Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 July 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
L’evento sull’informazione del corso di Scienze della comunicazione
«Giornalisti? Coraggio e cinismo»

Preparazione, autorevolezza e curiosità, accompagnate da una buona dose di spregiudicatezza, coraggio e cinismo. E se a snocciolare uno per uno i requisiti indispensabili per i giornalisti quasi perfetti di domani sono dei professionisti con oltre 30 anni di esperienza, il giovane pubblico di aspiranti esperti di comunicazione non può che drizzare le antenne e non fiatare. Se ne è parlato al convegno "Né costo, né investimento: l’informazione è un diritto", organizzato per la quarta edizione di Com.Unica senza frontiere, l’evento promosso dal corso di laurea di Scienze della comunicazione in collaborazione con studenti, tutor e docenti, in scena ieri sera all’Exmà. Tra le iniziative, workshop, esibizioni di lavori, cortometraggi, info-point sull’offerta formativa e un concerto finale dei seguitissimi Ratapignata. A tutto ciò quest’anno si è aggiunta una novità. «Abbiamo voluto accentuare l’aspetto di piccola fiera e abbiamo abbinato un convegno dedicato alla comunicazione giornalistica», dice il dibattito Elisabetta Gola, la coordinatrice dell’innovativo corso di laurea che affianca le lezioni in aula all’attività online. Accanto a lei il presidente della nuova facoltà di studi umanistici, Giulio Paulis e il professor Michele Camerota, direttore del dipartimento. Moderati dal giornalista Mario Frongia, a offrire due ore dei loro preziosi consigli agli aspiranti studenti del corso, il presidente regionale dell’ordine dei giornalisti Filippo Peretti, il presidente dell’associazione della stampa sarda, Francesco Birocchi e il giornalista d’inchiesta di Panorama , Antonio Rossitto. Punto cruciale del dibattito: con 72 ore di video scaricate ogni minuto su Youtube com’è cambiato il lavoro del giornalista? Senza dubbio si tratta di «una produzione difficilmente gestibile - risponde il presidente Peretti - ma è qui che entra in gioco la professione: quanti errori commettono le testate andando a inseguire fonti non verificate per l’urgenza di essere i primi?». D’altronde come ricorda il presidente Birocchi, «la storia ci ha insegnato che nessun mezzo di comunicazione ha cancellato il precedente». «È innegabile - conclude l’inviato di Panorama - ciò che rende più furbi e più scaltri è sempre l’esperienza».
Veronica Nedrini
 

 
2 - L’Unione Sarda / Provincia Medio Camp (Pagina 30 - Edizione CA)
Samassi
Incontro con i diplomati per scegliere la facoltà

Guida alla scelta della facoltà universitarie e aiuto per le procedure di iscrizione ai test d’ingresso ai corsi universitari. Ecco alcune facilitazioni che verranno garantite ai giovani di Samassi che quest’anno hanno conseguito la maturità. L’iniziativa è stata organizzata dall’assessore alla Pubblica istruzione, Giulia Setzu.
Gli incontri, che hanno il compito di fare luce sulle procedure di iscrizione ai test di ingresso ai corsi universitari e sulle modalità di accesso ai servizi erogati dall’Ersu, cominciano oggi nella biblioteca comunale. Alle 11 un incaricato dell’Ersu di Cagliari curerà la presentazione degli interventi per il diritto allo studio, e illustrerà le relative modalità di accesso. Nel secondo incontro, previsto per martedì prossimo alle 9,30, alcuni funzionari della direzione per la Didattica e l’Orientamento dell’Università degli Studi di Cagliari illustreranno ai futuri universitari l’offerta formativa per l’anno accademico 2012/2013 e le procedure da seguire per l’iscrizione ai test d’ingresso ai corsi universitari. (ig. pil.)
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Un nuovo traguardo della ricerca: con la terapia genica si può guarire
A cinque anni dal trapianto a Parigi un siciliano è libero dal male
di Stefano Lenza
Da cinque anni un talassemico siciliano è praticamente guarito: sta bene e non ha più bisogno di trasfusioni. Libero dal male che lo accompagnava dalla nascita grazie alla sostituzione del gene anomalo con uno normale. «La cautela è d’obbligo, ma la notizia è di quelle che aprono una prospettiva rivoluzionaria e offrono una nuova opportunità ai malati sardi», osserva il professor Renzo Galanello, direttore dell’Ospedale per le microcitemie e della Seconda clinica pediatrica dell’Università di Cagliari. Un traguardo raggiunto - precisa - ma nella ricerca scientifica le incognite sono la norma e non l’eccezione». Resta, cioè, il rischio di future complicanze che, in teoria, per ora vengono escluse.
Il paziente siciliano è uno dei tre che si sono sottoposti alla terapia genica all’ospedale Necker di Parigi, dove Farid Boulad sta sperimentando i trapianti con il protocollo elaborato al Memorial Sloan–Kettering Cancer Center di New York diretto da Michel Sadelain. Il primo intervento è stato effettuato nel 2006 ma il gene sano non ha “attecchito” e il trapiantato è ritornato microcitemico. L’anno seguente, il secondo tentativo che è perfettamente riuscito. Del terzo non sono stati ancora pubblicati i risultati perché bisogna attendere prima di essere certi dell’efficacia mentre occorrono tempi ancora più lunghi per la verifica di potenziali effetti collaterali. A prescindere dai singoli casi e dalla loro riuscita, il metodo ha superato i rigidi controlli dell’Fda (Food and drug administration ), l’agenzia americana per la sicurezza degli alimenti e dei medicinali, che ha autorizzato la sperimentazione sull’uomo.
Quella genica è la terza via terapeutica per la talassemia. La prima, in estrema sintesi, si basa sulle trasfusioni di sangue ogni due o tre settimane e l’assunzione di farmaci per tenere sotto controllo il ferro. Un tempo venivano somministrati con iniezioni sottocute più volte al giorno oggi sostituite da una compressa quotidiana anche solubile in acqua. «È impegnativa - precisa il direttore del Microcitemico - ma se la si segue regolarmente consente un’aspettativa di vita che si avvicina alla media generale». L’unica alternativa era il trapianto di midollo osseo che ha il 95 per cento di possibilità di successo se effettuato su un malato in buone condizioni e da donatore perfettamente compatibile. Il problema è che, nonostante le banche, il midollo ideale non si trova per tutti. La terapia genica, infine, consiste nell’inserire nelle cellule staminali, “progenitori” dei globuli rossi, un gene normale al posto di quello talassemico. Procedimento cui si lavora da oltre trent’anni per altre malattie. L’entusiasmo iniziale si dissolse quando si scoprì l’insorgenza di gravi complicanze provocate dai retrovirus utilizzati per trasportare il gene sano. Il problema è stato ora superato usando altri virus, come dimostrato dalle rigorose verifiche in laboratorio. Così, a Parigi, è potuta ripartire la sperimentazione sull’uomo seguendo la metodologia elaborato a New York da un consorzio di ricerca, cui partecipa il Microcitemico, finanziato in Italia anche dalla Fondazione nazionale per la guarigione dalla talassemia. Si usa un farmaco per “mobilizzare”, ovvero mandare in circolo, le cellule staminali da prelevare e isolare in laboratorio dove si inserisce il gene buono. Quindi vengono reinfuse. In pratica, l’intervento si riduce a un prelievo e a una trasfusione di sangue.
«Rispetto al trapianto di midollo - spiega il professor Galanello - la terapia genica offre i vantaggi di un trattamento immunodepressivo molto più blando e non c’è bisogno di un donatore».
Fino al 2014 Parigi potrà intervenire solo su dieci pazienti e finora nessun sardo si è candidato. I criteri di inserimento sono piuttosto rigorosi a garanzia del malato. «La possibilità però esiste - conclude il professore - e siamo disponibili a dare tutte le informazioni per una giungere a scelta ragionata»
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
PREVENZIONE. Mille i malati sardi
L’arma vincente di Antonio Cao resta sempre valida
I talassemici sono milioni e, nel mondo, ogni anno nascono più di cinquantamila malati. In Sardegna a soffrire di questo patologia ereditaria sono circa mille persone. I nuovi casi sono una decina l’anno. Pochi rispetto ai cento del 1975. Più del doppio, però, dei nati annualmente tra il 2000 e il 2005. Un incremento che, in parte, si spiega con motivazioni etico religiose . E, soprattutto,con il miglioramento delle terapie. I portatori sani, cioè, corrono il rischio di mettere al mondo un figlio talassemico perché ritengono affidabili le cure oggi disponibili. A cominciare dalla terapia convenzionale (trasfusioni e farmaci per ridurre il ferro nel sangue) che, se seguita con regolarità, offre un’aspettativa di vita vicina a quella media generale. Confidano, inoltre, nella ricerca che ha aperto prospettive di guarigione definitiva. Da tempo con il trapianto di midollo osseo e adesso con la terapia genica sperimentata a Parigi.
Al di là dei risultati della ricerca, la talassemia è stata combattuta soprattutto con la prevenzione, arma vincente utilizzata dal professor Antonio Cao, recentemente scomparso.
Studioso e ricercatore sul campo, indiscussa autorità mondiale del settore, Cao associò alla ricerca l’impegno per una campagna di prevenzione basata sullo screening di massa per individuare i portatori sani e informarli del fatto che i figli sarebbero nati malati. Tempo e fatica per sensibilizzare la gente ed eseguire i controlli ovunque fosse possibile. Così come non fu certo facile creare l’Ospedale regionale per le microcitemie. Cao ha vinto le sue battaglie e i sardi non smetteranno mai di ringraziarlo. (s.l.)
 
 
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 23 - Cagliari
I giovani a scuola di giornalismo e nuovi media
NEONELI Ripercorre le fasi salienti del rapimento e del rilascio di Rossella Urru, il lavoro multimediale prodotto dagli alunni delle primarie di Neoneli durante il corso intensivo di giornalismo che si è svolto dal 19 al 21 luglio per iniziativa dell’associazione culturale Più Sardegna. Il progetto culturale, sostenuto dal Comune e organizzato in collaborazione con la Consulta giovanile, ha visto impegnati 15 giornalisti in erba sui problemi inerenti al pianeta scuola e sull’esperienza vissuta da una ragazza, nata anch’essa in una piccola realtà dell’entroterra, che si è fatta strada nella vita scegliendo di seguire la vocazione che la vuole al fianco dei diseredati. I temi affrontati in classe sono stati sviluppati nel giornalino redatto al culmine della full immersion dedicata all’educazione ai mezzi di comunicazione di massa e ai rischi più frequenti ai quali sono esposti i giovani internauti. Il laboratorio coordinato da Priamo Marratzu, ricercatore al dipartimento di Scienze politiche della comunicazione e Ingegneria dell’informazione dell’università di Sassari, è stato utile ai ragazzi anche per confrontarsi in fatto di gusti letterari e di programmi televisivi. Un’occasione per sviluppare capacità critica e di discernimento sulla miriade di informazioni e di messaggi di cui sono quotidianamente destinatari, talvolta anche involontari. Il gradimento riscontrato tra i giovani corsisti ha spinto l’associazione presieduta da Mario Di Rubbo a programmare iniziative analoghe anche in altri centri della zona. Soddisfazione hanno espresso, inoltre, le famiglie dei bambini e dei ragazzi coinvolti nell’iniziativa, il presidente della Consulta, Mirko Crobu, e il sindaco Salvatore Cau. (mac) 
 
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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