Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 July 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Migliori laureati? Donne
Il rettore Melis premia sedici ragazze e sei ragazzi
UNIVERSITÀ. Oltre il 70% delle eccellenze 2011 sono in campo femminile
 
Sembra impensabile eppure un tempo all'interno dell'università le donne andavano scovate col lanternino. Oggi non solo sono in maggioranza ma sono anche le più studiose. A confermarlo il fatto che oltre il 70% dei migliori laureati del 2011 nell'ateneo cittadino sono donne. Ieri mattina, infatti, 16 ragazze e 6 ragazzi, che si sono distinti per essersi laureati col miglior voto e la media più alta, sono stati premiati dal rettore Giovanni Melis.
Ciascun neo-dottore ha portato a casa mille euro, una pergamena e tanta soddisfazione. Due i premiati per ogni facoltà: uno per la laurea triennale e uno per quella magistrale. Nell'aula magna del Rettorato, gremita di genitori commossi, si è svolta la terza edizione dell'iniziativa che si inquadra nella più ampia politica di valorizzazione del merito adottata dall'ateneo cittadino, a cui si aggiunge l'assegnazione di 161 borse di studio per i più meritevoli. Un premio con cui «vogliamo riconoscere l'impegno dei nostri studenti - ha detto rettore Melis - il cui fine ultimo non è stimolare la competizione ma sostenere la crescita del Paese».
«Un riconoscimento graditissimo» per la neo-dottoressa Silvia Vargiu. «Un'esperienza sofferta ma affrontata con grande passione» da Viviana Passa e Laura Sini che sottolinea: «I sacrifici quando sono fatti con passione si sentono meno». (ve.ne.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
La strada per uscire dalla crisi
Dopo i sacrifici è il tempo della crescita
Gianfranco Sabattini
 
L'Italia deve continuare con l'euro, oppure è preferibile il ritorno alla lira? Quali sono gli effetti economici, e quali le ricadute sull'economia della Sardegna? Con questo intervento dell'economista Gianfranco Sabattini apriamo sulle colonne de L'Unione Sarda un dibattito, con l'obiettivo di dare ai nostri lettori un quadro completo su uno dei temi più importanti del momento.
Da più parti autorevoli, non ultimo Paolo Savona con una recente intervista rilasciata a L'Unione Sarda, si sostiene che l'Italia, per limitare i danni economici e sociali di misure imposte a livello europeo dal "blocco germanico", non ha che da prendere la decisione di uscire dall'euro. Una simile mossa sarebbe del tutto impensabile, perché è da ritenersi impossibile far pesare sugli italiani, e soprattutto sui sardi e la nostra Regione, stremati dalla crisi, l'ulteriore fardello di una inevitabile svalutazione della nuova moneta nazionale rispetto al potere d'acquisto dell'euro attuale.
A livello europeo sono in molti a riconoscere che l'Italia è sulla buona via per risolvere i suoi problemi e che i provvedimenti del governo Monti, sia pure in presenza di ingiustizie e di iniquità di certe misure a carico dei più deboli, hanno consentito al Paese il recupero della credibilità e della fiducia che a livello internazionale si erano affievolite.
Bisogna però riconoscere che si è arrivati al punto in cui l'austerità non è più sufficiente, in quanto manca d'essere seguita da un'azione di governo in grado di andare oltre i sacrifici imposti dalle misure sinora adottate. Se ciò non accadrà, i cittadini possono restare indifferenti a fronte della prospettiva di dover accettare ulteriori sacrifici per sconfiggere la crisi in atto. C'è bisogno della revisione della spesa pubblica, di una sua riqualificazione, della lotta all'evasione fiscale e alla disoccupazione ed altro ancora; ma c'è anche bisogno di reperire le risorse da destinare al finanziamento della crescita, non attraverso un inasprimento della tassazione sul reddito corrente, ma attraverso prelievi patrimoniali gravanti sulla ricchezza già accumulata ed eccessivamente concentrata.
Il contenimento delle disuguaglianze economiche ha importanza strategica nella formulazione delle politiche pubbliche a sostegno della crescita. L'equità sociale costituisce una condizione necessaria importante, ma non sufficiente, per il successo di quelle politiche. Perché sia anche sufficiente occorre che la politica di governo non lasci inalterati gli attuali squilibri nella distribuzione della ricchezza, cui è riconducibile gran parte delle cause della crisi che affligge l'economia e la struttura sociale del Paese. E l'incipit della musica sottostante l'avvio della cosiddetta "fase 2", quella cioè relativa al finanziamento della crescita, non evidenzia il cambiamento dello spartito della "fase 1", al quale gli italiani preoccupati hanno rivolto sinora pazientemente le loro orecchie.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 15 - Edizione CA)
Precario un giovane su due
L'Ocse: bene la riforma del lavoro, resta l'allarme
IL RAPPORTO. Nell'area euro il tasso di disoccupazione continuerà a salire
 
L'Ocse promuove la riforma del lavoro del governo di Mario Monti ma lancia l'allarme sul tasso di disoccupazione del nostro Paese che - nonostante un lieve calo a maggio - continuerà ad aumentare. Colpendo soprattutto i giovani, una categoria che già conta il triste record di un precario su due. Mentre in Europa è record di senza lavoro: è la fotografia scattata dall'Employment Outlook 2012 presentato ieri a Parigi, del segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria.
ALLARME SUI DATI In particolare, secondo il rapporto, in Italia nel 2011 era precario un giovane su due, il 49,9% della popolazione tra i 15 e i 24 anni. Nel 2010, lo era il 46,7% e nel 2009 il 44,4%. Preoccupazione anche per quel 19,4% di giovani disoccupati e inattivi che hanno abbandonato la ricerca di un posto, il dato più elevato dopo Turchia e Messico.
FOCUS SUI PRECARI Intanto, secondo la Cgia di Mestre, i precari italiani sono 3.315.580: lo stipendio è mediamente di 836 euro netti al mese (927 euro per i maschi e 759 per le donne), solo il 15% è laureato, la Pubblica amministrazione è il principale datore di lavoro e nella maggioranza dei casi lavora nel Mezzogiorno (35,18% del totale). Verrebbe così sfatato il luogo comune che identifica il precario con un giovane dal titolo di studio elevato.
IL MONITO DELL'OCSE «È assolutamente imperativo fare uscire l'eurozona dalla crisi», ha avvertito Gurria, riferendosi - in primo luogo - ai dati allarmanti sulla disoccupazione nell'eurozona, che con l'11,1% di senza lavoro raggiunge il livello più elevato di sempre. Quanto all'Italia, il dato sulla disoccupazione è stato del 10,1%, in leggerissimo calo rispetto al mese precedente (10,2%). Ma l'Ocse non si fa illusioni e mette in guardia il nostro Paese: «L'Italia è stata colpita duramente dalla crisi ed è probabile che la disoccupazione continui ad aumentare». «La recente recessione - prosegue l'organismo - ha colpito duramente l'economia». Di conseguenza, «dopo un temporaneo miglioramento all'inizio del 2011, il tasso di disoccupazione ha ripreso a crescere negli ultimi tre trimestri fino a superare il 10% in maggio e si prevede che continuerà a aumentare nel 2013».
SÌ ALLA RIFORMA Nonostante i dati allarmanti, l'Ocse plaude alla riforma del mercato del lavoro approvata lo scorso giugno dal Parlamento e invita il nostro Paese ad attuarla in tempi rapidi. Anche perché «è probabile che riduca i costi sociali e occupazionali delle prossime recessioni». Anche il vicedirettore dell'Ocse per l'Occupazione, Stefano Scarpetta, ha detto che il pacchetto di riforme intraprese da Monti «è epocale», ma ora bisogna attuarlo rapidamente perché la sua messa in opera è «fondamentale».
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Fantola, addio all'Aula
Lettera di dimissioni: «Motivi personali»
Il leader dei Riformatori lascia il Consiglio. Subentra Lancioni (Udc)
 
Si affida a una breve lettera e la notizia fa in fretta il giro della città. Massimo Fantola lascia il Consiglio comunale. Il leader dell'opposizione di centrodestra chiude la sua esperienza a poco più di un anno dalle elezioni che lo avevano visto in campo come candidato sindaco nella sfida vinta da Massimo Zedda. Dietro la decisione ci sono «motivi strettamente personali», ricollegabili anche ad alcuni recenti problemi di salute.
Ieri mattina la lettera è arrivata sul tavolo del presidente dell'assemblea di via Roma Ninni Depau: «Ti comunico le mie dimissioni da consigliere comunale di Cagliari». La spiegazione: «L'attività di membro dell'assemblea elettiva della mia città merita non soltanto passione civica ma anche la presenza quotidiana nell'elaborazione delle soluzioni per i tanti problemi che, soprattutto in questo momento, affliggono la nostra comunità». Fino ai «motivi di carattere strettamente personale, di cui più volte in questi ultimi mesi ti ho informato a voce e per scritto». In tutti questi mesi di attività Fantola non avrebbe mai ritirato gli stipendi e i gettoni di presenza legati alla sua carica da consigliere.
Con gli amici più stretti l'ex senatore si sarebbe soffermato sull'impegno totale necessario per seguire al meglio la politica comunale. E a De Pau ha scritto che «l'attività di insegnamento, ma anche l'esposizione su tanti fronti della politica» non gli consentono di andare avanti. «Mi impediscono di garantire tale partecipazione con la doverosa efficienza che dovrebbe essere il tratto distintivo di tutti gli eletti nel Consiglio comunale». Via dalla politica di Palazzo Bacaredda dunque, ma non da quella generale del partito. I Riformatori restano nei suoi pensieri, come l'orgoglio ripetuto spesso: «Siamo il secondo partito più antico della Sardegna dopo il Psd'Az».
I saluti: «Ringrazio i colleghi per la preziosa collaborazione che, in questo anno di esperienza al servizio della città, ho avuto indistintamente da maggioranza e opposizione». Fantola non chiude però totalmente la porta: «Confermo a tutti la mia disponibilità, presente e futura, a battermi , anche al di fuori dal Consiglio, per lo sviluppo civile e sociale della nostra Cagliari».
L'uscita di scena dell'ex candidato sindaco aprirà le porte del Consiglio a Nanni Lancioni dell'Udc. Quarantasei anni, imprenditore (con proprietà immobiliari a Carloforte), ex presidente dell'Ippodromo di Chilivani, diventerà il terzo rappresentante del partito centrista in via Roma con Gianni Chessa e Renato Serra (subentrato a Paolo Carta). (g. z.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
La strada della morte
Annunziata: «Non c'è visuale per i sorpassi»
NUOVA 125. I pericoli di un'arteria senza requisiti di sicurezza
 
La nuova statale 125 è aperta da pochi anni, ma è già disseminata da troppe croci. Perché una strada che collega il capoluogo con l'Ogliastra, passando per le più importanti località balneari, non rispetta i criteri minimi di sicurezza. Percorrerla è davvero un terno al lotto con la morte. Perché pur essendo stata progettata per velocità superiori il limite è di 70 chilometri all'ora? Perché il percorso è delimitato dalla striscia continua che vieta il sorpasso, che pochi rispettano? E cosa succederà quando i camion, con l'apertura del tratto di Niu Crobu, abbandoneranno la vecchia Orientale?
PERCORSO PERICOLOSO Francesco Annunziata, ordinario di Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti alla facoltà di Ingegneria di Cagliari non ha dubbi: la nuova statale 125 non è una strada sicura. Prima di trovare individuare cause ed eventuali colpevoli, esistono soluzioni al problema? «I buoi sono già scappati. Allargare la strada non è possibile. Per raddoppiare le corsie sarebbe necessario demolirla e ricostruirla». Ipotesi radicali. «La strada invita alla velocità, per limitare i rischi ci vorrebbe un poliziotto per ogni automobilista», commenta polemico. «Più di una volta, poi, mi è capitato di trovare ciclisti in galleria e lungo il tracciato senza segnalazioni. È bene ricordare - aggiunge - che non sono ammessi». Cosa suggerisce? «Il tracciato è buono, per rendere più agevole e veloce la circolazione sarebbe sufficiente spostare la vegetazione e i guard rail, soprattutto nelle curve a sinistra, per aumentare la visuale». Il docente è chiaro. «Quella striscia continua è obbligatoria perché manca la distanza di visibilità nei sorpassi che, nell'arteria in questione, non deve essere inferiore di 550 metri. Una distanza esistente solo nei due rettifili di Geremeas e Torre delle stelle». Pochi rispettano il divieto di sorpasso? «Stare dietro a un camion non è piacevole e la conformazione della strada fa aumentare i fattori di rischio. Abbiamo fatto dei rilievi e i risultanti sono allarmanti: l'85 per cento dei conducenti supera i 135 chilometri orari».
L'ESCAMOTAGE Perché è stata realizzata una strada a carreggiata unica con doppio senso di marcia e non una a due corsie con spartitraffico centrale che avrebbe evitato lo scontro che il 29 giugno ha causato la morte di Carla Speziale e Giovanni Fois? «La spiegazione è nell'Impatto ambientale. Per questo tipo di strada i permessi sono stati rilasciati dalla Regione e non dai ministeri. Siamo sicuri che i cavalcavia che tagliano la foresta di Minni Minni avrebbero superato i vincoli?».
Andrea Artizzu
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Quartu Sant'Elena (Pagina 24 - Edizione CA)
Rio Geremeas, indagine sul bacino
Studio di fattibilità per sbloccare i lavori di sistemazione del torrente
LITORALE. Incarico tecnico a Giovanni Maria Sechi, docente di idrologia dell'Università di Cagliari
 
Un maxi esperto dovrà studiare il bacino del Rio Geremeas per redigere un piano di fattibilità idraulica, mettendo d'accordo le indicazioni del Piano d'assetto idrogeologico della Regione e quelle del successivo Piano strategico delle fasce fluviali che ha esteso l'area d'intervento. A svolgere lo studio, indispensabile per far partire i lavori di sistemazione del torrente e la messa in sicurezza dell'abitato, sarà il professor Giovanni Maria Sechi, docente di idrologia e gestione delle risorse idriche dell'Università di Cagliari). L'incarico (per un valore di circa 25 mila euro) è stato assegnato con un recente decreto del dirigente del settore Lavori pubblici, Pierpaolo Gessa, che ha rimodulato il quadro economico dell'intervento, già finanziato nel 2006 dalla Regione con un milione e 700 mila euro.
Il progetto preliminare dei lavori sul torrente Geremeas, redatto dagli uffici comunali, era stato approvato dalla Giunta nel 2004 e prevedeva una spesa complessiva di circa due milioni di euro. L'anno seguente, la Regione aveva ammesso a finanziamento l'intervento, stralciandone però alcune parti ritenute non coerenti e riducendo l'importo dell'opera ad un milione e 700 mila euro.
Assegnato l'incarico di progettazione esecutiva, direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza all'Associazione temporanea di professionisti cagliaritani (Chessa-Biccu-Borto), nel 2007 si era tenuta la conferenza di servizi per la stesura dell'intervento definitivo. Due anni fa, poi, nel maggio 2010, si è tenuta una seconda conferenza di servizi per ottenere i nullaosta mancanti, così da procedere all'approvazione del progetto definitivo e alla dichiarazione di pubblica utilità. Ma è a questo punto che è scattato l'imprevisto: visto che l'adozione del Piano strategico delle fasce fluviali ha determinato un notevole incremento dell'area a rischio su cui intervenire rispetto a quella identificata nel precedente Piano d'assetto idrogeologico della Regione. Discordanze che hanno spinto il servizio Genio Civile e la stessa Regione, enti preposti a rilasciare le autorizzazioni, ad intimare al Comune di tener conto (in via cautelativa) del piano più esteso. Il docente dovrà studiare il bacino e redigere uno studio di fattibilità.
Francesco Pinna
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 19 - Edizione NU)
Il segreto della longevità
Legumi e ortaggi nella dieta dei centenari
TONARA. Le ricette potrebbero diventare Patrimonio dell'umanità
 
La componente genetica insieme all'alimentazione e all'ambiente sono i fattori determinanti per una lunga vita. È quanto emerso nel convegno “L'alimentazione dei centenari in Sardegna”, organizzato dal Gal Barbagia Gennargentu, Mandrolisai e Supramonte, presieduto da Bachisio Falconi. L'iniziativa si è svolta venerdì scorso a Tonara.
LA RACCOLTA DATI La discussione, molto partecipata, dopo i saluti del sindaco Pierpaolo Sau ha registrato gli interventi di Luca Deiana, docente nella facoltà di Medicina dell'Università di Sassari e direttore della Scuola di specializzazione di biochimica clinica dello stesso ateneo, responsabile del Progetto AKeA, acronimo di A Chent'Annos. Il Progetto AKeA, nato nel 1996, ha avviato la raccolta dei dati nel 1997 per studiare il fenomeno della longevità nei trecentosettantasette paesi dell'isola. Deiana ha illustrato la relazione sul tema “Il cibo dei centenari sardi: la dieta della longevità”. L'obiettivo è mirare a ottenere il riconoscimento da parte dell'Unesco della dieta della longevità. Nello stesso tempo si sta lavorando per trovare i geni e le proteine, elisir di lunga vita. Un'analisi approfondita sui cibi sardi svelerà il ruolo svolto dall'alimentazione per coloro che hanno tagliato il traguardo dei cent'anni. Maria Laura Fois, laureata in Biologia e specializzata in Fisiologia e Scienza dell'alimentazione, con il suo intervento “L'alimentazione ancestrale del Mediterraneo” ha sottolineato l'importanza della dieta mediterranea.
LA PREVENZIONE Una dieta caratterizzata da preziosi nutrienti, a cui da molti anni, ormai, la scienza attribuisce proprietà di grande valore salutistico, in grado di prevenire patologie degenerative e di assicurare, così, una lunga vita. È un'alimentazione dove abbondano i prodotti di origine vegetale: cereali, legumi, ortaggi o erbe selvatiche, vino, olio di oliva, ma anche grassi animali ricchi di acidi grassi polinsaturi. L'importanza dell'alimentazione legata alla prevenzione delle malattie, in particolare dei tumori, è stata approfondita da Maurizio Grandi, immunologo e oncologo, docente di etnofarmacologia e fitoterapia. Il convegno ha costituito un'occasione per il Gal che ha presentato le misure 312 destinata a sostenere la creazione delle microimprese e 313 sull'incentivazione delle attività turistiche, e l'azione sul sostegno ai servizi di piccola ricettività.
Salvatora Mulas
 

LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Ed_Cagliari
Università, nello studio donne più brave
Premiati ieri dal rettore i migliori laureati dell’anno 2010-11: su ventidue, solo sei uomini
 
CAGLIARI Per il terzo anno consecutivo l’Università degli studi di Cagliari premia i migliori laureati. Ventidue giovani, sedici donne e sei uomini, laureati nell’anno accademico 2010-2011, che hanno saputo distinguersi tra centinaia di studenti per aver concluso il piano di studi in corso, con i migliori voti di laurea e sugli esami sostenuti. «Vogliamo riconoscere e premiare l’impegno dei nostri studenti e le loro capacità - dichiara il Rettore Giovanni Melis - il futuro lo dovranno sostenere i nostri giovani ecco perché occorre investire in preparazione, in cultura, nella scienza e nella capacità di innovazione». Requisiti indispensabili per i giovani che devono fare i conti con un Paese in crisi: secondo il rapporto Ocse, presentato ieri a Parigi, infatti, a maggio si è registrato il livello di disoccupazione più alto e a farne le spese sono stati soprattutto i giovani e i lavoratori meno qualificati. Durante la cerimonia di premiazione, che si è tenuta ieri mattina nell’Aula magna del Rettorato, il Rettore ha premiato i ventidue con la consegna di una pergamena. Un’iniziativa che ha dato risalto ai due migliori laureati di ogni facoltà: uno selezionato tra coloro che hanno conseguito la laurea triennale e un altro selezionato tra quanti hanno conseguito quella magistrale. Ai migliori è stato inoltre attribuito un premio del valore di mille euro. Un incentivo a proseguire un percorso votato all’impegno e alla valorizzazione delle capacità di ognuno. «Da dieci anni ormai non riusciamo a produrre più ricchezza di quanta ne consumiamo e la media dei laureati sardi è la più bassa in Europa - sottolinea il Magnifico - è necessario un cambio di tendenza. La concorrenza ci spinge a reagire. Occorre migliorare il capitale umano, puntare sulla qualità e sulla preparazione dei nostri giovani non per favorire la competizione tra studenti ma per sostenere la crescita del nostro Paese». Premiare il merito è volontà dell’ateneo cagliaritano che tra le diverse iniziative attuate negli anni, ha assegnato ben 161 borse di studio agli studenti meritevoli, dei quali fanno parte anche i ventidue migliori laureati. Presenti alla cerimonia anche il prorettore vicario Giovanna Maria Ledda e il prorettore per la didattica Francesco Atzeni.
Bettina Camedda
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Ed_Cagliari
POLITICA IN CITTà
Fantola lascia il Consiglio
Il leader dei Riformatori si ritira per motivi personali
 
CAGLIARI Massimo Fantola lascia il consiglio comunale di Cagliari. Il leader dei Riformatori lo ha comunicato con una lettera al presidente Ninni Depau. «Caro Presidente, ti comunico le mie dimissioni da consigliere comunale di Cagliari – scrive Fantola –.L'attività di membro dell'assemblea elettiva della mia città merita non soltanto passione civica ma anche la presenza quotidiana nella elaborazione delle soluzioni per i tanti problemi che, soprattutto in questo momento, affliggono la nostra comunità. Motivi di carattere strettamente personale, di cui più volte in questi ultimi mesi ti ho informato a voce e per scritto. L'attività di insegnamento, ma anche l' esposizione su tanti fronti della politica, mi impediscono di garantire tale partecipazione con la doverosa efficienza che dovrebbe essere il tratto distintivo di tutti gli eletti nel Consiglio Comunale. Nell'augurare a te e a tutta l'Assemblea buon lavoro, ringrazio, per tuo tramite, i colleghi per la preziosa collaborazione che, in questo anno di esperienza al servizio della città, ho avuto indistintamente da maggioranza e opposizione e confermo a tutti la mia disponibilità, presente e futura, a battermi , anche al di fuori dal Consiglio, per lo sviluppo civile e sociale della nostra Cagliari».
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Oristano e Planargia (Pagina 20 - Edizione OR)
Manos de oro, la perfezione
In mostra filèt, artigianato orafo, asfodelo e vini
BOSA. Kermesse delle lavorazioni tradizionali da venerdì 27 a domenica 29
 
Artigianato, storia e un pizzico di sana economia familiare. Un legame strettissimo per Bosa che si appresta a lanciare la terza edizione di Manos de Oro, una vera e propria rassegna dell'artigianato artistico della Planargia, pensata e voluta dall'associazione culturale La Foce, diretta da Maria Masala
MOSTRA MERCATO Si parlerà di ricami del filèt, della grande tradizione dell'artigiano orafo e dei lavori di asfodelo con i profumi della malvasia. L'evento, patrocinato da Comune, Provincia, Regione, Fondazione Banco di Sardegna e dall'Università di Sassari, si svolgerà nel periodo fra il 27 ed il 29 luglio nel Teatro Comunale. L'associazione La Foce ospiterà negli stand che saranno allestiti i vari operatori del settore dell'artigianato artistico e della produzione vitinicola più prestigiosa della Planargia. Sarà una festa dell'orgoglio dell'appartenere ad una terra capace di costruire, con anima e cuore, oggetti che emozionano ed hanno un valore che va oltre quello propriamente commerciale.
I PREZIOSI È il caso del filèt, il delicato ricamo realizzato su di una rete costruita esattamente come quella da pesca, che i lavoratori del mare utilizzavano nella loro quotidiana e poco tecnologica sfida con il grande blu. Mani d'oro, dunque, come quelle delle donne bosane che hanno creato la particolare tecnica del ricamo locale, che si differenzia da altre per la peculiarità della rete e dei disegni, sas mustras 'osincas.
L'ASSOCIAZIONE «È un evento cui la nostra associazione tiene moltissimo - spiega Maria Masala - Tutti gli associati si sono impegnati e si stanno impegnando per la sua buona riuscita: vogliamo che Manos de Oro sia una manifestazione che evidenzi la particolare cultura dell'artigianato artistico e del ricamo locali: un omaggio a questa nostra città che amiamo ed abbiamo nel cuore».
GLI EVENTI Gli stand potranno essere visitati durante i tre giorni di mostra, sia al mattino che nelle ore serali. Il programma prevede anche manifestazioni ed appuntamenti culturali inseriti nell'evento che verrà inaugurato venerdì 27 alle 19. Sabato 28, serata dedica alla cultura, con la presentazione del libro «A dir di Bosa», scritto dall'ultranovantenne Ottorino Mastino, già collaboratore de L'Unione Sarda nel difficile periodo della Guerra mondiale e del Dopoguerra, padre del rettore dell'Università di Sassari Attilio. Ci saranno i professori Mario Atzori, Manlio Brigaglia e Nicola Tanda. Quella stessa sera, Luigi Mastino presenterà, inoltre, il lavoro di Carlo Sorgia, intitolato «A Cavallo della vita», mentre la professoressa Eugenia Tognotti, presenterà «Iscampuddu Cesariuccu». Domenica 29, bosani e turisti potranno assistere alla prima assoluta del documentario «Bosa, una città lungo un fiume», coprodotto da Bencast di Sassari e associazione La Foce.
Antonio Naìtana
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Ed_Cagliari
la polemica
Le forbici di Monti sulla ricerca, così l’Italia taglia il futuro
La capacità di un Paese di essere competitivo dipende dalla sua capacità di investire nell'istruzione, nell'Università e nella ricerca scientifica
di GIAN LUIGI GESSA
 
Fra i settori colpiti dalla Spending review sono gli enti di ricerca scientifica, con tagli che ammontano a 22 miliardi di euro in tre anni. Un primo esempio di questa drastica sforbiciata è l'Istituto nazionale di Ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inram) che viene soppresso, le sue attività dovrebbero passare al Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Un secondo esempio è l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infm) che subisce tagli di 9 milioni nel 2012 e di 24 nel 2013 e 2014 corrispondenti al 10% delle risorse. Un terzo esempio è il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), il maggiore ente pubblico di ricerca italiano, che si vedrà tagliare 6 milioni di euro subito e 16 a partire dal 2013. La riduzione inciderà per il 3.2% sui fondi annuali. Le vittime dei tagli hanno gridato alla "macelleria scientifica", le proteste sono accorate, i tagli ci lasciano increduli e sgomenti. Sentiamo profonda tristezza e grande preoccupazione per il futuro dell'Italia. Qualcuno parla di complotto: si sta smantellando l'Italia con un disegno ben preciso, a beneficio di chi fa shopping di cervelli. Ho riferito dei tre casi sopra detti poiché essi rappresentano tre tipologie di istituti di ricerca in Italia. L'Infm che ha partecipato alla scoperta del bosone di Higgs, la particella di Dio, riceve ogni anno per la ricerca più soldi che tutte le università italiane assieme. Un dimagramento del 10% non produrrà quelle devastanti conseguenze che il suo presidente Ferroni minaccia con una lettera al Presidente della Repubblica Napolitano: se i tagli non rientreranno ci sarà il ritiro dell'Italia dai grandi progetti internazionali, lasciando il posto ai paesi emergenti. Avverrà la fuga dei nostri cervelli, e dei capitali ed interventi esteri dall'Italia. Non mancheranno i danni alla salute dei malati, poiché non si potrà costruire la macchina per i radio farmaci. L'Inram è un ente che esiste dal 1939, il cui merito "scientifico" consiste nel realizzare ogni dieci anni le linee guida per una sana alimentazione. La prossima revisione era prevista per il 2013 ma rischiava di non vedere la luce. Ci mancheranno le comparsate alla tv di alcuni dei loro scienziati e le loro consulenze sul mangiare meno e muoversi di più, i benefici dell'uovo di gallina o del pomodoro maturo. Il Cnr non gestisce più da anni i soldi per la ricerca, ma i suoi ricercatori ricevono il loro salario più un buono pasto. I soldi per la Ricerca sono lasciati all'abilità dei ricercatori di procurarseli, inoltre la maggior percentuale del personale è costituita da amministrativi, specialmente nella sede di Roma. Il ministro Profumo sa perfettamente che non saranno i tagli in un momento di particolare crisi economico a decidere sul destino della ricerca scientifica in Italia. La capacità di un Paese di essere competitivo, produrre innovazione, sviluppare tecnologie, brevetti, cultura, in altre parole creare ricchezza e benessere dipende dalla sua capacità di investire nell'istruzione, nell'Università e nella ricerca. L'Italia negli ultimi anni, in questo settore, è rimasta indietro rispetto alle altre nazioni perché non ha saputo investire a lungo termine. Ma questa politica che guarda lontano potrà essere concretamente pianificata ed attuata solo dopo che il Paese sarà uscito dalla crisi. E la Sardegna? Questa è un'altra storia, direbbe il vecchio Kipling.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Ed_Cagliari
Yunus, il padre del microcredito: «Svegliatevi!»
 
«Abbiamo creato un mondo incentrato sul denaro: essere ricco significa essere una persona di successo, il denaro è diventato la nostra ossessione, la nostra droga. Questa crisi colpisce tutti: ricchi e poveri, ma chi ha molti miliardi ne perderà qualcuno, chi invece non ha niente e perde il lavoro rischia di non essere più in grado di vivere una vita degna». Lo ha detto Muhammed Yunus, “padre” del microcredito e premio Nobel per la pace nel 2006, a margine del workshop organizzato ieri a Pisa dall’Andrea Bocelli Foundation e intitolato “Combattere la povertà: un dovere di tutti”. «Questa crisi - ha aggiunto - è il culmine di molti altri momenti di crisi che ci sono stati negli anni, solo che adesso è visibile a tutti e sembra dirci: ’Svegliatevi!’. I cerotti non bastano, servono cure profonde».
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Ed_Cagliari
Maturità, è record di promossi
Gli esiti degli esami negli istituti superiori: solo 2 votazioni con lode, bocciati in 5 (su 300)
di Gianfranco Nurra
 
CARBONIA Se non è un record di promossi, poco ci manca. Comunque gli esiti degli esami negli istituti superiori cittadini ha fatto registrare numeri in linea con quelli degli anni passati. ma si può dire che da ieri sono iniziate ufficialmente le vacanze per i circa trecento studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori che hanno sostenuto l’esame di maturità. A dire la verità manca ancora un piccolo drappello, una ventina di studenti del liceo scientifico, i cui esiti saranno pubblicati domani o al massimo venerdì. Per gli altri invece, la partita scuole superiori è ormai chiusa e si apre ora il problema della iscrizione all’università o, in qualche caso, la ricerca di un lavoro, con prospettive che in entrambi i casi non sono per nulla rosee. Ma di questo ci sarà modo di riparlare. Complessivamente non sembra essere stata una cattiva annata. Infatti sono soltanto cinque gli studenti che non hanno passato la prova, con ben quattro di questi che appartenevano ad una sola classe, del liceo tecnologico. Non molte però, tredici appena, anche le votazioni massime, con due sole eccellenze, la lode, che alla fine sono state attribuite ad una studentessa del classico e a un collega dello scientifico. In questo caso le cose erano andare decisamente meglio negli anni passati, con una sfilza di eccellenze nelle votazioni finali. Ma andiamo con ordine.Al liceo classico sono arrivati 6 cento su 24 studenti. Le votazioni massime sono state conquistate tutte da studentesse, Roberta Angioy, che si è vista attribuita anche la lode, E poi Michela Amato, Maria Lucia Boi, Isabella Piras, Miriam Santus e Giorgia Strano. Nessun «cento» ma solo un 93 finale invece, al liceo linguistico, dove in ogni caso i 17 studenti hanno tutti conquistato la maturità. Quattro «cento», tutti nella quinta B, sono stati attribuiti al Liceo Scientifico e in questo caso è arrivata anche l’eccellenza: Giacomo Boi ha aggiunto al 100 anche la lode. Si sono fermati alla votazione di «cento» – si fa per dire – Lorenzo Stori, Giovanni Andrea Biggio, Claudia Meloni. Il «cento» è stato invece solo sfiorato nella quinta A, dove il voto massimo è stato di 99. All’Istituto tecnico Angioy l’unico cento, su 94 studenti che nei giorni scorsi hanno sostenuto l’esame finale, è stato attribuito a Antonio Lusci, del linguistico. All’Istituto tecnico Beccaria non è arrivata invece alcuna votazione massima e al contrario sono arrivati dei voti piuttosto contenuti per i 49 maturati. Un altro «cento» invece si registra all’Istituto Professionale Manuela Loi, dove sono stai esaminati 59 studenti. E’ quello ottenuto di Susanna Masia, del corso per tecnici dei servizi sociali. «E’ stata una prova d’esame assolutamente all’interno della media degli ultimi anni – ha spiegato uno dei docenti che facevano parte delle commissioni di esame. La valutazione finale è d’altronde il frutto di una serie di componenti diverse, nelle quali l’utilizzazione di criteri diversi da quelli puramente matematici è difficile. L’esame di maturità, comunque, ha riflettuto nella quasi totalità dei casi il percorso scolastico compiuto dai singoli studenti».
 

14 – SardegnaQuotidiano
Cagliari – pagina 14
UNIVERSITÀ
Il rettore consegna premi da mille euro ai laureati migliori
 
C’è chi fino a quattro anni fa era seduto sui banchi delle superiori e chi ha scelto di riprendere gli studi dopo qualche anno di pausa. Il filo che unisce ventidue universitari, giovani e meno giovani, è essersi laureati non andando fuori corso, prendendo voti alti a tutti gli esami e arrivando alla laurea con un risultato almeno di 105. E l’Università ha deciso di premiare la loro costanza, con un premio del valore di mille euro. La “Premiazione dei migliori laureati” è giunta alla terza edizione. Il rettore Giovanni Melis ha consegnato i premi, focalizzando il suo discorso sul futuro dei giovani, analizzando una società che è cambiata rapidamente nell’ultimo decennio. «I valori dello studio e della preparazione culturale sono stati sottovalutati, anche dalle famiglie, a causa dei mass media. Percorsi apparentemente più facili, come avere successo in tv, ma effimeri - ha detto il rettore - i paesi emergenti sono la concorrenza, i nostri giovani sanno manovrare le nuove tecnologie, unite a studio e cultura sono la carta vincente. Nell’Isola si laureano in pochi, siamo sotto la media europea». Con il titolo di studio e mille euro in tasca, sono proprio i giovani a dire la loro. «I mille euro sono una soddisfazione che si aggiunge alla laurea. Ora farò l’esame di stato - dice Matteo Trincas, neo architetto venticinquenne - onestamente spero di restare qui nella mia città alla quale sono molto attaccato”». Tre anni tra provette e camici bianchi per Alessandra Cocco, 35 anni e 110 e lode in Tossicologia: «Ho viaggiato ogni giorno dalla mia città, Sanluri. Collaboro con una ditta di cosmetici a Serrenti, curo i rapporti tra collaboratori e centro estetico - spiega - se posso valorizzarmi in Sardegna ok, altrimenti andrà bene anche oltremare». Confida nel mercato del lavoro Silvia Vargiu, venticinquenne di Elmas e laurea in Scienze politiche: «Il premio in denaro fa piacere, mi hanno riconosciuto i meriti. Ora un master in pubblica amministrazione, poi deciderò se restare o partire chissà dove».
Paolo Rapeanu

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