Un silenzio pieno di rumori: Il contesto sonoro nella storia di vita di un minatore
Francesco Bachis
2017-01-01
Abstract
L’opera 4’33” di John Cage può essere letta come un tentativo di dissacrare lo spazio dell’ascolto attento della musica “colta” attraverso l’eliminazione del “suono” in un luogo in cui paradigmaticamente si punta a ridurre il “rumore”. Il setting delle storie di vita viene costruito come un luogo “del silenzio”, in cui la predisposizione tecnica e l’abilità dell’etnografo concorrono alla riduzione dei rumori di fondo e dei disturbi. Il silenzio in etnografia non può, tuttavia, essere letto soltanto come una assenza di comunicazione, per quanto “significativa” (Basso 1970), ma come un campo da esplorare anche uditivamente, che lascia emerge soundscapes e segnali corporei. A partire dalla sfida della sensory ethnography come contributo alla «risensibilizzazione» dell’antropologia (Herzfeld 2006) l’articolo presenta un frammento di storia di vita di Giovanni, anziano minatore sardo. La descrizione etnografica si concentra sulla voce di Giovanni e sull’intero spettro sonoro del luogo e dei corpi presenti, registrati tramite una videocamera. Il «silenzio pieno di rumore» (Cage 1977: 221) che emerge dall’“ascolto differito” del video consente di offrire una maggiore densità alla rammemorazione e al racconto di Giovanni.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Bachis - Un silezio pieno di rumori - Anuac, 6, 2, 2017.pdf accesso aperto
Tipologia: versione editoriale
Dimensione 179.29 kB
Formato Adobe PDF
|
179.29 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.