L’insostenibile leggerezza della conciliazione amministrativa
Dessì, Ombretta
2013-01-01
Abstract
L'obiettivo dell'articolo è verificare se, alla luce delle modifiche introdotte dagli artt. 410 ss. c.p.c., come modificati dall'art. 31 della legge 4 novembre 2010, n. 183, la conciliazione amministrativa delle controversie di lavoro costituisca una reale alternativa al processo. L'introduzione dell'istituto ha determinato l'archiviazione del tentativo di conciliazione obbligatoria, vale a dire dell'ipotesi costituente condizione di procedibilità della domanda, che è stato sostituito da una misura volontaria e facoltativa rispetto al giudizio. Per perseguire l'obiettivo, si deve valutare non solo il ruolo generale e la natura facoltativa della fattispecie, ma anche la normativa in materia, così come le eccezioni, ossia le ipotesi conciliative obbligatorie ancora vigenti, tra le quali, in particolare, quella che caratterizza l'impugnazione degli atti di certificazione. La parte finale mette in evidenza una serie di solutioni che, secondo l'Autrice, potrebbero essere utili per rendere l'istituto maggiormente idoneo a rispondere alle esigenze della nuova disciplina alle quali si è fatto riferimento nel corso della trattazione.File | Dimensione | Formato | |
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