UniCa UniCa News Rassegna stampa Domenica 12 febbraio 2012

Domenica 12 febbraio 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 febbraio 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 64 - Edizione CA)
Il ricordo dello studioso
Coroneo, una vita intensa e coerente
 
Un mese fa ci ha lasciato Roberto Coroneo. Nel corso della sua breve intensa vita, spentasi a 53 anni, ha inanellato tante gemme scientifiche. Preside della facoltà di Lettere e Filosofia dell'ateneo cagliaritano, vantava miriadi di autorevoli pubblicazioni sulla storia dell'arte medioevale. In particolare, eccelse sul romanico, nel solco storiografico della sua venerata maestra Renata Serra che lo ha pianto come un figlio, insieme alla famiglia, originaria di Sarroch, dove ora Coroneo riposa. Non si contano le persone che hanno ammirato la sua fine personalità, e il suo garbo. A partire dagli studenti. Come docente e preside era in prima fila per una università aperta a tutti, nutrita di alti valori scientifici e di respiro etico. Ho avuto l'onore e la fortuna di frequentarlo sin da quando muovevamo i primi passi nella ricerca scientifica. Ribadisco la parola "fortuna". Imbattersi con una personalità straordinaria come Roberto ti fa sentire baciato dalla sorte. Ti riscatta con la prosaicità della vita quotidiana. Con lui si respirava il profumo dei secoli e la freschezza di una giornata primaverile. Un appassionato rapsodo dell'arte medioevale, impeccabile nel racconto scientifico, mai pedante. Anche questo era Roberto: un aedo che cantava le bellezze di una chiesa romanica o di una scultura bizantina con tocco lieve. Era "naturaliter" di stile aristocratico, e col carisma di coloro che sono destinati a imporsi come punti di riferimento, senza paludamenti accademici. Il suo eloquio sfavillava. Porgeva le bellezze sacre e profane dell'arte medievale con brillantezza, sempre accompagnata da rigore. Profondamente scientifico e, al contempo, genio della divulgazione. Severo negli studi, tutt'altro che rigido nella vita: aperto, e sincero anche nelle complessità degli ambienti accademici. Non mi spetta rievocare neanche sommariamente la sua vasta opera storiografica. Mi sia solo concesso di ricordare comuni lavori sui codici liturgici musicali miniati, culminati nel 2009 nel catalogo Die ac Nocte, e una serie di conferenze svolte in varie chiese giudicali, tra cui San Pantaleo a Dolia, San Pietro di Zuri, Santa Maria del Regno ad Ardara, Santa Giusta, San Leonardo di Siete Fuentes. Era una esperienza unica lavorare con lui. Rammento, tra le esperienze condivise, le sue collaborazioni con l'Istituto Storico Arborense. Ad onta della prematura dipartita, il senso dell'intenso mezzo secolo di vita di Roberto appare compiuto e coerente. Un ciclo culturale completo, come un affresco o un codice liturgico con miniature e canti incastonati in un quadro artistico senza smagliature. Il solco - scientifico - è destinato a restare indelebile. Per chi lo ha conosciuto, rimane soprattutto l'orgoglio di avere incontrato un grande Sardo e una persona generosa; un distinto giovane signore che ha solcato elegantemente questi tempi volgari, ricercando, e sorridendo, nel mistero della vita, troppo spesso incomprensibile.
Giampaolo Mele
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
Manager di spettacolo
 
L'arte di progettare la cultura, tra intuizione, talento, strategie di marketing e nuove sensibilità: si svolgerà a Cagliari dal 18 febbraio al 28 aprile il Mas 2012, il corso di management dell'Arte e dello Spettacolo promosso dall'Unasp/Acli di Cagliari in collaborazione con il Conservatorio statale di musica "Pierluigi da Palestrina" e la facoltà di Scienze Politiche, corso di laurea in amministrazione e organizzazione dell'ateneo cagliaritano.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Alghero (Pagina 55 - Edizione CA)
Il preside barricadero gioca sul serio
Arnaldo “Bibo” Cecchini tra poker, simulazioni e impegno politico
L'INTERVISTA. Il direttore di dipartimento di Architettura propone un assessorato per il tempo libero
 
Al futuro sindaco della città proporrebbe di istituire l'assessorato al Gioco, delega che lui stesso ha ricoperto per quattro anni, nel piccolo comune di Gradara, nelle Marche, sua regione d'origine. Arnaldo “Bibo” Cecchini, preside della facoltà di Architettura, è infatti un grande appassionato di giochi, simulazioni e modelli urbani, si siede volentieri al tavolo verde per una partita di poker e ritiene che «ogni amministrazione che si rispetti deve avere un assessorato al Lavoro, perché è essenziale, ma non meno importante è il tempo libero dei cittadini».
Laureato in fisica, ha insegnato per trent'anni a Venezia e nella città degli innamorati ha ricoperto pure il ruolo di consigliere comunale, poi la scelta di trasferirsi ad Alghero, come professore di Urbanistica, quindi preside del corso di laurea, infine direttore di dipartimento.
Da qualche mese fa parte del comitato elettorale “C'è Un'Alghero Migliore” a sostegno di Maria Graziella Serra.
Non crede che il suo impegno politico mal si concili con il ruolo di preside?
«Se si ritiene che alcuni miei comportamenti possano indebolire il ruolo istituzionale sono anche pronto a discuterne, ma non mi risulta di aver mai attaccato nessuno. Perfino il rettore di Cagliari è stato candidato a sindaco».
Ha polemizzato con la precedente giunta di centrodestra per mantenere la canzone Bella Ciao nella scaletta dei brani da eseguire il 25 aprile.
«Ho avuto da ridire anche quando Enrico Daga, esponente del centrosinistra, voleva trasformare l'ex ospedale sui bastioni in un hotel a cinque stelle. Sono un preside ma mantengo la mia autonomia di pensiero».
Il movimento di cui lei fa parte, C'è Un'Alghero Migliore, è stato accusato di aver spaccato la sinistra proponendo una candidatura alternativa a quella indicata dai partiti.
«Non siamo riusciti a metterci d'accordo e per questo sono dispiaciuto. La verità è che non c'è stato modo di trovare una formula alternativa al perentorio “ritiratevi”. Noi avevamo suggerito un dibattito pubblico per mettere a confronto le due candidate (Maria Graziella Serra e Rosa Accardo) e arrivare a una scelta. Ma non è stato possibile».
Oggi si vota per le primarie. Chiunque vincerà avrà il sostegno di tutta la coalizione. Terrete fede al patto?
«Sicuramente, anche se qualcuno lo appoggeremo con più entusiasmo, altri per puro dovere coniugale».
Cosa chiederebbe al prossimo sindaco di Alghero?
«Di rivedere insieme le superfici destinate ad Architettura. Noi siamo disposti a mettere a disposizione le nostre competenze per la riorganizzazione complessiva degli spazi pubblici di questa città».
Caterina Fiori
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Sassari
Via al centro Matrìca
Si apre la nuova era per il petrolchimico
Domani mattina il taglio del nastro per il laboratorio
 
 PORTO TORRES. Tradizionale taglio del nastro domani mattina all’interno dello stabilimento petrolchimico della Marinella, per l’inaugurazione del Centro ricerche di Matrìca, la joint venture paritetica fra Polimeri Europa e Novamont che dovrebbe segnare il nuovo corso industriale a Porto Torres.
 È il primo passo ufficiale della nuova società che produrrà materie plastiche di origine vegetale, quindi completamemte biodegradabili. L’appuntamento con le autorità del territorio è alle 11, ma in realtà Matrìca sta già operando e non solo nel Sassarese. A novembre, infatti, sono state seminate la prime piantagioni sperimentali di cardo a Porto Torres e Ottana e nonostante il freddo di queste settimane si vedono i primi germogli. L’avvio del Centro ricerche è però un passo di grande significato simbolico perché si tiene all’interno di quello stabilimento petrolchimico che, nel bene e nel male, ha caratterizzato l’economia e la società del Sassarese negli ultimi cinquant’anni. Una svolta epocale, hanno sempre dichiarato i vertici di Eni e Novamont, che cancella definitivamente le produzioni da materie fossili per avviare una fabbrica di ultima generazione che trasformerà prodotti vegetali in monomeri, il “Mater-B”, materia prima per la fabbricazione di plastiche biodegradabili e “compostabili”.
 Un primo passo al quale seguiranno i prossimi, importanti appuntamenti. Stando a quanto dichiarato da Gianluca D’Aquila (Matrìca) solo un paio di settimane fa, i cantieri per la costruzione dei primi due impianti per la produzione di olii lubrificanti (produzione stimata in 30 mila tonnellate all’anno) dovrebbero aprire i battenti nella seconda metà del mese di marzo.
 Un primo investimento che supera i cento milioni di euro, ai quali ne seguiranno altri quattrocento per la costruzione dei sette impianti compresa la centrale termoelettrica a biomasse che a regime dovrebbero occupare quasi 700 addetti. Per le prime produzioni, secondo quanto affermato il mese scorso dall’amministratore delegato di Novamont, Catia Bastioli (in foto), bisognerà attendere la fine del 2013.
 Porto Torres si avvia quindi a diventare un centro di eccellenza per le nuove materie plastiche, grazie anche alla collaborazione con l’università di Sassari, uno dei più grandi poli industriali di chimica sostenibile a livello internazionale. Un progetto che coinvolge anche l’economia primaria, cioè l’agricoltura, creando una filiera ecostenibile che non vedrà più la dicotomia fra il mondo delle campagne e quello delle tute blu, ma quasi una nuova classificazione economica che - è l’auspicio - diventi il futuro di Porto Torres.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Il corso di archeologia subacquea
Ventotto matricole per la nuova scuola di specializzazione
 
 ORISTANO. Sono 28 le nuove matricole ammesse a frequentare il primo anno della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici Nesiotika, istituita al Consorzio 1 no dalla Facoltà di lettere e filosofia dell’Ateneo di Sassari.
 Un risultato che porta a 40 gli iscritti alla scuola partita l’anno scorso con il curriculum di Archeologia subacquea, al quale andranno ad aggiungersi a partire da quest’anno quattro indirizzi in più. In particolare gli studenti potranno scegliere tra Archeologia Preistorica e Protostorica, Archeologia Classica, Archeologia Tardo-Antica e Medioevale e Archeologia Orientale.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Gli studenti: sì al campus universitario
No all’acquisto dell’ex Turritania: «Occorre una struttura moderna»
Ersu. Il rappresentante nel Cda, Giosuè Cuccurazzu, replica alle proposte di Simone Campus
 
SASSARI. «Ersu, Università, Comune e Provincia si uniscano per raggiungere il traguardo del campus universitario»: così Giosuè Cuccurazzu, rappresentante degli studenti nel consiglio di amministrazione dell’Ersu, replica alla proposta di Simone Campus, ex consigliere dello stesso Cda e oggi consigliere comunale del Pd, che aveva rilanciato all’ente per il diritto allo studio l’invito ad acquisire l’ex hotel Turritania. Cuccurazzu ribadisce la sua posizione e quella del Cda dell’Ersu: il campus universitario va fatto.
 «C’è unità di intenti sulla programmazione - dice Cuccurazzu -. E, vista la posizione di Simone Campus, vedo qualche contraddizione all’interno del Partito democratico sassarese. Infatti, nel Cda Ersu di Sassari è presente il componente che rappresenta la minoranza in consiglio regionale, l’avvocato Giuseppe Masala, uomo Pd, il quale ha sempre espresso una posizione netta, assieme agli altri componenti sul campus universitario: va fatto».
 Condividere e lavorare uniti sui progetti: «È questo - dice ancora Giosuè Cuccurazzu - che ci ha consentito di ottenere il più grande finanziamento mai visto nella storia dell’Ersu di Sassari pari a 20 milioni di euro. È grazie a questo che si possono gettare basi concrete per la realizzazione del campus, un’opera che prevederà circa 500 posti letto per gli studenti fuori sede e che consentirà di coprire definitivamente la totalità delle domande per gli aventi diritto».
 In occasione della inaugurazione della Casa dello Studente di via Rosello, qualche settimana fa, Cuccurazzu aveva riferito al sindaco Ganau che «riqualificare il centro storico è certamente importante e l’Ersu ha fatto e farà la sua parte ma, nel terzo millennio non si può pensare a residenze universitarie nate da vecchi edifici riattati, il campus deve nascere da zero con investimenti su nuove tecnologie, nuovi materiali e impianti che consentono di accollarsi costi di gestione minimi, alloggi a misura di studente che prevedano caratteristiche riconducibili alle esigenze quotidiane degli universitari».
 Cuccurazzu lancia invece la sua sfida a Simone Campus perchè si adoperi, da consigliere comunale, «per creare servizi efficienti e moderni in questa città, favorendo l’attrattività per i giovani e chiedendo maggiore sicurezza per le studentesse (specie dopo il caso della ragazza di Ozieri scippata proprio nei pressi dell’ex Turritania) o come il caso degli studenti della residenza di via Verona ancora costretti a rischiare la vita per andare a fare la spesa in assenza del marciapiede che colleghi a via Rizzeddu», come dice aver segnalato lo stesso Cuccurazzu all’amministrazione comunale. Per il rappresentante degli studenti, «Simone Campus dovrebbe favorire la nascita di piste ciclabili, rendere il centro storico più fruibile e sostenere le iniziative dei privati per il recupero degli edifici malandati». Pertanto, Cuccurazzu ricorda che l’Ersu è nato per sostenere gli studenti bisognosi e col campus universitario si aiutano 500 famiglie sarde.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Attualità
«Quando Atene falsificò i conti»
Vaciago: i tedeschi non pagheranno per gli altri
GIGI FURINI
 
MILANO. «Aveva già scritto tutto Platone nella Repubblica, nel 370 avanti Cristo. Vada a rileggersi il capito ottavo, sul rapporto fra padri e figli, sui padri che fanno i loro comodi e se ne fregano del futuro dei loro figli». Il professor Giacomo Vaciago, economista e docente alla Cattolica di Milano, comincia così il discorso sulla crisi in Grecia.
 Mi sta dicendo che la crisi di oggi è figlia di errori del passato?
 «Nel 2000 il centrodestra allora al governo ha truccato i conti. E la Grecia è entrata nell’euro facendo finta di essere la Germania. Hanno imbrogliato la gente, hanno cominciato a spendere, a sperperare. E nessuno di quei falsificatori è andato in galera, sono ancora tutti in Parlamento. Adesso per sistemare le cose ci vorranno vent’anni».
 E come aiutarli? I tedeschi non ne vogliono sapere
 «Adesso i tedeschi vogliono vederli sanguinare, quegli imbroglioni. Loro sono protestanti, sono fatti così. Sono abituati a un certo rigore. Hanno fatto i sacrifici mentre i greci spendevano. E adesso vogliono vedere i colpevoli finire in galera, sennò non mollano neanche l’elemosina».
 Però in Grecia stanno davvero maluccio, il governo ha tagliato ancora pensioni e stipendi
 «In Africa stanno anche peggio».
 Ma la Grecia è in Europa, non dovrebbero scattare certi meccanismi di salvataggio?
 «Si sono aumentati gli stipendi mentre i tedeschi tiravano la cinghia. Adesso ad Atene è finito il sogno, ma devono ancora venire gli incubi. Il governo deve ancora varare le riforme, il peggio deve ancora venire. Non ci può essere solidarietà con gli imbroglioni. La Grecia ha un debito al 160% del Pil. In Europa il rapporto dovrebbe essere al 60%».
 Allora è messa male anche l’Italia, siamo al 120%.
 «Dobbiamo anche noi rimboccarci le maniche. Il debito non si paga andando in piazza a protestare. Si ripaga con la crescita».
 Ma dobbiamo crescere tanto, di debito ne abbiamo una montagna...
 «Il debito si allunga. Si emettono titoli a 50 anni, come ha fatto l’Inghilterra a inizio del’900, e per un po’ non ci pensi. Nel frattempo metti in atto strategie per la crescita. E crescendo, creando ricchezza, ripaghi il debito. Il debito non lo ripaghi facendo sacrifici. Si ricorda che cosa succedeva nei secoli scorsi? Il debitore lo mettevano in galera. Ma così non ripagava il debito. Invece lo devi mettere a lavorare. E’ l’unico modo perché ti possa ridare quanto gli hai prestato».
 La Grecia non è in grado di ripagare il prestito.
 «La colpa è del Fondo Monetario Internazionale, abituato a trattare con Paesi sottosviluppati. Ha imposto alla Grecia nuovi sacrifici in cambio di aiuti. Invece andava stimolata la crescita».

Questionario e social

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