Giovedì 5 luglio 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 luglio 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Tagli agli ospedali, governo diviso
Oggi il varo del decreto ma il Consiglio dei ministri è a rischio
ROMA Stretta sul numero di dirigenti e impiegati pubblici, accorpamento di uffici, tagli ai buoni pasto e auto blu. E soprattutto risparmi sul fronte della sanità che, anche se i tagli saranno sicuramente pari a 3 miliardi tra 2012 e 2013, accendono uno scontro all’interno del governo sulla possibile chiusura per decreto dei piccoli ospedali. Decisa è la contrarietà del ministro della Sanità, Renato Balduzzi.
Il decreto per la Spending Review è in rampa di lancio. Il ministri sono preallertati per un Consiglio questo pomeriggio alle 17. Ma non è escluso che, proprio per i contrasti su alcuni degli aspetti del provvedimento, possa slittare a domani. «Sarà un esercizio impegnativo», non si nasconde il premier Mario Monti davanti ad Angela Merkel.
Sul tavolo arriveranno non solo le misure messe a punto dai ministri. Ci sarà anche il piano Bondi dal quale si attendono circa i 2/3 dei 5 miliardi di intervento minimo che il governo punta a realizzare già per quest’anno. Obiettivo primario è evitare l’aumento dei due punti Iva che scattano il primo ottobre, ma anche finanziare gli interventi per il terremoto, trovare le risorse per gli esodati e rinsaldare i conti pubblici.
Le bozze che circolano tra i diversi ministeri non sarebbero definitive. Solo nel taglia e cuci del Consiglio dei ministri si capirà l’impatto totale, che potrebbe arrivare quest’anno a 8 miliardi per poi salire di valore.
Ci saranno accorpamenti di 28-36 tribunali, riduzione degli armamenti, meno spese per le università, abbattimento dell’aggio riconosciuto ad Equitalia e del compenso per i Caf, dimezzamento delle auto blu. Molti gli interventi che peseranno sui «travet», ma anche sui dirigenti pubblici. Non ci sono solo tagli numerici del 10% del personale e del 20% dei dirigenti. Si «stringonò gli uffici anche negli spazi, viene fissato un tetto a 7 euro per i buoni pasto, si incide sulle ferie che se non godute non verranno pagate.
Uno dei nodi riguarda la sanità. Gli interventi varrebbero 5 miliardi in tre anni: 1 nel 2012 e 2 in ciascuno degli anni successivi. Si incide sulla spesa farmaceutica e anche sui posti letto. Sindacati, associazioni e partiti sono alla finestra. Tutti favorevoli ai tagli, ma anche contrari ad una ulteriore stretta sul fronte sociale che potrebbe pesare sui cittadini. L’esame parlamentare rischia di diventare rovente. E non solo perchè l’iter impegnerà le due Camere anche ad agosto.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
DA VISITARE. Le consegne martedì e venerdì
All’Orto botanico gratis le foglie d’aloe
Visitare l’Orto botanico significa tuffarsi in un polmone verde racchiuso nel cuore della città e scoprire che si possono godere gratuitamente di alcuni privilegi: come ritirare le foglie di aloe per scopi curativi.
Tra le duemila specie vegetali che vi sono coltivate l’aloe è una che più di altre sta destando l’interesse di quanti ripongono fiducia nel potere curativo delle piante. Appartenente alla famiglia delle liliacee usata fin dall’antichità per curare i malanni della pelle e non solo . C’è anche chi la usa per preparare uno sciroppo depurativo e che, secondo alcuni, avrebbe un potere coadiuvante nelle terapie antitumorali.
L’Orto botanico la distribuisce gratuitamente. Basta recarsi in viale Sant’Ignazio 13, dalle 8 del mattino alle 18 e avvicinarsi alla guardiola: i tecnici dell’Orto, anche loro parte dell’Università degli Studi come l’intera gestione del polmone verde, provvederanno dopo pochi giorni alla consegna di due o tre foglie. Il ritiro è previsto sempre nelle stesse ore, ma soltanto il martedì e venerdì. Un occasione in più per visitare l’Orto e godere di tutte le sue particolarità. In estate è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8, 30 alle 18. La domenica solo la mattina fino alle 13,30. L’ingresso costa 3 euro, ma è gratuito per i bambini sotto i 6 anni e per gli ultra sessantacinquenni . Cinque ettari di terreno, una volta dei Gesuiti, che furono trasformati in Orto botanico nel 1866, conservando tra piante tropicali e spezie mediterranee anche le antiche vestigia romane. (al.ad.)

 
3 - L’Unione Sarda / Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
ARST. Entro il 2013 conclusi i lavori sui nuovi tracciati verso Monserrato e Settimo
Metro, Cagliari coast to coast
I treni arriveranno da piazza Repubblica alla stazione

Il percorso si allunga e i passeggeri crescono. Cagliari diventa sempre più una città a misura di metropolitana, visto che la metro di superficie, entro il prossimo anno, potrà viaggiare su un percorso più lungo. E nei prossimi anni, i treni dell’Arst potrebbero attraversare anche il cuore della città arrivando fino a piazza Matteotti, collegando così su una strada ferrata (con la prosecuzione delle Ferrovie dello Stato) il capoluogo e l’Hinterland da Est a Ovest.
I TEMPI La prima parte del progetto, con l’estensione a Nord Est del percorso della metropolitana leggera è quasi concluso. «Entro maggio-giugno del prossimo anno si arriverà al Policlinico di Monserrato», assicura Carlo Poledrini, direttore generale dell’Arst, l’azienda regionale del trasporto pubblico locale, «abbiamo avuto qualche piccolo ritardo per gli intoppi che riguardano i lavori per il sovrappasso sulla 554, ma a metà del prossimo anno, da piazza Repubblica si arriverà fino a Monserrato». Subito dopo, ci sarà per l’Arst una nuova scadenza: entro la fine del 2013, infatti, è previsto l’allungamento del tratto ferroviario fino a Settimo San Pietro, e così un altro centro del Cagliaritano sarà collegato con piazza Repubblica, nel cuore del capoluogo. Inoltre, subito dopo partiranno i lavori per il raddoppio della linea di collegamento tra Cagliari e Monastir, mentre anche a Sassari vanno avanti i progetti per allungare il tracciato della metropolitana leggera gestita sempre dall’Arst.
IL NUOVO PROGETTO La vera novità, tuttavia, arriva dal versante Ovest della città. Arst e Comune stanno portando avanti il progetto per la realizzazione del nuovo asse ferroviario che porterà la metropolitana leggera da piazza Repubblica fino alla stazione di piazza Matteotti, a due passi dal municipio. «Abbiamo già messo a punto il tracciato con i tecnici del Comune», spiega ancora Poledrini, «ora stiamo preparando il progetto preliminare. E anche le risorse finanziarie, che dovrebbero essere pari a 24 milioni di euro, in parte sono già disponibili. Diciamo che ora abbiamo i soldi per arrivare fino a viale Diaz, ma non dovrebbe essere un problema reperire gli altri fondi». In questo modo, si potrà arrivare con la metro fino a piazza Matteotti e lì con un treno delle Ferrovie dello Stato raggiungere anche l’aeroporto di Elmas (la linea è in fase di realizzazione) e gli altri centri dell’Hinterland di Cagliari.
I NUMERI Con i nuovi progetti, l’Arst conta di incrementare in modo consistente i passeggeri. Oggi sono circa 5.000 (il dato è stato fornito da uno studio realizzato dalla facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari) le persone che ogni giorno utilizzano la metro per i loro spostamenti nel capoluogo, «ma contiamo di quadruplicare quel numero con i nuovi investimenti», spiega Poledrini. E il numero potrebbe crescere già dai prossimi giorni, quando l’Arst otterrà dal ministero dei Trasporti l’autorizzazione a trasportare le biciclette sulla metropolitana leggera. Si potrà così arrivare al centro di Cagliari con la metro e poi utilizzare la bici. Una novità non da poco.
Giuseppe Deiana
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Nuoro (Pagina 18 - Edizione NU)
CULTURA. Pomo della discordia i fondi dirottati a istituzioni esterne
Manager Ailun in rivolta «Stanno affossando i master internazionali»
All’Ailun, libera università nuorese, cresce lo sdegno tra i manager specializzatisi dal 1991 a oggi ai corsi di alta formazione. Dopo la fallita incursione la scorsa settimana all’assemblea societaria e dopo essere stati messi alla porta dal presidente Lorenzo Palermo e i suoi accoliti, i professionisti radunati nell’associazione Alunni alzano il livello della protesta. Alla sbarra il bilancio di previsione approvato giovedì scorso e in base al quale vengono messi in soffitta i master internazionali che hanno fatto dell’Ailun un marchio di qualità, Scienza dell’organizzazione e Settore turistico. Il tutto per agevolare - denunciano - la fioritura di blocchi di aggiornamento per personale sanitario e avvocati.
LA PROTESTA Tale decisione starebbero determinando lo scivolamento dei contributi erogati dalla Regione in casse di istituzioni universitarie esterne. «Neanche un centesimo dei 900 mila euro regionali - scrive Michele Diana, presidente del sodalizio - sarà utilizzato per percorsi formativi di alta managerialità. Non ci hanno permesso di dire la nostra anche se siamo membri dell’assise. Il presidente Palermo ha giustificato tali cancellazioni con “problemi di liquidità”, che però siamo convinti niente abbiano a che vedere con la destinazione budgetaria dei fondi pubblici». Secondo Diana e colleghi - insieme a lui Mariangela Busia, Paolo Mossone, Domenica Porcu, Marianna Mossa, Fabrizio Olla, Efisio Nanni e altri, oggi consulenti, funzionari e quadri dirigenti che dai master Ailun nulla hanno da guadagnare - lo spostamento di tali risorse ad altri capitoli getterebbe ombre su alcune new entry che starebbero contaminando le finalità dello storico istituto post universitario. «Palermo nel 2010 ha favorito l’ingresso in qualità di soci degli ordini provinciali degli avvocati e dei medici - continua la nota - tale ingresso è coinciso con il dirottamento dei contributi verso corsi brevi di istruzione continua che erogano, attraverso la scuola superiore sant’Anna di Pisa (non dell’Ailun) crediti formativi per avvocati e crediti di educazione continua in medicina per gli specialisti della Sanità. Un uso di risorse pubbliche per attività a favore di ordini professionali. L’Ailun ha scoperto una ulteriore vocazione, cancellare i master di respiro internazionale e mettere i propri a disposizione di organismi esterni».
L’EMENDAMENTO A monte la bocciatura in Finanziaria regionale del cosiddetto emendamento comma 38 quater che recitava: «Il contributo concesso a favore dell’Ailun deve essere prioritariamente destinato alla realizzazione di master di alta formazione». Sotto accusa dunque i consiglieri regionali che non hanno votato a favore dell’emendamento. «Tutti bravi - commenta con sarcasmo Rosanna Farci, del movimento degli indignati ex Ailun - si sta rubando il futuro a centinaia di laureati nuoresi».
In prima linea nella battaglia Giulio Bolacchi, direttore scientifico e socio fondatore dell’Ailun: «Qui hanno insegnato Nobel e nomi di fama mondiale - ricorda - ma il primo valore aggiunto di questo ente era che si fornivano strumenti professionali di altissimo livello, non semplicemente nella forma ma nella sostanza». Non si fermeranno qui, gli ex studenti in rivolta, e annunciano azioni future.
Francesca Gungui
 
 
5 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 19 - Edizione OR)
Cabras San Giovanni, scavi nel Sinis
L’assessore: nessun disagio
L’assessore alla Cultura Sergio Troncia risponde all’interrogazione presentata pochi giorni fa dai consiglieri dell’opposizione Ivo Zoccheddu, Pierangelo Cau ed Efisio Trincas, sugli scavi archeologici na San Giovanni, nel periodo estivo. «Le indagini di archeologia preventiva sono iniziate l’11 giugno, come imposto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano - spiega Troncia - pochi giorni dopo l’approvazione preliminare del progetto “Perla”, finanziato per l’accessibilità, la fruibilità e la sicurezza della fascia costiera denominata Tombe Romane. Il progetto, che avrà inizio solo dopo il parere della Soprintendenza, deve essere attuato e concluso antro il 30 settembre, per tanto gli interventi sono stati necessari a causa dei ristretti limiti temporali, pena la perdita del finanziamento. I lavori - continua l’assessore -, eseguiti gratuitamente dall’Università di Cagliari, non hanno impedito l’accesso alla spiaggia, non hanno provocato rumori molesti in quanto si è operato con attrezzi leggeri a mano e tanto meno comportato la produzione di polvere in quanto si tratta di sedimenti sabbiosi».
Sara Pinna
 
 
6 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 19 - Edizione OR)
Consorzio Uno
ORISTANO Si chiama “One Big Jump” ed è la nuova clip ideata dalla sede universitaria oristanese: l’obiettivo è quello di promuovere l’offerta formativa del Consorzio Uno. Protagonisti sono i ragazzi che stanno per lanciarsi nel mondo dell’università, il sogno di un percorso accademico impegnativo ma reso affascinante dalle grandi prospettive che mette a disposizione. La distribuzione del video è stata affidata alla piattaforma internet You Tube, un’ulteriore conferma, dopo la scelta adottata nello scorso anno accademico, di come il Consorzio Uno trovi nel web la forma più adatta alle nuove esigenze promozionali. Il video è stato girato dagli studenti di alcune scuole superiori e dagli universitari e riesce a mostrare uno spaccato della vita nell’ateneo oristanese. I corsi attivati sono Biotecnologie industriali, Economia e gestione dei servizi turistici, Tecnologie viticole, enologiche e alimentari e il recentissimo “Nesiotika”, la scuola di specializzazione in beni culturali che ha dato vita al corso di Archeologia subacquea. (m. t.)


7 - L’Unione Sarda / Oristano e Planargia (Pagina 20 - Edizione OR)
Il presidente dell’associazione pescatori bosani: bisogna creare delle zone di salvaguardia
«Subito il Piano di gestione del mare»
L’associazione Pescatori bosani sulla vicenda delle cianciole non ha mai fatto una guerra di territorio, ha semmai contestato l’impiego di questa rete in un tratto di mare, interessato da un Piano di gestione locale che si sta studiando insieme all’Università di Cagliari. A confermarlo è Luigi Tanda, presidente dell’Associazione che aggiunge: «Uno studio che vieta le cianciole ed altri sistemi di pesca che determinerebbero la morte di questo tratto di mare. Invece, il piano dovrà garantire la creazione di zone di salvaguardia e, nel contempo, altre in cui sia possibile pescare per noi, con i nostri sistemi tipici della pesca sotto costa».
Lo scorso anno, il litorale di Bosa Marina fu invaso dai resti di migliaia di carpe: si pensò ad un avvelenamento, ma gli esami biologici lo esclusero. In quel periodo pescava in questo mare con il sistema delle cianciole la stessa barca giunta in questi giorni ed i pescatori bosani misero in relazione quel ritrovamento con il tipo di pesca praticato: il pesce pregiato a bordo quello meno pregiato a mare. «Quella situazione ci ha spaventato parecchio ed ha motivato la nostra ferma presa di posizione contro le cianciole», commenta Luigi Tanda.
Il Piano di gestione è sostenuto da oltre il settanta per cento degli operatori locali della piccola pesca costiera: una trentina di barche, in media con due marinai a bordo. Il Piano dovrà tenere anche conto della mappatura della Posidonia oceaniche, specie difesa da una Direttiva CEE fatta propria dall’Italia nel 1997: vieta la pesca con cianciole e reti a strascico nei tratti di mare su cui fondali esista e sia mappata una prateria di posidonia, importantissima per l’ecosistemae per il clima e foresta sommersa dove i pesce depositano le loro uova.
La parlamentare Caterina Pes ha chiesto al ministero dell’Ambiente i dati sulla presenza della posidonia nel tratto di mare da Capo Marrargiu a Santa Caterina di Pittinnuri. Intanto, Franco Bellini, il campione sportivo della pesca “cattura e rilascia”, dopo le minacce anonime ricevute per il suo ruolo nella protesta contro le cianciole, ha segnalato il fatto ai carabinieri ed alla Capitaneria.
«Ciò che non si vuole capire o che viene frainteso ad arte - spiega - è che questa protesta non riguarda la presenza di una barca toscana o di chissà quale altra Regione, ma esclusivamente il tipo di pesca praticata che sarà pure valida nei grandi oceani, bisogna vedere in che condizioni, ma in questo tratto di mare è quanto mai nociva perché colpisce i pesci riproduttori». E prosegue: «La normativa italiana, a differenza di quella francese non tiene conto dell’enorme balzo in avanti compiuto negli ultimi dieci anni dalla tecnologia applicata alla pesca».
Quelle barche hanno a bordo sistemi che non lasciano scampano, capaci di svuotare in pochi mesi un tratto di mare come questo, annullando di fatto gli sforzi dei pescatori bosani per l’adozione del Piano di gestione locale. «Siamo stati informati che la sua adozione slitterà di qualche settimana - spiega Luigi Tanda - Ma resta per noi l’assoluta priorità: da questo dipende la sopravvivenza della pesca costiera a Bosa».
Antonio Naìtana


8 - L’Unione Sarda / Gallura (Pagina 20 - Edizione OL)
La Maddalena
Un raro delfino avvistato nell’arcipelago
Un rarissimo esemplare di delfino mesoplodonte è stato avvistato al largo della Sardegna nord-orientale. La scoperta nell’ambito del progetto di ricerca ’Cetacei pelagici dei mari della Sardegna: uno studio su una ’biorisorsa prioritaria’ coordinato da Renata Manconi del Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio dell’Università di Sassari. Non è la prima volta che il raro delfino, della famiglia dei zifidi odontoceti, ossia delfini con i denti, si presenta nei nostri mari. Un altro era stato avvistato tre anni fa. È ritenuto talmente raro da essere definito ’specie criptica’, ovvero nascosta.Alcune specie vivono in Atlantico, prediligendo acque fredde. L’incontro ha avuto come protagonisti Mattia Leone e Gabriele Costa, studenti di Scienze Naturali, e Paolo Curto, fotografo, che hanno potuto raccogliere dati su un evento rarissimo, dal momento che le segnalazioni ufficiali di mesoplodonte nella storia del Mediterraneo, sono solo quattro, di cui tre ascrivibili ad esemplari morti nel corso di eventi di spiaggiamento. L’avvistamento del mesoplodonte, proprio perché rappresenta un fatto molto raro, testimonia non solo della bontà dell’ambiente marino che circonda la Sardegna, ma premia anche le ricerche portate avanti dal dipartimento delle Scienze Naturali di Sassari. I risultati dello studio sono stati presentati al 26° Congresso dell’European Cetacean Society in Irlanda.
Francesco Nardini
  
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
9 - L’Unione Sarda / La Nuova Sardegna / Pagina 19 - Sassari
Veterinaria, il ministero taglia le matricole
di Paoletta Farina
SASSARI Se non è l’anticamera della morte poco ci manca. Il ministero dell’Università ha ridotto con decreto ad appena 30 le nuove immatricolazioni al corso di laurea in Veterinaria. E dall’ateneo turritano è partita pronta la reazione per quella che viene definita «un’avvilente decisione» e il «preludio alla chiusura»: lo afferma il rettore Attilio Mastino nella lettera che ha inviato al ministro Francesco Profumo e con la quale gli chiede la modifica del decreto firmato lo scorso 28 giugno che «colloca il dipartimento di Veterinaria all’ultimo posto per quanto riguarda il numero di accessi», s’indigna il rettore. Annunciando che si farà promotore «di decise prese di posizione da parte del Senato accademico e del consiglio di amministrazione» affinchè «si blocchi la prospettiva di una chiusura dell’unica facoltà di Veterinaria in Sardegna». All’origine della decisione del Miur c’è la questione ancora irrisolta dell’accreditamento europeo. La Eave (European Association of Establishmentbfor Veterinary Education), la commissione di esperti che deve certificare gli standard di qualità della facoltà, non aveva dato a suo tempo il sì. A causa, principalmente, della mancanza di un ospedale veterinario e ,in secondo luogo, perché la facoltà non ha ancora una propria azienda zootecnica didattica. Ma l’Università contesta questa motivazione come causa dei tagli, perché nel 2009, grazie alla mobilitazione partita da Sassari, l’allora direttore generale del ministero aveva concesso una sospensione alla riduzione di nuovi iscritti fino al 2013, data in cui la Eave farà un nuovo sovralluogo per verificare se Veterinaria sia in regola con i livelli di didattica richiesti. Il direttore del dipartimento, Salvatore Naitana, annuncia che da quando avvenne la bocciatura da parte dell’Eave, sono stati fatti molti passi avanti: «Il piccolo ospedale è pronto è sta entrando in funzione, l’azienda zootecnica è stata individuata alla Crucca, grazie a un accordo con la Regione, anche se al momento non abbiamo tutti i finanziamenti disponibili per poter bandire i lavori con un’unica gara europea. Resta il fatto che gli studenti possono frequentare in altre aziende con cui abbiamo la convenzione, dalla Sbs di Arborea, all’Agris e in mattatoi comunali». E perciò Naitana si stupisce della retromarcia del ministero. «Che doveva mantenere lo statu quo come era stato deciso: invece ha deciso di ridurre a 30 dalle 34 precedenti, le nostre matricole». Un taglio che vede accomunata Sassari ad altre facoltà grandi e meno grandi: Milano, Napoli e Messina hanno subito la stessa sorte. Con 400 iscritti e 54 docenti, Veterinaria non vuole cedere. Scrive il rettore Mastino a Profumo: «Il dipartimento risulta fra quelli storici più qualificati in Italia, e fra le regioni italiane la Sardegna esprime un patrimonio zootecnico di rilievo» Concluendo che «saranno penalizzati gli studenti che, a causa dell’isolamento geografico della facoltà rispetto alle consorelle nazionali, saranno costretti a notevoli svantaggi logistici ed a formarsi da un punto di vista professionale in facoltà che hanno tradizioni e specie zootecniche abbastanza differenti rispetto alla Sardegna».
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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