Mostrato dal Rettore in apertura lo spot realizzato da Carolina Melis con Relive communication per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, trasmesso alla Sardegna Arena, in aeroporto e sui pullman del CTM
di Sergio Nuvoli - fotografie di Francesco Cogotti
Cagliari, 20 novembre 2018 - “In un tempo come questo, fatto di individualismi e solitudine, di rottura di legami e di nessi, le più forti tra di noi possono essere tentate di contare solo su se stesse, le più fragili di ripiegare. Occorre che ricordino le une e le altre di essere figlie di un’opera collettiva alla quale ciascuna conferisce ciò che sa e ciò che può”. E’ il messaggio di forte incoraggiamento lanciato da Anna Finocchiaro, il magistrato in passato Ministro per le Pari opportunità nel primo Governo Prodi e Ministro per i Rapporti con il Parlamento nel Governo Gentiloni, questo pomeriggio nell’Aula magna del Rettorato per il terzo seminario del percorso-concorso “Il bello e la sfida di essere donna”. Contenuti ripresi e sottolineati più volte nel corso della serata dal Rettore Maria Del Zompo, che l’iniziativa ha fortemente voluto, e che ha mostrato in apertura dell'incontro lo spot realizzato dalla regista Carolina Melis con Relive Communication per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
"Costruire un Paese accogliente e democratico, capace di accoglierci senza farci sentire ospiti, non è mai un'opera individuale, ma sempre collettiva, frutto della determinazione di milioni di individui"
“Costruire un Paese accogliente e democratico, capace di accoglierci senza farci sentire ospiti – ha aggiunto l’ex Ministro, che è stata presentata dal Presidente della Fondazione di Sardegna, Antonello Cabras - non è mai un’opera individuale, ma sempre collettiva. Non è un’affare di élite, ma è sempre opera costante della capacità e della determinazione di milioni di individui. La qualità di un Paese si esprime soltanto riferendosi all’esperienza umana collettiva di cittadini e cittadine: in questo un pezzo più lungo e più duro tocca alle donne italiane. Questo ha un grande valore morale, perché è un diritto reclamato ma è anche il dovere della responsabilità nei confronti di se stesse e del proprio Paese”.
"Occorre ricordare l'incompiutezza di quanto è stato fatto finora e l'inquietudine che ci sostiene nel progredire. Anche nel mercato del lavoro quella femminile è un'esperienza ospitata secondo modelli maschili"
Il pomeriggio – con l’Aula magna affollata, non solo dagli studenti che hanno aderito all’invito del Rettore – è andato avanti con la relazione declinata su vari punti: “L’esperienza femminile nel mercato del lavoro è soltanto ospitata in un mondo costruito secondo modelli maschili – è stato un altro dei passaggi - Anche la maternità viene trattata come una interruzione della prestazione lavorativa. Esiste ancora molto spazio da colmare dalla politica e dall’azione di tutti”.
Con una sottolineatura importante: “Occorre ricordare la incompiutezza di quanto è stato fatto finora e la inquietudine che ci sostiene nel progredire. Lo dico soprattutto alle giovani donne presenti qui. Questa università ha lavorato molto su questo tema: già nel 2006 si svolse in questo Ateneo un convegno sull’empowerment femminile, e da allora, come ha detto il Rettore, tanta strada è stata fatta”.
"Nessuno ricorda i loro nomi, ma sette donne hanno portato in piazza a Torino tantissime persone, molto più di quanto siano stati capaci di fare i partiti. Senza leaderismi, con una forte componente civica e senza élite di riferimento"
Nel corso del dibattito, Finocchiaro ha risposto a numerose domande, senza tirarsi indietro nemmeno rispetto a quelle con il più alto tasso di politica: “Nessuno ricorda i loro nomi – ha rimarcato - ma sette donne hanno portato in piazza a Torino tantissime persone, molto più di quanto siano stati capaci di fare i partiti. Senza leaderismi, ma con una forte esperienza civica e con un risultato che ha stupito i partiti: questo vuol dire che grazie alle donne c’è la possibilità di una dimensione politica che sfugge al modello leaderistico. Non sono élite, sono altro”.
"Mostratevi forti, perchè voi siete importanti per il futuro del nostro Paese: avete molto da dare, non sentitevi mai vittime, ma mettete in campo autonomia, intelligenza, capacità e senso di voi stesse"
“Non avere il senso di vittimismo nella vita aiuta assai – ha poi aggiunto rivolgendosi in particolare alle studentesse che seguono il percorso - sono gli altri che sbagliano, non noi che siamo vittime. Quando un uomo uccide una donna lo fa perché quella donna è forte, perché ha scelto per sé – e spesso per i propri figli - un’altra vita. Il femminicidio è la reazione a questa scelta, a questa forza. Dobbiamo fare molto più fatica, questo è certo. Mostratevi forti perché sulla faccia dei forti il piede non si mette: voi siete importanti per il futuro del Paese, avete molto da dare, non sentitevi mai vittime. Avete libertà, autonomia, intelligenza, capacità, senso di voi stesse: mettetele in campo e dimostratele”.
In conclusione è intervenuto il Prorettore vicario Francesco Mola, che ha sottolineato la necessità del lavoro da fare per centrare il risultato della parità: “Nella politica si è posta sempre poca attenzione al tema, l’impegno politico di una donna è meno accettato rispetto a quello di un uomo, forse perché anche il suo eventuale insuccesso sembra avere un prezzo più alto da pagare, una delusione più amara da scontare. Anche nella statistica registriamo situazioni simili, quando si rappresentano ad esempio alcuni insiemi partendo dalla rappresentanza degli uomini, in contesti in cui le donne sono la maggioranza”.
Martedì 27 novembre la tavola rotonda che chiuderà il ciclo di incontri: in Aula magna alle 16 l'incontro con Adriana Cammi, Anna Cau, Anna Gardu e Anna Piras
Martedì 27 novembre l’appuntamento è con la tavola rotonda a cui interverranno Anna Cau, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Cagliari, Adriana Cammi, capo della Squadra Mobile di Cagliari, Anna Gardu, artista pasticcera, e Anna Piras, caporedattrice della TgR RAI Sardegna.
RASSEGNA STAMPA
L’UNIONE SARDA di mercoledì 21 novembre 2018
Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
«La politica non è affare da donne? Falso»
ATENEO. L'esperienza della ex parlamentare Finocchiaro
«La politica non è un affare da donne». A smentire questa vecchia diceria è Anna Finocchiaro, chiamata ieri dalla rettrice Maria Del Zompo per l'ultimo appuntamento con “Il bello e la sfida di essere donna”, percorso-concorso dell'Ateneo cagliaritano.
Magistrata, ex parlamentare, moglie, madre e soprattutto donna, Finocchiaro ha chiarito da subito come essere protagoniste della scena politica non sia stato e non sia facile. «Ho fatto i salti mortali durante la mia esperienza parlamentare, ospitata in un luogo dove le regole non erano certo fatte a misura di donna», le sue parole, che spiegano come negli anni non si sia risparmiata in un contesto come quello politico da considerarsi l'ultima vera roccaforte del dominio maschile, anche se, ammette, in parte espugnato. I modi di manifestarsi politicamente sono tanti, le donne se si uniscono possono essere protagoniste di grandi cambiamenti. Ultimo esempio Torino, dove sette donne senza leaderismi hanno mobilitato migliaia di persone.
Infine a chi chiede una donna presidente della Repubblica, Anna Finocchiaro risponde: «Ambizione possibile, certo non imminente. Bisogna scendere in campo, senza vittimismi e portando avanti in modo fiero le nostre idee».
Link
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