssimativa». Sbagliato. A leggere le mappe, presentate ieri, sono almeno tre i giacimenti importanti: la Nurra di Alghero, il Montalbo, in Baronia, e l’ex zona mineraria del Sulcis-Iglesiente, studiate con dovizia di particolari da Giorgio Ghiglieri del dipartimento di scienze chimiche e geologiche dell’università di Cagliari e dai geologi Francesco Murgia e Luciano Ottelli. «Con opportuni e neanche costosi interventi – è stato detto in una delle relazioni – queste tre riserve potrebbero essere gestite fino a diventare complementari e affiancare l’approvvigionamento classico nell’isola, cioè quello del le dighe». Mentre nel resto d’Italia è esattamente il contrario: al Nord le acque sotterrane coprono l’80 per cento del fabbisogno, la media nazionale è intorno al 50 e nell’isola scende ad appena 2 metri cubi ogni 10. «È un errore che è stato fatto in passato, ma oggi con una nuova collaborazione fra Consiglio dei geologi, università e Regione possiamo sfruttare al meglio gli oltre 70 mila metri cubi che scorrono neanche in profondità», ha detto Vito Lippolis, direttore del dipartimento universitario. Tra l’altro imbrigliare questi fiumi sotterranei avrebbe costi sociali ed economici molto più bassi rispetto a quelli di una diga, che nell’isola sono una cinquantina: «Il rapporto dei costi è uno a cento», ha sottolineato Francesco Murgia, dopo aver confermato che «l’acqua nascosta è di ottima qualità, anche se dobbiamo vigilare con attenzione sul rischio inquinamento delle falde, e può essere utilizzata in qualsiasi momento senza il pericolo che si esaurisca: è sufficiente una piena per ritornare ai livelli originali». A questo punto, servirebbe un piano di fattibilità. Il direttore del distretto idrografico, Maurizio Cittadini, ha detto: «Se vogliamo raggiungere l’autosufficienza, non dobbiamo sperare solo nel cielo». Giusto, bisognerà scavare.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Ed_Cagliari
AGRICOLTURA
Alimentari, l’isola importa tutto
Persino i pesci arrivano dall’estero. Export, bene il pecorino
 
CAGLIARI Rilanciare l’agricoltura o addirittura rivoluzionarla per renderla competitiva. L’argomento della nuova politica agraria comunitaria, è stato affrontato ieri in un convegno organizzato dall’Associazione degli ex consiglieri regionali e dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari. L’ineluttabile integrazione fra agricoltura e ambiente su cui si è soffermato Paolo Fois e la fotografia dello stato attuale fatta da Francesco Nuvoli, docente dell’Università di Sassari, hanno inquadrato i problemi che poi sono stati analizzati dai rappresentanti delle associazioni del mondo produttivo in una tavola rotonda coordinata da Giuseppe Pulina, direttore del Dipartimento di Agraria a Sassari. L’economista Franco Manca ha illustrato gli ultimi dati della bilancia agro alimentare della Sardegna. Il saldo è decisamente sconfortante: importiamo quasi tutto. Franco Manca ha fatto una premessa: i dati di questa bilancia sono limitati al commercio con i Paesi esteri per la mancanza di dati sui traffici del mercato interno. Dati che c’erano sino al 2006 quando lo stesso Franco Manca, alla guida dell’Osservatorio industriale, aveva ideato la Bilancia commerciale della Sardegna. Uno strumento prezioso, tenuto in piedi per una decina d’anni, e poi soppresso nel 2006: «Speriamo che la Regione voglia ripristinarlo», ha affermato Manca. I dati dimostrano che negli ultimi 20 anni il saldo della bilancia agro alimentare non solo è stato negativo ma è peggiorato. Nel 1991 era di -103 milioni di euro, diventati -170 nel 2011. La gran parte del saldo negativo deriva dall’importazione di prodotti agricoli, animali, caccia ma anche di prodotti dell’acquacoltura: il 12% dei pesci venduti nell’isola proviene dai mercati dell’Oriente. Sul fronte delle esportazioni, i prodotti alimentari sono il 7% del totale. La prima voce dell’export sardo (il sessanta per cento sul dato complessivo), è il pecorino; seguono le bevande (17,3%), le carni lavorate e il pane carasau. Le imprese sarde, per esportare, devono diventare più innovative e imparare a fare marketing. (a.f.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Ed_Cagliari
l’analisi
Zona franca, i pareri diversi di Ue e Regione
Diverse le difficoltà di ordine giuridico e procedurale tra Cagliari e Bruxelles tanto che non sembrano possibili soluzioni facilmente praticabili
di PAOLO FOIS
 
E' da molti mesi che veniamo informati delle iniziative adottate nella nostra Regione in vista dell'istituzione di una zona franca in Sardegna. Si tratta, per lo più, di delibere con le quali i Comuni procedono alla delimitazione delle aree interessate dalla zona franca, indicandone il perimetro, i punti di entrata e i punti di uscita. Il motivo che spinge tante amministrazioni comunali ad adottare una delibera di questo tipo sarebbe da ricercarsi nel fatto che il Regolamento dell'Unione europea n. 450/2008, che ha istituito il Codice doganale "aggiornato", stabilisce all'art. 188 l'applicabilità di gran parte delle sue disposizioni , fra cui quelle relative alle zone franche, "al più tardi il 24 giugno 2013". Da ciò la fretta nell'uniformarsi alla citata norma, figurante peraltro già nel precedente Regolamento del 1992, richiamato dalle norme di attuazione dello Statuto, in vigore dal 1998, sull'istituzione di sei zone franche in Sardegna.. Ciò detto, va rilevato che la questione delle zone franche in Sardegna è stata vista diversamente dalla Giunta regionale, orientata a puntare non più soltanto sull'istituzione di zone franche "doganali" (aree dove prodotti lavorati o materie prime, provenienti dall'estero, vengono depositati per un certo periodo, per operazioni di imballaggio o anche di trasformazione ), bensì sulla previsione, nell'intera isola, di un' unica zona franca, doganale e fiscale al tempo stesso. La deliberazione adottata il 7 febbraio dalla Giunta è particolarmente chiara su questo punto: dal momento che l'obiettivo da perseguire è quello di "integrare i vantaggi di natura doganale con quelli di natura fiscale", si renderebbe necessario procedere ad una modifica del Regolamento del 2008, includendo fra i territori che non fanno parte del territorio della Comunità anche "il territorio della Sardegna e delle sue isole circostanti". A questo fine, si è già proceduto ad inviare una lettera alla Commissione europea perché la richiesta di modifica venga presa in attenta considerazione. Sull'effettiva rispondenza della decisione della Giunta ai reali interessi della Sardegna sono stati espressi giudizi divergenti da parte degli operatori economici. Non si è, per contro, sufficientemente evidenziato un aspetto non proprio trascurabile: il fatto che, dal punto di vista del diritto dell'Unione europea, la decisione appare irrealistica e carente di fondamento sul piano giuridico. Irrealistica, anzitutto: non si vede perché mai, sulla base di quanto prospettato dalla sola Regione Sardegna, la Commissione dovrebbe decidere di avviare un procedimento particolarmente complesso, che per la modifica degli atti normativi dell'Unione richiede il voto favorevole tanto del Consiglio quanto del Parlamento europeo. Anche perché la richiesta della Giunta è lungi dal risultare convincente sotto il profilo giuridico: valga per tutto il richiamo ad una sentenza del 2006 della Corte di giustizia relativa alle Azzorre, richiamo che francamente appare fuor di luogo. Da un lato, perché lo "status" delle regioni ultraperiferiche è ben diverso da quello della generalità delle regioni insulari; dall'altro, perché in realtà con tale sentenza la Corte si è pronunciata per l' illegittimità delle agevolazioni di natura fiscale concesse a quella regione ultraperiferica. Resta da chiedersi perché soltanto oggi si riscopra quel principio di insularità che molte Giunte regionali hanno ignorato per tanto tempo, quando detto principio aveva una base giuridica ben più consistente di quella odierna. Non vorremmo proprio che, invocandolo con argomentazioni piuttosto inconsistenti, si finisca per convincere la Commissione europea che è arrivato il momento di archiviarlo definitivamente.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Ed_Cagliari
Matematica, 2.428 sardi ai XX Giochi
 
CAGLIARI Sono 2428 gli studenti sardi che parteciperanno alle semifinali della XX Edizione italiana dei Campionati Internazionali di Giochi Matematici, in programma da oggi alla Cittadella Universitaria di Monserrato, a partire dalle 14. Anche quest'anno l’organizzazione e' affidata al Centro di Ricerca e Sperimentazione dell’Educazione Matematica, al ComitatoScuolaCittà, all’Università degli Studi di Cagliari, all’Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna.Malgrado la situazione di difficoltà attraversata da numerose autonomie scolastiche, la partecipazione alla competizione si conferma massiccia e copre tutto il territorio regionale, con la sede di Cagliari che resta prima, per numero di iscritti a livello nazionale, su circa cento sedi. Le premiazioni saranno l’11 aprile.

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie